A Palazzo Covelli l’architettura internazionale con Rodrigo Antón Carrasquer dello studio David Chipperfield
Il Presidente arch. Andrea Roselli: «Dopo gli eventi de I Dialoghi di Trani riparte la programmazione dell’ordine»
sabato 30 settembre 2023
10.03
Sarà l'impronta internazionale dell'arch. Rodrigo Antón Carrasquer dello studio David Chipperfield ad inaugurare gli eventi programmati dall'Ordine degli Architetti della BAT per la stagione autunnale. Appuntamento il 6 ottobre con inizio alle ore 17 a Palazzo Covelli: «Proseguendo sulla linea intrapresa in quest'anno così importante per noi, abbiamo creato un nuovo programma di eventi che ci porterà a ridosso di Natale – spiega il Presidente dell'Ordine l'arch. Andrea Roselli – il primo appuntamento è di assoluto livello internazionale con Rodrigo Antón Carrasquer uno dei più grandi architetti a livello mondiale per pianificazione urbana».
Obiettivo della nuova stagione di eventi è quello di proseguire, nell'anno del centenario dell'albo, con l'idea di aprire l'architettura al territorio dando uno sguardo alla professione anche in modo diverso. Obiettivo più che riuscito anche durante l'evento I Dialoghi di Trani giunto alla sua XXII^ edizione: «L'ordine partecipa da diversi anni alla co organizzazione attraverso degli eventi collaterali – ha spiegato l'arch. Roselli - Un programma, quello di quest'anno, molto intenso con mostre ed installazioni sia a Palazzo Covelli che nel resto della città. Ci sono state anche delle conferenze di rilievo con la presenza di relatori importanti venuti anche da lontano e che ci hanno allietato ed hanno discusso con noi delle tematiche legate alla cura dell'ambiente e del mondo che ci circonda a livello urbanistico».
Dieci eventi in cinque giorni con Palazzo Covelli sede di quattro appuntamenti con docenti delle università di Bari, Roma e Venezia come la prof.ssa Guendalina Salimei o la prof.ssa Loredana Ficarelli ma anche il Prof. Renato Rizzi ed il Prof. Luigi Franciosini, ed il tema cardine "la cura" affrontato da diversi punti di osservazione: «Credo che sia un tema attualissimo perché oggi tutte le nostre città presentano delle zone, delle aree e dei paesaggi che meriterebbero di essere curati – spiega l'arch. Andrea Roselli, Presidente dell'Ordine degli Architetti BAT - in questo gli architetti dovrebbero dare il loro apporto sotto questo profilo perché abbiamo tantissime aeree spesso abbandonate che potrebbero essere curate attraverso il riuso, il riutilizzo o la trasformazione urbana del territorio senza andare a distruggere quella che è una presenza dell'attività dell'uomo che arriva dal passato»
Obiettivo della nuova stagione di eventi è quello di proseguire, nell'anno del centenario dell'albo, con l'idea di aprire l'architettura al territorio dando uno sguardo alla professione anche in modo diverso. Obiettivo più che riuscito anche durante l'evento I Dialoghi di Trani giunto alla sua XXII^ edizione: «L'ordine partecipa da diversi anni alla co organizzazione attraverso degli eventi collaterali – ha spiegato l'arch. Roselli - Un programma, quello di quest'anno, molto intenso con mostre ed installazioni sia a Palazzo Covelli che nel resto della città. Ci sono state anche delle conferenze di rilievo con la presenza di relatori importanti venuti anche da lontano e che ci hanno allietato ed hanno discusso con noi delle tematiche legate alla cura dell'ambiente e del mondo che ci circonda a livello urbanistico».
Dieci eventi in cinque giorni con Palazzo Covelli sede di quattro appuntamenti con docenti delle università di Bari, Roma e Venezia come la prof.ssa Guendalina Salimei o la prof.ssa Loredana Ficarelli ma anche il Prof. Renato Rizzi ed il Prof. Luigi Franciosini, ed il tema cardine "la cura" affrontato da diversi punti di osservazione: «Credo che sia un tema attualissimo perché oggi tutte le nostre città presentano delle zone, delle aree e dei paesaggi che meriterebbero di essere curati – spiega l'arch. Andrea Roselli, Presidente dell'Ordine degli Architetti BAT - in questo gli architetti dovrebbero dare il loro apporto sotto questo profilo perché abbiamo tantissime aeree spesso abbandonate che potrebbero essere curate attraverso il riuso, il riutilizzo o la trasformazione urbana del territorio senza andare a distruggere quella che è una presenza dell'attività dell'uomo che arriva dal passato»