
Politica
Contributi per le famiglie di disabili, Trani#aCapo chiede l'intervento del Comune
Dopo il taglio dei fondi regionali la consigliera Cinquepalmi sollecita il ripristino dei contributi
Trani - mercoledì 14 dicembre 2016
9.40
La Regione nei giorni scorsi ha comunicato alle famiglie dei disabili che, con efficacia retroattiva, a partire dal primo ottobre scorso non risulteranno più beneficiarie del contributo regionale denominato "Buoni Servizio". A parlare la consigliera d'opposizione Mariagrazia Cinquepalmi di Trani a Capo. «Quasi in contemporanea - continua - il Comune di Trani ha fatto sapere che non prevede alcuna forma di contribuzione al pagamento della retta. Da un momento all'altro, dunque, decine di famiglie tranesi restano senza alcun sostegno. Eppure i soldi ci sono. Con delibera di Giunta comunale n. 80 del 22.4.2016 è stata infatti inserita nel bilancio pluriennale 2015/2017, anche quindi per l'annualità 2016, la somma un milione e mezzo di euro, quota vincolata dell'avanzo di amministrazione al 31 dicembre 2015, attribuita per intero all'ufficio di piano e ciò "per non determinare alcuna interruzione dei singoli servizi da cui potesse discendere grave pregiudizio per l'utenza". Tra questi servizi vi sono i Centri diurni dei disabili, ossia il servizio sospeso dalla Regione. Perché, dunque, sospendere il contributo alla retta?
La decisione della Regione è devastante - commenta la Cinquepalmi - e rischia di condurre numerose famiglie tranesi ad interrompere le vitali cure per i loro familiari affetti da disabilità. Il Comune, però, non è obbligato a seguire la Regione, anzi è obbligato a utilizzare l'avanzo di amministrazione, destinato anche a tale servizio con la delibera di Giunta di aprile, mai stata revocata. Il Comune deve farsi carico del servizio rispettando gli impegni assunti con decisioni formali ancora valide ed efficaci. I fondi ci sono, avendo ad oggi impegnato la somma di 600mila su 1.536 mila euro, quindi neanche la metà. Tra l'altro aver interrotto un servizio previsto nel piano sociale di zona 2014/2016 e regolato da contratti regolarmente sottoscritti tra le parti potrebbe portare gravi conseguenze per il Comune, in quanto le famiglie dei disabili hanno giustamente intenzione di far valere i loro diritti anche giudizialmente e questo comporterà costi ulteriori».
Da qui la richiesta della consigliera: «Facciamo appello alla sensibilità di questa amministrazione affinché continui a destinare parte dell'avanzo vincolato agli sfortunati soggetti disabili tranesi che non meritano una decisione come quella assunta, che aggiunge alla loro disabilità una difficoltà di inserimento nella vita sociale e di relazione».
La decisione della Regione è devastante - commenta la Cinquepalmi - e rischia di condurre numerose famiglie tranesi ad interrompere le vitali cure per i loro familiari affetti da disabilità. Il Comune, però, non è obbligato a seguire la Regione, anzi è obbligato a utilizzare l'avanzo di amministrazione, destinato anche a tale servizio con la delibera di Giunta di aprile, mai stata revocata. Il Comune deve farsi carico del servizio rispettando gli impegni assunti con decisioni formali ancora valide ed efficaci. I fondi ci sono, avendo ad oggi impegnato la somma di 600mila su 1.536 mila euro, quindi neanche la metà. Tra l'altro aver interrotto un servizio previsto nel piano sociale di zona 2014/2016 e regolato da contratti regolarmente sottoscritti tra le parti potrebbe portare gravi conseguenze per il Comune, in quanto le famiglie dei disabili hanno giustamente intenzione di far valere i loro diritti anche giudizialmente e questo comporterà costi ulteriori».
Da qui la richiesta della consigliera: «Facciamo appello alla sensibilità di questa amministrazione affinché continui a destinare parte dell'avanzo vincolato agli sfortunati soggetti disabili tranesi che non meritano una decisione come quella assunta, che aggiunge alla loro disabilità una difficoltà di inserimento nella vita sociale e di relazione».