Vita di città
Amianto, quanto ci costi?
Impiegati circa 5.000 euro per smaltire il materiale abbandonato sul suolo pubblico
Trani - lunedì 29 settembre 2014
7.08
Il punto nero della nostra città. Presente nelle parti più o meno impensabili di Trani. Stiamo parlando dell'amianto, il materiale di costruzione un tempo tanto usato nell'edilizia e che tuttora per negligenza o, per meglio dire, inciviltà continua ad essere smaltito nelle campagne incolte, in periferia o lungo le strade provinciali. Una situazione pressoché insostenibile e non più tollerabile.
Sono tante le zone segnalate negli anni per la presenza di questo materiale nocivo, molte di queste da parte della Folgore che, nel tempo, ha sottolineato una situazione sempre più incresciosa. L'ultima è avvenuta qualche giorno fa quando sono state ritrovate lastre di eternit, abbandonate come se fossero un normale rifiuto, in contrada Monachelle, sulla strada della vecchia discarica. Non sono mancati gli interventi di rimozione: si pensi a quello avvenuto nel marzo scorso quando diciannove alberi di ulivo furono collocati lungo la rampa 24, ricadente nel territorio di Trani, al km. 39-600 della Strada Provinciale n. 2 "Andriese-Coratina". Un grosso investimento da parte della Provincia che fu accompagnato dal quanto più significativo slogan: "La tua inciviltà è costata due volte: al cittadino ed al contribuente".
Ma quanto costa la rimozione di amianto? Sicuramente non poco per le casse comunali. In una determinazione pubblicata nei giorni scorsi sull'Albo Pretorio si legge infatti che «i lavori di rimozione e smaltimento di manufatti e lastre in eternit abbandonati su aree pubbliche svoltosi dapprima data 27/11/2013 e in un secondo momento in data 13/6/2014 sono venuti a costare 4.785,00 euro». Una cifra che ovviamente deve indurre a delle riflessioni. Soldi pubblici e costi che tra l'altro potrebbero aumentare, se il fenomeno continuerà a ripresentarsi col tempo. Non meraviglia che Trani stia diventando una città ad alto tasso di tumori: tra amianto e sostanze tossiche nella stessa discarica, il suolo su cui viviamo e l'aria che respiriamo non sono di certo dei più salutari. Indubbio che le istituzioni in tutto questo abbiano una grossa responsabilità ma se il loro lavoro non viene accompagnato con del buon senso civico, i contribuenti saranno sempre a pagarne le conseguenze.
Sono tante le zone segnalate negli anni per la presenza di questo materiale nocivo, molte di queste da parte della Folgore che, nel tempo, ha sottolineato una situazione sempre più incresciosa. L'ultima è avvenuta qualche giorno fa quando sono state ritrovate lastre di eternit, abbandonate come se fossero un normale rifiuto, in contrada Monachelle, sulla strada della vecchia discarica. Non sono mancati gli interventi di rimozione: si pensi a quello avvenuto nel marzo scorso quando diciannove alberi di ulivo furono collocati lungo la rampa 24, ricadente nel territorio di Trani, al km. 39-600 della Strada Provinciale n. 2 "Andriese-Coratina". Un grosso investimento da parte della Provincia che fu accompagnato dal quanto più significativo slogan: "La tua inciviltà è costata due volte: al cittadino ed al contribuente".
Ma quanto costa la rimozione di amianto? Sicuramente non poco per le casse comunali. In una determinazione pubblicata nei giorni scorsi sull'Albo Pretorio si legge infatti che «i lavori di rimozione e smaltimento di manufatti e lastre in eternit abbandonati su aree pubbliche svoltosi dapprima data 27/11/2013 e in un secondo momento in data 13/6/2014 sono venuti a costare 4.785,00 euro». Una cifra che ovviamente deve indurre a delle riflessioni. Soldi pubblici e costi che tra l'altro potrebbero aumentare, se il fenomeno continuerà a ripresentarsi col tempo. Non meraviglia che Trani stia diventando una città ad alto tasso di tumori: tra amianto e sostanze tossiche nella stessa discarica, il suolo su cui viviamo e l'aria che respiriamo non sono di certo dei più salutari. Indubbio che le istituzioni in tutto questo abbiano una grossa responsabilità ma se il loro lavoro non viene accompagnato con del buon senso civico, i contribuenti saranno sempre a pagarne le conseguenze.