«A proposito di Treni e fermate nella Bat»
Scrive il consigliere comunale Franco Caffarella
lunedì 12 gennaio 2009
«Da amministratore comunale e soprattutto da ex funzionario delle Ferrovie dello Stato del settore che si occupava dei treni a lunga percorrenza della Direttrice Adriatica FS, intervengo sulle recenti polemiche, sollevate da piu' parti, sul nuovo orario ferroviario. Conoscendo la genesi di un orario ferroviario, le valutazioni che sono a monte delle scelte e delle fermate, mi sono interrogato sulle novità proposte. Bisogna partire da una considerazione di carattere territoriale. Sono anni, ormai, che con lo spacchettamento di FS in varie società, le scelte strategiche sulla lunga percorrenza, non vengono piu' fatte a Bari.
Nell'ottica federalista occorrerebbe ridare forza ad un ruolo fondamentale della Puglia nel sistema FS nazionale. Detto ciò, complessivamente la Puglia, a mio avviso, ha di che lamentarsi. Se è vero, infatti, che è stata premiata con l'assegnazione di 1 dei 4 nuovi Eurostar consegnati a Trenitalia utilizzato da Bari a Roma Termini, quello che preoccupa è l'assoluta e perdurante mancanza di collegamenti diretti con Napoli e la Calabria. E' assolutamente indispensabile, a mio avviso, oltre che strategico, finanziare il raddoppio e la velocizzazione del collegamento con Napoli, non per uno spirito meridionalista, quanto per il fatto che nel piano dei trasporti, la direttrice tirrenica, da Napoli a Milano ha visto finanziata l'Alta Velocità.
Pertanto, un collegamento diretto e veloce con il capoluogo partenopeo collegherebbe la Puglia con la linea Veloce per l'Europa. Protestiamo dunque per la soppressione di una singola fermata di un treno, sacrificata sull'altare di scelte commerciali (Bari/Roma in meno di 4 ore) del treno ad Alta Velocità. E se ci puo' lenire la pena, consideriamo che FS ha utilizzato lo stesso metro anche al Nord, con altre realtà, altrettanto se non oggettivamente piu' "pesanti" per PIL e mobilità, (si pensi a Parma, Piacenza e Reggio Emilia, per restare sull'Adriatica).
Ma utilizziamo questa attenzione istituzionale sui trasporti per avviare una riflessione complessiva sul sistema del trasporto nella nuova provincia pugliese. A mio avviso, ci sono tutte le premesse perché nella Bat, si possa instaurare una mobilità "sostenibile" che assicuri sviluppo al territorio.Se battaglia deve essere fatta a tutti i livelli, ma soprattutto, nelle stanze che contano, è quella di promuovere investimenti nela Bat, a partire da quelli di Rete Ferroviaria Italiana, tra l'altro guidata, attualmente, da un amministratore delegato nostro conterraneo, l'Ing. Michele Elia, con il quale ho avuto l'onore di collaborare, nell'ex Compartimento di Bari.
Si pensi alla straordinaria posizione della città di Barletta, crocevia non solo della rete nazionale, ma anche di due ferrovie, la Barletta-Spinazzola la Bari-Barletta delle Bari Nord, che sinora hanno "contato" poco nello scenario dl trasporto regionale, e poco hanno investito su questo ruolo, che dovrebbero invece essere sempre piu' integrate nella Bat. E quindi, investimenti nelle nostre stazioni ferroviarie, per servizi di accoglienza e assistenza alla clientela, anche da realizzare in partnership tra i vari vettori, che migliorerebbero l'immagine complessiva, specie delle stazioni co-capoluogo. E poi un piano parcheggi utilizzando anche aree FS ed un sistema di interscambio con i bus extraurbani.
La Bat ha la fortuna di avere il vettore in casa: l'Amet di Trani da 40 anni nel trasporto su gomma ha risultati di eccellenza e partecipazioni importanti, si pensi alla STP. Valorizzare il trasporto nella Bat, significa anche valorizzare gli scali ferroviari attualmente quasi dismessi (penso a Trani e Bisceglie da dove, sino a pochi anni orsono, partivano treni interi di marmi, calzature, legname ed ortofrutta, oltre che interi convogli militari) sfruttando, per Barletta, il collegamento della ferrovia con il porto commerciale. Si può creare nella Bat una piattaforma logistica di servizio a tutto il bacino ed anche oltre ( il polo del salotto di Altamura e Matera, l'area industriale di Melfi e quella di Molfetta). Occorre non perdere l'ultimo… treno, è il caso di dire, dei finanziamenti comunitari.
Sono in ballo importanti risorse per la Regione Puglia, per favorire l'integrazione della Croazia, ormai prossima all'ingresso nella UE, relativamente al traffico marittimo, merci e passeggeri. Deve essere nella Bat che la Regione deve individuare il territorio in cui favorire questi progetti. Il porto di Barletta per le merci e quello di Trani per il traffico passeggeri hanno anche il giusto know-how da implementare al riguardo. Ritornando alle fermate dei treni, nell'attesa e nella speranza che Trenitalia ci ripensi, a provincia con organi eletti, non dobbiamo dimenticare che, così come è accaduto nel traffico aereo, con la liberalizzazione delle rotte e l'aumento dei voli dagli scali pugliesi, è prossima anche la circolazione sulla rete FS di treni di società private italiane.
