900mila euro per ristrutturare l'ex Ospedaletto di Trani

La Regione approva 13 progetti della Asl Bat: in arrivo 10 milioni di euro

martedì 29 dicembre 2009
Mirano al potenziamento dell'assistenza territoriale e alla creazione di reti telematiche di assistenza e diagnostica i tredici progetti della Asl Bat approvati dalla Regione Puglia per l'utilizzo dei fondi Fesr (Fondi europei di sviluppo regionale). Tutti i progetti hanno un costo complessivo di 10 milioni e 500 mila euro e prevedono, in particolare, il rinnovo del parco tecnologico della diagnostica per immagini del distretto n. 1 (Margherita di Savoia, Trinitapoli, San Ferdinando), del distretto n. 2 (Andria), del distretto n. 3 (Canosa di Puglia, Minervino, Spinazzola), del distretto n. 4 (Barletta) e del distretto n. 5 (Trani e Bisceglie).
Con 900mila euro sarà finanziato un progetto di ristrutturazione della palazzina del distretto di Trani (ex ospedaletto) e di realizzazione del nuova sede del Centro unico di prenotazione mentre con un milione e 400mila euro sarà finanziato un progetto di rifunzionalizzazione degli ambienti al primo piano dell'ex ospedale di Barletta destinati al Servizio di Riabilitazione. Altri progetti riguardano la creazione di una rete telematica di sistemi informativi per assistenza territoriale (è previsto un finanziamento di 2milioni e 500mila euro) e il potenziamento di una rete di diagnostica radiologica (per un totale di 3milioni e 100mila euro). Con un progetto finanziato con 500mila euro saranno inoltre acquistati defibrillatori da distribuire su tutto il territorio della Asl Bat.
«Siamo molto soddisfatti del risultato che abbiamo ottenuto – ha detto Felice De Pietro, Direttore Amministrativo Asl Bat – la Regione Puglia ha approvato e apprezzato tutti i progetti che abbiamo presentato».
«Questo risultato – ha aggiunto Rocco Canosa, Direttore Generale Asl Bat – ribadisce l'attenzione costante che questa azienda dedica al potenziamento dell'assistenza territoriale attraverso il completo rinnovo delle apparecchiature dedicate agli ambulatori presenti nei distretti socio-sanitari»