Cronaca
C'è un tariffario per le sante messe e arriva Striscia La Notizia
Mons. Picchieri: «È questo l’indirizzo che si è seguito nel corso dei secoli»
Trani - mercoledì 25 febbraio 2015
14.55
In un'omelia del novembre 2014 Papa Francesco lo ha considerato uno scandalo, eppure ancora oggi in molte diocesi, compresa quella di Barletta-Trani-Bisceglie, se ne fa uso. È il cosiddetto tariffario per le sante messe che indica precisamente i costi che i fedeli devono pagare per le funzioni sacre. Si sono occupati di questo problema Fabio e Mingo, inviati del programma satirico "Striscia La Notizia".
Nella puntata andata in onda ieri sera su canale 5, la presenza di questo tariffario è stata confermata in una chiesa di Corato: i fedeli devono seguire un vero e proprio prezzario per le "offerte" a seconda della messa scelta, 10, 15, 20 euro a messa o addirittura 330 euro per un mese di messe gregoriane. Pertanto, sono state chieste spiegazioni all'Arcivescovo, Mons. Giovan Battista Picchieri, il quale ha confermato la presenza di queste tariffe, ma la giustificazione che è stata adottata ha lasciato basiti anche i due inviati: «Il tariffario è a livello dell'intera diocesi di Puglia, ma anche di altre Regioni. È questo l'indirizzo che si è seguito nel corso dei secoli». Da quanto fatto intendere dal Vescovo a fine servizio, però, si riconsidererà questa antica quanto anormale usanza sull'intero territorio della Diocesi. Infatti, come anche ha ammesso lo stesso vescovo nel corso del servizio di Striscia, il tariffario è qualcosa di ben consolidato nell'intera diocesi, quindi anche nelle chiese tranesi.
Le offerte, considerate dal vescovo come «indicazione chiara minimale», dovrebbero essere un dono spontaneo, invece "da secoli" sono degli obblighi che i fedeli sono costretti a seguire in cambio di una santa messa. Ecco a questo link il video del servizio di Striscia la Notizia: http://www.video.mediaset.it/video/striscialanotizia/servizio/tariffe-sacrosante_517474.html
Nella puntata andata in onda ieri sera su canale 5, la presenza di questo tariffario è stata confermata in una chiesa di Corato: i fedeli devono seguire un vero e proprio prezzario per le "offerte" a seconda della messa scelta, 10, 15, 20 euro a messa o addirittura 330 euro per un mese di messe gregoriane. Pertanto, sono state chieste spiegazioni all'Arcivescovo, Mons. Giovan Battista Picchieri, il quale ha confermato la presenza di queste tariffe, ma la giustificazione che è stata adottata ha lasciato basiti anche i due inviati: «Il tariffario è a livello dell'intera diocesi di Puglia, ma anche di altre Regioni. È questo l'indirizzo che si è seguito nel corso dei secoli». Da quanto fatto intendere dal Vescovo a fine servizio, però, si riconsidererà questa antica quanto anormale usanza sull'intero territorio della Diocesi. Infatti, come anche ha ammesso lo stesso vescovo nel corso del servizio di Striscia, il tariffario è qualcosa di ben consolidato nell'intera diocesi, quindi anche nelle chiese tranesi.
Le offerte, considerate dal vescovo come «indicazione chiara minimale», dovrebbero essere un dono spontaneo, invece "da secoli" sono degli obblighi che i fedeli sono costretti a seguire in cambio di una santa messa. Ecco a questo link il video del servizio di Striscia la Notizia: http://www.video.mediaset.it/video/striscialanotizia/servizio/tariffe-sacrosante_517474.html