Se è vero, come è vero, che i dati di traffico della linea Adriatica, sono tra i migliori dell'intera rete FS, i privati non si lasceranno scappare l'occasione di acquisire una o piu' tracce orarie da RFI per i collegamenti a lunga percorrenza, (ci sono già state delle corse prova) in cui la Bat potrà essere considerata per quello che vale in termini di importanza strategica nel territorio pugliese.» Franco Caffarella
Consigliere Comunale della Città di Trani
Nell'ottica federalista occorrerebbe ridare forza ad un ruolo fondamentale della Puglia nel sistema FS nazionale. Detto ciò, complessivamente la Puglia, a mio avviso, ha di che lamentarsi. Se è vero, infatti, che è stata premiata con l'assegnazione di 1 dei 4 nuovi Eurostar consegnati a Trenitalia utilizzato da Bari a Roma Termini, quello che preoccupa è l'assoluta e perdurante mancanza di collegamenti diretti con Napoli e la Calabria. E' assolutamente indispensabile, a mio avviso, oltre che strategico, finanziare il raddoppio e la velocizzazione del collegamento con Napoli, non per uno spirito meridionalista, quanto per il fatto che nel piano dei trasporti, la direttrice tirrenica, da Napoli a Milano ha visto finanziata l'Alta Velocità.
Pertanto, un collegamento diretto e veloce con il capoluogo partenopeo collegherebbe la Puglia con la linea Veloce per l'Europa. Protestiamo dunque per la soppressione di una singola fermata di un treno, sacrificata sull'altare di scelte commerciali (Bari/Roma in meno di 4 ore) del treno ad Alta Velocità. E se ci puo' lenire la pena, consideriamo che FS ha utilizzato lo stesso metro anche al Nord, con altre realtà, altrettanto se non oggettivamente piu' "pesanti" per PIL e mobilità, (si pensi a Parma, Piacenza e Reggio Emilia, per restare sull'Adriatica).
Ma utilizziamo questa attenzione istituzionale sui trasporti per avviare una riflessione complessiva sul sistema del trasporto nella nuova provincia pugliese. A mio avviso, ci sono tutte le premesse perché nella Bat, si possa instaurare una mobilità "sostenibile" che assicuri sviluppo al territorio.Se battaglia deve essere fatta a tutti i livelli, ma soprattutto, nelle stanze che contano, è quella di promuovere investimenti nela Bat, a partire da quelli di Rete Ferroviaria Italiana, tra l'altro guidata, attualmente, da un amministratore delegato nostro conterraneo, l'Ing. Michele Elia, con il quale ho avuto l'onore di collaborare, nell'ex Compartimento di Bari.
Si pensi alla straordinaria posizione della città di Barletta, crocevia non solo della rete nazionale, ma anche di due ferrovie, la Barletta-Spinazzola la Bari-Barletta delle Bari Nord, che sinora hanno "contato" poco nello scenario dl trasporto regionale, e poco hanno investito su questo ruolo, che dovrebbero invece essere sempre piu' integrate nella Bat. E quindi, investimenti nelle nostre stazioni ferroviarie, per servizi di accoglienza e assistenza alla clientela, anche da realizzare in partnership tra i vari vettori, che migliorerebbero l'immagine complessiva, specie delle stazioni co-capoluogo. E poi un piano parcheggi utilizzando anche aree FS ed un sistema di interscambio con i bus extraurbani.
La Bat ha la fortuna di avere il vettore in casa: l'Amet di Trani da 40 anni nel trasporto su gomma ha risultati di eccellenza e partecipazioni importanti, si pensi alla STP. Valorizzare il trasporto nella Bat, significa anche valorizzare gli scali ferroviari attualmente quasi dismessi (penso a Trani e Bisceglie da dove, sino a pochi anni orsono, partivano treni interi di marmi, calzature, legname ed ortofrutta, oltre che interi convogli militari) sfruttando, per Barletta, il collegamento della ferrovia con il porto commerciale. Si può creare nella Bat una piattaforma logistica di servizio a tutto il bacino ed anche oltre ( il polo del salotto di Altamura e Matera, l'area industriale di Melfi e quella di Molfetta). Occorre non perdere l'ultimo… treno, è il caso di dire, dei finanziamenti comunitari.
Sono in ballo importanti risorse per la Regione Puglia, per favorire l'integrazione della Croazia, ormai prossima all'ingresso nella UE, relativamente al traffico marittimo, merci e passeggeri. Deve essere nella Bat che la Regione deve individuare il territorio in cui favorire questi progetti. Il porto di Barletta per le merci e quello di Trani per il traffico passeggeri hanno anche il giusto know-how da implementare al riguardo. Ritornando alle fermate dei treni, nell'attesa e nella speranza che Trenitalia ci ripensi, a provincia con organi eletti, non dobbiamo dimenticare che, così come è accaduto nel traffico aereo, con la liberalizzazione delle rotte e l'aumento dei voli dagli scali pugliesi, è prossima anche la circolazione sulla rete FS di treni di società private italiane.
Se è vero, come è vero, che i dati di traffico della linea Adriatica, sono tra i migliori dell'intera rete FS, i privati non si lasceranno scappare l'occasione di acquisire una o piu' tracce orarie da RFI per i collegamenti a lunga percorrenza, (ci sono già state delle corse prova) in cui la Bat potrà essere considerata per quello che vale in termini di importanza strategica nel territorio pugliese.» Franco Caffarella
Consigliere Comunale della Città di Trani