«A proposito della ventilata idea di vendere l'AMET Spa di Trani»
Pubblichiamo un intervento di Franco Cuna
mercoledì 21 novembre 2007
«E così il Sen. Visibelli, attuale assessore allo sviluppo delle politiche sociali presso il Comune di Trani, togliendosi forse un peso dalla stomaco, facendosi promotore di un pensiero forse già consolidato all'interno dell'attuale maggioranza, ciò che aveva da dire l'ha detto: "è opportuno che l'AMET si venda finchè siamo in tempo!", ed ha raccolto subito la disponibilità del suo amico Sindaco, dr. Tarantini, che gli ha risposto: "si può fare!".
Questa gustosa scenetta è sicuramente sorprendente! Con tutti i problemi aperti nello scenario cittadino era logico attendersi che questa amministrazione potesse partorire qualche appariscente tentativo di riordino della viabilità cittadina, qualche idea sulla regolamentazione dei spazi pubblici, sugli esercenti obbligati a chiudere dalla Magistratura, sulle gare allegre dell'AMET, sulla vendita scontata di suolo pubblico agli amici degli amici! Ed invece no. La nostra amministrazione, colta dalla passione del business a tutti i costi, sembra che stia seriamente pensando all'AMET, "primo che sia troppo tardi", ossia, come sembra che qualcuno abbia pensato, "prima che qualche nefasto evento possa mandare a casa questa nostra bella comitiva di amministratori e non ci sia più la possibilità di cogliere questa evidente attuale opportunità di business!" E' vero, questo significa pensar male, ma come giustamente ha avuto modo di sostenere il nostro navigato Senatore Andreotti, "pensar male, a volte, significa pensare il vero".
Bisogna comunque ammettere che il ragionamento non fa una grinza. "In questo scenario di liberalizzazioni entro cui operiamo" – avranno pensato i nostri lungimiranti amministratori – "l'AMET è destinata a non godere più di quella posizione dominante ed esclusiva che aveva nella città di Trani e dovrà necessariamente trovarsi a concorrere con i nuovi distributori di energia che si stanno affacciando sul mercato. Ne conseguirà un'erosione progressiva della sua utenza e, quindi, un peggioramento della già traballante situazione economica in cui già adesso verso la società. Pertanto è inutile attendere e, finchè siamo in tempo, mettiamo in vendita questa società al miglior offerente". D'altra parte, avranno ancora pensato i nostri amministratori - "tutto ciò è in linea con quanto ci ha detto di fare il Commissario Prefettizio", da poco andato via: "non potete che disfarvi di qualche pezzo pregiato della collezione di famiglia per rimettere in piedi le casse dissestate di questo bistrattato Comune" per cui, avranno concluso i nostri allegri amministratori,"visto che dovremo già vendere tre o quattro pezzi della collezione, tanto vale vendere anche il pezzo più pregiato così…. ci possiamo permettere qualche sfizietto e magari qualche festicciola in più …"
Tutto chiaro e limpido, cari amministratori… Non c'è dubbio che la vostra è una bella pensata! Magari avete già in mente il possibile compratore che, naturalmente, ora, vi guardate bene dal citarlo in pubblico. Peccato che lo stesso approccio non vi sia venuto in mente qualche tempo fa per il Municipio di Trani, ossia per quella casa comune che passa lauti stipendi a Direttori Generali ed assessori, che ormai risulta dissestata da quei 9,5 milioni e passa di debiti fuori bilancio, ormai accertati, che vi siete trovati sempre concordi nel negare, a danno della comunità tranese. Quella sì che andava venduta.. "prima che fosse stato troppo tardi", così come lo è ora e così come lo era già prima che il nostro attuale Sindaco decidesse di dimettersi! Se qualche anno fa si fosse proposto la vendita di quella casa ora la città di Trani, i suoi concittadini, avrebbero piantato, in vostro onore, un monumento proprio al centro di Piazza della Repubblica, perché ora non si sarebbero trovati sul groppone tanti debiti da pagare, ma piuttosto qualche spicciolo in più in cassa. Quella sì che era un'azienda deficitaria da smantellare e lo è tuttora! Tra l'altro la collettività, a cui avete negato sistematicamente la lapalissiana verità, avrebbe potuto godere della possibilità di non trovarsi ancora in cabina di comando quest'amministrazione spendacciona che ora, per ringraziare quegli stessi concittadini, non hanno pensato ad altro che a smantellamento dei beni della collettività.
