Scuola e Lavoro
Alternanza scuola-lavoro, progetto al via con gli avvocati
Interessati gli studenti del Vecchi e dei licei di Molfetta
Trani - lunedì 16 gennaio 2017
11.37
Unire il sapere al saper fare, aprendo una finestra sul difficile mondo del lavoro. Con questo obiettivo è stata presentata questa mattina la prima convenzione nazionale per il progetto "Alternanza Scuola Lavoro". Protagonisti dell'iniziativa sono i ragazzi del liceo scientifico "Vecchi" di Trani accompagnati dagli studenti del liceo scientifico "Einstein" e classico "Leonardo da Vinci" di Molfetta. I tre istituti muoveranno, per primi in tutt'Italia, i passi in questo nuovo progetto sotto l'attenta guida dell'ordine degli avvocati di Trani. Lezioni frontali, workshop, lavori di gruppo, frequentazioni di studi legali, tribunali ed ordine forense. Tante le attività previste per riscoprire l'importanza della cittadinanza attiva e della legalità.
Questa mattina, all'interno della biblioteca storica, il presidente dell'ordine degli avvocati di Trani, Tullio Bertolino, ha presentato il progetto davanti alle orecchie attente degli studenti. «È un progetto - ha spiegato - che già ha avuto inizio l'anno scorso sulla base di una normativa nazionale ma su un'idea che è nata all'interno del Consiglio nazionale forense. Da quest'anno si avvia un nuovo protocollo più strutturato, più complesso e articolato perché lo scopo di questa iniziativa non è solo quello di spiegare ai ragazzi cosa avviene dopo la fine della scuola ma soprattutto un approccio alla cultura della legalità. Cento - ha continuato - saranno i ragazzi coinvolti. I docenti sono nella stragrande maggioranza tutti avvocati e saranno circa quaranta. L'attività avrà sviluppo in cento ore suddivise in sei moduli. Faremo anche le simulazioni di processi dove i ragazzi saranno i protagonisti e noi assisteremo solamente».
A rappresentare il liceo scientifico di Trani la dirigente Angela Tannoia. «Abbiamo accolto subito questa sfida - ha raccontato - grazie alla collaborazione con il Consiglio dell'Ordine degli Avvocati di Trani. Abbiamo avviato un modulo che possiamo dire sperimentale: i ragazzi hanno simulato un processo civile ed uno penale. Hanno incontrato anche gli spazi fisici dell'avvocatura a Trani. Il progetto ha avuto un successo notevole da parte delle famiglie e da parte degli studenti».
«Si tratta di una collaborazione abbastanza fruttuosa con il Miur che ci ha permesso di elaborare un programma abbastanza articolato», ha spiegato, invece, il vicepresidente del Consiglio nazionale forense nonché coordinatore nazionale del progetto, Francesco Logrieco. «A breve - ha dichiarato - sarà sottoscritto un protocollo con il Consiglio Superiore della Magistratura. Si tratta di un modo per ritornare a parlare di cittadinanza attiva, di ritorno alla legalità a fronte di recenti casi di corruzione. Il progetto sarà un banco di prova per l'avvocatura. L'obiettivo è insegnare all'interno delle scuole i temi di legalità e cittadinanza per poi presentare una proposta di legge che abbiamo già licenziato nel Consiglio nazionale forese e che prevede l'insegnamento del diritto alla legalità a cura dell'avvocatura».
Un'occasione d'orientamento unica per le future scelte professionali sia per la professione forense sia per le figure lavorative esecutive che operano nell'ambito degli uffici, pubblici e privati, collegati al settore dell'amministrazione della giustizia. Una scuola collegata con il mondo del lavoro come risposta alla disoccupazione.
Questa mattina, all'interno della biblioteca storica, il presidente dell'ordine degli avvocati di Trani, Tullio Bertolino, ha presentato il progetto davanti alle orecchie attente degli studenti. «È un progetto - ha spiegato - che già ha avuto inizio l'anno scorso sulla base di una normativa nazionale ma su un'idea che è nata all'interno del Consiglio nazionale forense. Da quest'anno si avvia un nuovo protocollo più strutturato, più complesso e articolato perché lo scopo di questa iniziativa non è solo quello di spiegare ai ragazzi cosa avviene dopo la fine della scuola ma soprattutto un approccio alla cultura della legalità. Cento - ha continuato - saranno i ragazzi coinvolti. I docenti sono nella stragrande maggioranza tutti avvocati e saranno circa quaranta. L'attività avrà sviluppo in cento ore suddivise in sei moduli. Faremo anche le simulazioni di processi dove i ragazzi saranno i protagonisti e noi assisteremo solamente».
A rappresentare il liceo scientifico di Trani la dirigente Angela Tannoia. «Abbiamo accolto subito questa sfida - ha raccontato - grazie alla collaborazione con il Consiglio dell'Ordine degli Avvocati di Trani. Abbiamo avviato un modulo che possiamo dire sperimentale: i ragazzi hanno simulato un processo civile ed uno penale. Hanno incontrato anche gli spazi fisici dell'avvocatura a Trani. Il progetto ha avuto un successo notevole da parte delle famiglie e da parte degli studenti».
«Si tratta di una collaborazione abbastanza fruttuosa con il Miur che ci ha permesso di elaborare un programma abbastanza articolato», ha spiegato, invece, il vicepresidente del Consiglio nazionale forense nonché coordinatore nazionale del progetto, Francesco Logrieco. «A breve - ha dichiarato - sarà sottoscritto un protocollo con il Consiglio Superiore della Magistratura. Si tratta di un modo per ritornare a parlare di cittadinanza attiva, di ritorno alla legalità a fronte di recenti casi di corruzione. Il progetto sarà un banco di prova per l'avvocatura. L'obiettivo è insegnare all'interno delle scuole i temi di legalità e cittadinanza per poi presentare una proposta di legge che abbiamo già licenziato nel Consiglio nazionale forese e che prevede l'insegnamento del diritto alla legalità a cura dell'avvocatura».
Un'occasione d'orientamento unica per le future scelte professionali sia per la professione forense sia per le figure lavorative esecutive che operano nell'ambito degli uffici, pubblici e privati, collegati al settore dell'amministrazione della giustizia. Una scuola collegata con il mondo del lavoro come risposta alla disoccupazione.