2ª edizione del "Salone Tranese del Libro"

A Cura dell'associazione culturale Traninostra

domenica 7 dicembre 2003

L'Associazione culturale TRANINOSTRA(www.traninostra.traniweb.it), nell'ambito delle sue attività culturali, ha organizzato la 2ª edizione del SALONE TRANESE DEL LIBRO, che si svolgerà a Trani nei locali del Palazzo Palmieri-De Grassis, durante i giorni 6-13 dicembre p.v. Verranno esposti libri di autori tranesi o anche di non tranesi, i quali abbiano scritto opere su Trani.

I soci sono orgogliosi di organizzare tale manifestazione, che ha una spiccata valenza culturale, in quanto centro di attrazione dei tanti amanti del Libro.
Nella scorsa edizione molti Autori esposero le proprie opere. Quest'anno si prevede un numero ancora maggiore, dato il più incisivo impegno di volontariato dei soci, i quali hanno fatto tesoro dell'esperienza precedente, che pur è stata lusinghiera. In questa seconda edizione saranno presenti anche vari Editori che hanno pubblicato opere riguardanti la nostra città. Si è voluto inoltre arricchire l'intera manifestazione con varie attività collaterali, tali da renderla più interessante e culturalmente più elevata.

In particolare le serate si snoderanno secondo il seguente programma:

Il giorno 6 dicembre, sabato, dopo l'inaugurazione, la prof. Anna Santoliquido, Presidente del Movimento Internazionale Donne e Poesia e Segretaria del Sindacato Nazionale Scrittori, sezione Puglia-Basilicata, parlerà delle sue esperienze di insegnante nel Supercarcere di Trani. La nota poetessa, le cui opere sono state tradotte in varie lingue, dall'inglese allo spagnolo, dal croato al greco, ha coinvolto i detenuti e le detenute di Trani nel suo alone, ottenendo come risultato la pubblicazione di loro scritti e poesie, oltre alla riconoscenza ed all'affetto di chi viveva isolato in un clima di triste routine. La Santoliquido opera molto attivamente in varie associazioni culturali, tra le quali il Centro Studi di Storia delle Tradizioni Popolari di Puglia e Basilicata. Nel 1988 ha rappresentato ufficialmente l'Italia nel Congressi Internazionali di Zagabria e Belgrado. Ella ha promosso e presieduto molti Convegni Internazionali "Donne e Poesia" con intervento di poetesse italiane, svizzere, croate, slovene, greche. Presso il Circolo Unione di Trani ha istituito un Premio Letterario "La Cattedrale d'Argento", Concorso Nazionale di Poesia, Narrativa e Vernacolo. Opera con il Gruppo dei Poeti "La Vallisa" a Bari, rinnovando costantemente il suo "Vivaio" di giovani poetesse.

Il secondo giorno, domenica 7 dicembre, il Gruppo fotografico Spazio Sud di Traninostra proietterà interessanti diapositive.

Il lunedì 8 dicembre il prof. Domenico di Palo, scrittore e poeta, fondatore del periodico "Singolare Plurale" che per vari anni ha tenuto alta la tradizione culturale della nostra Città, parlerà dei grandi scrittori del ‘900, e precisamente di: 1) Giovanni Bovio, nato a Trani nel 1837 e morto a Napoli il 1903, grande uomo di specchiata moralità, deputato per più legislature nel Collegio di Minervino Murge e una volta in quello di Bari. Aveva studiato da autodidatta a Trani, ove pubblicò "Il Verbo Novello", opera che gli costò l'anatema del Vescovo, per cui fu costretto a trasferirsi a Napoli dopo i 30 anni. Nel 1872 scrisse il famoso "Saggio del Diritto Penale" ed insegnò Filosofia del Diritto in quella Università.
2) Luigi Chiarelli nacque a Trani nel 1880 dalla madre tranese Maria Teresa Fortunato. Prese il nome dal nonno, ricco borghese palermitano; fu subito condotto a Roma dai genitori, e solo dopo molti anni conobbe il suo paese natale. Frequentò il ginnasio Visconti a Roma, ove manifestò i primi segni della sua passione letteraria, scrivendo alcune poesie. Novelliere, drammaturgo, è stato considerato l'iniziatore del Teatro del Grottesco, ove le situazioni più drammatiche assumono carattere caricaturale. Massima espressione del "grottesco" fu "La maschera e il volto", scritta nel 1914, opera di rottura sul grigiore dei drammi romantici e delle noiose commedie sociali dell'epoca. Morì a Roma il 20 dicembre 1947, due anni dopo essere stato nominato Presidente del Sindacato degli Autori Drammatici.
3) Giovanni Macchia nacque nel 1912 a Trani, ove il padre ricopriva la carica di Presidente della Corte d'Assise d'Appello. Nel 1923, allorché la Corte d'Appello fu trasferita da Trani a Bari, insieme al padre ed alla famiglia si trasferì a Roma, ove visse fino alla morte, avvenuta il 18 novembre 2001. E' stato unanimemente considerato il più grande "francesista" del ‘900.
4) Nino Palumbo nacque a Trani il 1921. Figlio di un tappezziere, si laureò a Milano in Economia e Commercio all'Università Bocconi. Avvertì però subito la passione letteraria, per cui abbandonò la professione di commercialista e si trasferì a San Michele di Pagana, nei pressi di Rapallo, per dedicarsi alla narrativa. Morì nell'Ospedale San Martino di Genova, in seguito ai postumi di un intervento chirurgico.
Delle loro opere saranno letti alcuni brani da Maria Pia Panessa e Ines Battista, con intermezzi musicali del prof. Nicola Di Pinto, Presidente del Circolo A.C.L.I. Accademia di musica.