Noi però di una cosa siamo certi: quei concittadini onesti ,che sono stati affascinati dalla vostra dialettica spicciola, non vi hanno dato il mandato di dismettere il patrimonio pubblico, ma quello di sforzarsi di amministrare al meglio questo patrimonio. In altri termini, essi, con il proprio voto, in cambio di uno stipendio che, malgrado le difficoltà, vi viene comunque riconosciuto, vi hanno chiesto di porre a disposizione della comunità la vostra intelligenza per consolidare il patrimonio pubblico e non per distruggerlo. In quest'ottica essi, come noi, avrebbero apprezzato un vostro sforzo per capire perché quest'azienda accumula debiti, anziché produrre ricchezza, come fanno altre aziende della sua stessa natura; essi, siamo convinti, avrebbero gradito un vostro sforzo per capire perchè quest'azienda dilapida sistematicamente i suoi ricavi nel finanziare l'estate tranese del 2005 e del 2006, il catamarano nel 2004 e nel 2005, il servizio di assistenza ai diportisti, ecc., ecc,., ecc., , ossia iniziative che non hanno alcun nesso con il core business della società; essi avrebbero sicuramente gradito un vostro intervento su cosa fare per allargare il perimetro operativo dell'aziende, al fine di accrescere il parco dei suoi clienti; così come avrebbero apprezzato uno sforzo per porre attorno ad un tavolo i comuni della Bat al fine di far diventare l'AMET l'azienda elettrica di riferimento dei comuni afferenti la nuova provincia: Siamo altresì certi che, a meno di qualche amico della vostra cerchia, nessuno potrà apprezzare l'impiego della vostra intelligenza per uno sforzo distruttivo, che, tra l'altro, non richiede alcuno sforzo. Certo è fin troppo facile , così come è un tantino più difficile costruire, ma, perdiana, qui si è deliberatamente aggirata ogni parvenza di difficoltà!
Pertanto, noi vi invitiamo a riflettere e rinunciare alla vostra idea, perché crediamo che, ormai, ci sono sempre meno sciocchi che restano affascinati dalle parole e sempre più persone che si aspettano di misurarvi attraverso le vostre azioni e le vostre proposte. Ci piace a riguardo pensare che la vostra sia stata solo una provocazione per smuovere la stasi politica della coalizione a cui fate parte e non nasconda secondi fini che potrebbero risultare assolutamente disdicevoli per la comunità tranese. Sicuri di questa convinzione noi ci aspettiamo che questa amministrazione riprenda ad amministrare il bene pubblico "come un buon padre di famiglia" che non può non tenere a cuore le proprietà acquisite ed a cui non può venire minimamente in mente di buttare alle ortiche il proprio patrimonio per una mera carenza di idee o per una visione ristretta del bene pubblico.»
Franco Cuna
Questa gustosa scenetta è sicuramente sorprendente! Con tutti i problemi aperti nello scenario cittadino era logico attendersi che questa amministrazione potesse partorire qualche appariscente tentativo di riordino della viabilità cittadina, qualche idea sulla regolamentazione dei spazi pubblici, sugli esercenti obbligati a chiudere dalla Magistratura, sulle gare allegre dell'AMET, sulla vendita scontata di suolo pubblico agli amici degli amici! Ed invece no. La nostra amministrazione, colta dalla passione del business a tutti i costi, sembra che stia seriamente pensando all'AMET, "primo che sia troppo tardi", ossia, come sembra che qualcuno abbia pensato, "prima che qualche nefasto evento possa mandare a casa questa nostra bella comitiva di amministratori e non ci sia più la possibilità di cogliere questa evidente attuale opportunità di business!" E' vero, questo significa pensar male, ma come giustamente ha avuto modo di sostenere il nostro navigato Senatore Andreotti, "pensar male, a volte, significa pensare il vero".
