
Vita di città
Per il Comitato Bene Comune "forse è meglio non andare a votare"
«Il Commissario chieda al Ministero degli Interni il prolungamento del commissariamento»
Trani - domenica 22 febbraio 2015
10.33
«Dall'uscita di scena della nostra Amministrazione stiamo assistendo al propulsivo avvicendarsi di candidature, tutti già pronti al salvataggio della nostra città. Noi riteniamo che ci siano ancora troppe zone d'ombra sulle vicende che hanno portato alla fine della precedente Amministrazione e non tutto è stato chiarito». Inizia così il nuovo intervento del Comitato Bene Comune che porta la firma di Enzo Scaringi e Maria Teresa De Vito, con un evidente riferimento alla situazione cittadina.
«L'acquisizione ancora in essere di documentazione da parte della magistratura - scrivono Scaringi e De Vito - lo dimostra e le mancate risposte ai cittadini non favoriscono un clima sereno. Un clima di trasparenza che consentirebbe ai cittadini di indicare una direzione con il voto e di fare la propria scelta con tranquillità. I fatti contestati sono gravissimi. Alla giustizia vanno affidate le sentenze, con il rispetto per esse. Mentre ai cittadini deve essere offerta la garanzia di legalità, di trasparenza e soprattutto la verità.
Dalla politica - insistono - si attendeva un dibattito, una relazione dettagliata. Invece abbiamo avuto solo silenzi, quasi a volerne favorire la via del dimenticatoio, dell'indifferenza. La nostra città non merita tutto questo. Non merita di essere continuamente abusata. Ricordiamo che la politica viene definita un'arte nobile. Spettava quindi alla politica tirarci fuori da questa situazione, con determinazione e convinzione. Ma ciò non è avvenuto e finora non si è neanche visto lontanamente un tentativo di farlo.
Per questi motivi - chiedono dal Comitato -, seppur con rammarico, invitiamo il Commissario prefettizio a verificare, se tutto ciò rientra nelle sue competenze, se vi siano elementi per cui chiedere al Ministero degli Interni il prolungamento del commissariamento. Ci rendiamo conto che per la politica questa soluzione suonerebbe come un "blocco". Agli assertori di tale teoria sarà semplice verificare che il Commissario, avendo gli stessi poteri di Sindaco, Consiglio Comunale e Giunta, in pochi giorni ha dato vita a provvedimenti di normale amministrazione, di cui da tempo se ne sentiva la mancanza».
«L'acquisizione ancora in essere di documentazione da parte della magistratura - scrivono Scaringi e De Vito - lo dimostra e le mancate risposte ai cittadini non favoriscono un clima sereno. Un clima di trasparenza che consentirebbe ai cittadini di indicare una direzione con il voto e di fare la propria scelta con tranquillità. I fatti contestati sono gravissimi. Alla giustizia vanno affidate le sentenze, con il rispetto per esse. Mentre ai cittadini deve essere offerta la garanzia di legalità, di trasparenza e soprattutto la verità.
Dalla politica - insistono - si attendeva un dibattito, una relazione dettagliata. Invece abbiamo avuto solo silenzi, quasi a volerne favorire la via del dimenticatoio, dell'indifferenza. La nostra città non merita tutto questo. Non merita di essere continuamente abusata. Ricordiamo che la politica viene definita un'arte nobile. Spettava quindi alla politica tirarci fuori da questa situazione, con determinazione e convinzione. Ma ciò non è avvenuto e finora non si è neanche visto lontanamente un tentativo di farlo.
Per questi motivi - chiedono dal Comitato -, seppur con rammarico, invitiamo il Commissario prefettizio a verificare, se tutto ciò rientra nelle sue competenze, se vi siano elementi per cui chiedere al Ministero degli Interni il prolungamento del commissariamento. Ci rendiamo conto che per la politica questa soluzione suonerebbe come un "blocco". Agli assertori di tale teoria sarà semplice verificare che il Commissario, avendo gli stessi poteri di Sindaco, Consiglio Comunale e Giunta, in pochi giorni ha dato vita a provvedimenti di normale amministrazione, di cui da tempo se ne sentiva la mancanza».