Martedì 9 dicembre il prof. Pietro Sisto, docente di Biblioteconomia e Bibliografia all'Università di Bari, parlerà di Lorenzo Valeri, grande tipografo del ‘600 nato a Roma. Egli esercitò la sua attività prima a Firenze poi a Pesaro; nell'anno 1619 venne a Trani, ove abitò in piazzetta S. Donato. Certamente fu attratto nella nostra città dal dotto arcivescovo fra Diego Alvarez, domenicano spagnolo, uomo erudito, scrittore fecondo che già due anni prima aveva chiamato a Trani il tipografo napoletano Costantino Vitale, il quale sistemò nel palazzo arcivescovile le attrezzature tipografiche mobili per stampare le "Disputationes theologicae in primam secundae Sancti Thomae". Tornato il Vitale a Napoli, fu la presenza del giovane e intraprendente Lorenzo Valerii, che realizzò il sogno dell'arcivescovo di avere a Trani finalmente una stabile tipografia. Il Valerii era a sua volta dotato di una buona cultura, tanto che nel 1642 scrisse egli stesso un dramma sacro, Il Nicola Peregrino, dedicandolo all'inclita e fidelissima città di Trani, perché lo aveva accolto procurandogli fortuna e ricchezze. E' da considerarsi comunque l'importanza che aveva assunto la nostra città nei primi decenni del sec. XVII, considerato che nel 1586 Trani fu scelta come sede della Sacra Regia Udienza, organo che accentrava in sé i poteri giudiziari, amministrativi e militari dell'intera provincia. Il Valerii morì durante la peste il 27 giugno 1656 e fu sepolto nella chiesa di S. Agostino, accanto alla madre che lo aveva seguito dovunque. La tradizione tipografica proseguì con i suoi eredi che operarono a Trani fino al 1717. La loro officina fu poi ceduta, secondo Giovanni Beltrani, a Giuseppe Crudo; fatto sta che questi due anni dopo, nel 1719, intraprese una propria attività tipografica quale "regio impressore". L'arte continuò poi fino alla seconda metà del sec. XIX, quando venne a Trani ValdemaroVecchi, che svolse la sua attività dal 1896 al 1906 nella nostra città colta e ormai sede della Corte d'Appello delle Puglie.

Il 10 dicembre l'Associazione culturale "Obiettivo Trani" proietterà interessanti diapositive, che saranno degnamente commentate.

Giovedì 11 dicembre il dott. Salvatore Paracampo, Presidente Vicario della Corte d'Appello di Bari, presenterà il libro "La Puglia nel Medioevo. Trani e gli Statuti Marittimi" dell'avv. Antonio Di Maggio. Interverranno il Sindaco di Trani dott. Giuseppe Tarantini e il prof. Giuseppe Viesti, Presidente Sez. della Corte di Cassazione a r., libero docente stabilizzato presso la facoltà di Giurisprudenza dell'Università di Bari. Coordinatrice sarà l'avv. Susanna Pastore, componente del Comitato di Storia del Risorgimento di Bari. Partendo dall'importanza che aveva nell'XI secolo la Puglia, ed in particolare Trani, che per un trentennio visse un periodo di relativa autonomia, cioè dal 1042 al 1073, scaturisce proprio in quel torno di tempo, nel 1063, la promulgazione degli "Ordinamenta maris", intestati non ad un sovrano, come era uso in quei tempi, perché non c'era, bensì "Al nome de lo Omnipotente Iddio". Si parla degli intensi scambi commerciali che i marinai tranesi avevano con l'altra sponda adriatica, quali Ragusa, oggi Dubrovnik, e con gli altri porti del bacino mediterraneo. Si parla delle lotte tra normanni e bizantini per il possesso del territorio e della strenua resistenza dei tranesi che mal si assoggettavano agli invasori stranieri. Si parla altresì delle alte mura fortificate che circondavano la nostra città, a difesa dai ripetuti assalti nemici, di alcuni episodi eroici dei difensori, quali il centurione Sasso e la giovane Zarbanella. Si parla dell'influenza che avevano i vescovi nelle questioni politiche locali e delle tensioni tra la chiesa d'Oriente e il potere papale, dei rapporti con Costantinopoli e dello scisma d'Oriente, in cui vediamo protagonista il nostro Arcivescovo Giovanni. Dalle carte geografiche più antiche si può constatare l'importanza del porto di Trani, segnato con un punto rosso tra i pochi dell'Adriatico. Nella seconda parte si parla della legislazione e delle consuetudini marittime, quelle precedenti ai nostri Statuti specialmente del diritto romano e quelle successive quali gli altri Statuti del bacino mediterraneo. Segue una comparazione con alcune norme ancora in vigore nel nostro Codice della Navigazione.

Il giorno 12 dicembre, venerdì, la prof. Anna Caiati, psicologa e psicoterapeuta, Supervisore presso la facoltà di Scienze della Formazione Primaria dell'Università di Bari, presenterà, con lettura animata a cura del Teatro Mimesis e intermezzi musicali, il poemetto storico "In fumo, in ferro, in foco" del dott. Giuseppe Amorese, medico-scrittore e poeta, ideatore e fondatore dell'Associazione culturale Traninostra. Con avvolgenti rime vengono descritti gli episodi più significativi della storia della nostra città, che ha vissuto per secoli momenti di gravi contrasti, di invasioni, incendi e soprusi. Ricordiamo le ripetute incursioni dei saraceni, la sottrazione e mutilazione del Crocifisso di Colonna, l'invasione dei francesi nel 1799 con stupri e incendi.

L'ultima sera, sabato 13, è prevista la chiusura dell'intera manifestazione, con ringraziamenti alle Autorità, agli illustri relatori e ai visitatori.