Bisogna comunque ammettere che il ragionamento non fa una grinza. "In questo scenario di liberalizzazioni entro cui operiamo" – avranno pensato i nostri lungimiranti amministratori – "l'AMET è destinata a non godere più di quella posizione dominante ed esclusiva che aveva nella città di Trani e dovrà necessariamente trovarsi a concorrere con i nuovi distributori di energia che si stanno affacciando sul mercato. Ne conseguirà un'erosione progressiva della sua utenza e, quindi, un peggioramento della già traballante situazione economica in cui già adesso verso la società. Pertanto è inutile attendere e, finchè siamo in tempo, mettiamo in vendita questa società al miglior offerente". D'altra parte, avranno ancora pensato i nostri amministratori - "tutto ciò è in linea con quanto ci ha detto di fare il Commissario Prefettizio", da poco andato via: "non potete che disfarvi di qualche pezzo pregiato della collezione di famiglia per rimettere in piedi le casse dissestate di questo bistrattato Comune" per cui, avranno concluso i nostri allegri amministratori,"visto che dovremo già vendere tre o quattro pezzi della collezione, tanto vale vendere anche il pezzo più pregiato così…. ci possiamo permettere qualche sfizietto e magari qualche festicciola in più …"
Tutto chiaro e limpido, cari amministratori… Non c'è dubbio che la vostra è una bella pensata! Magari avete già in mente il possibile compratore che, naturalmente, ora, vi guardate bene dal citarlo in pubblico. Peccato che lo stesso approccio non vi sia venuto in mente qualche tempo fa per il Municipio di Trani, ossia per quella casa comune che passa lauti stipendi a Direttori Generali ed assessori, che ormai risulta dissestata da quei 9,5 milioni e passa di debiti fuori bilancio, ormai accertati, che vi siete trovati sempre concordi nel negare, a danno della comunità tranese. Quella sì che andava venduta.. "prima che fosse stato troppo tardi", così come lo è ora e così come lo era già prima che il nostro attuale Sindaco decidesse di dimettersi! Se qualche anno fa si fosse proposto la vendita di quella casa ora la città di Trani, i suoi concittadini, avrebbero piantato, in vostro onore, un monumento proprio al centro di Piazza della Repubblica, perché ora non si sarebbero trovati sul groppone tanti debiti da pagare, ma piuttosto qualche spicciolo in più in cassa. Quella sì che era un'azienda deficitaria da smantellare e lo è tuttora! Tra l'altro la collettività, a cui avete negato sistematicamente la lapalissiana verità, avrebbe potuto godere della possibilità di non trovarsi ancora in cabina di comando quest'amministrazione spendacciona che ora, per ringraziare quegli stessi concittadini, non hanno pensato ad altro che a smantellamento dei beni della collettività.
Noi però di una cosa siamo certi: quei concittadini onesti ,che sono stati affascinati dalla vostra dialettica spicciola, non vi hanno dato il mandato di dismettere il patrimonio pubblico, ma quello di sforzarsi di amministrare al meglio questo patrimonio. In altri termini, essi, con il proprio voto, in cambio di uno stipendio che, malgrado le difficoltà, vi viene comunque riconosciuto, vi hanno chiesto di porre a disposizione della comunità la vostra intelligenza per consolidare il patrimonio pubblico e non per distruggerlo. In quest'ottica essi, come noi, avrebbero apprezzato un vostro sforzo per capire perché quest'azienda accumula debiti, anziché produrre ricchezza, come fanno altre aziende della sua stessa natura; essi, siamo convinti, avrebbero gradito un vostro sforzo per capire perchè quest'azienda dilapida sistematicamente i suoi ricavi nel finanziare l'estate tranese del 2005 e del 2006, il catamarano nel 2004 e nel 2005, il servizio di assistenza ai diportisti, ecc., ecc,., ecc., , ossia iniziative che non hanno alcun nesso con il core business della società; essi avrebbero sicuramente gradito un vostro intervento su cosa fare per allargare il perimetro operativo dell'aziende, al fine di accrescere il parco dei suoi clienti; così come avrebbero apprezzato uno sforzo per porre attorno ad un tavolo i comuni della Bat al fine di far diventare l'AMET l'azienda elettrica di riferimento dei comuni afferenti la nuova provincia: Siamo altresì certi che, a meno di qualche amico della vostra cerchia, nessuno potrà apprezzare l'impiego della vostra intelligenza per uno sforzo distruttivo, che, tra l'altro, non richiede alcuno sforzo. Certo è fin troppo facile , così come è un tantino più difficile costruire, ma, perdiana, qui si è deliberatamente aggirata ogni parvenza di difficoltà!
Pertanto, noi vi invitiamo a riflettere e rinunciare alla vostra idea, perché crediamo che, ormai, ci sono sempre meno sciocchi che restano affascinati dalle parole e sempre più persone che si aspettano di misurarvi attraverso le vostre azioni e le vostre proposte. Ci piace a riguardo pensare che la vostra sia stata solo una provocazione per smuovere la stasi politica della coalizione a cui fate parte e non nasconda secondi fini che potrebbero risultare assolutamente disdicevoli per la comunità tranese. Sicuri di questa convinzione noi ci aspettiamo che questa amministrazione riprenda ad amministrare il bene pubblico "come un buon padre di famiglia" che non può non tenere a cuore le proprietà acquisite ed a cui non può venire minimamente in mente di buttare alle ortiche il proprio patrimonio per una mera carenza di idee o per una visione ristretta del bene pubblico.»
Franco Cuna