A Scrittori nel Tempo Grazia Verasani e la sua "Lettera a Dina"

Il racconto di un'amicizia toccante e dei segni che ha lasciato

sabato 3 dicembre 2016
Oggi 3 dicembre 2016, alle 19.00 presso la libreria Luna di Sabbia (Via Mario Pagano, 195 - Trani), per la rassegna "Scrittori nel tempo", letture della contemporaneità", Grazia Verasani presenterà il suo ultimo libro "Lettera a Dina", Giunti. Dialogherà con l'autrice Vito Santoro

IL LIBRO:
Si tratta del racconto toccante di un'amicizia assoluta e dei segni che ha lasciato; una riflessione sui sogni e gli ideali della giovinezza attraverso un paesaggio esistenziale che tocca un decennio importante della storia italiana, in una sovrapposizione tra passato e presente il cui raccordo emotivo - e provvidenziale - è la musica. È una mattina del 1973 e nella classe 2a H entra per la prima volta Dina. Ha dodici anni, indossa abiti costosi, è bionda e sovrappeso. Si volta verso la sua nuova compagna di banco e le dice: "Io sono fascista". L'altra le risponde: "Io sono comunista". E' un colpo di fulmine. Tra le due nasce un'amicizia travolgente, fatta di sotterfugi, giuramenti, chiacchiere, litigi, riconciliazioni appassionate. Due mondi diversi, due famiglie di estrazione opposta, una di matrice operaia, l'altra, quella di Dina, decisamente borghese, che le due ragazzine mescolano e alternano in una Bologna animata dalle prime lotte studentesche.

Trentasette anni dopo, mentre parcheggia l'auto, la protagonista di questa storia sente alla radio la canzone che lei e Dina ascoltavano fino allo sfinimento su un giradischi. E di colpo, vivissima, Dina è di nuovo lì. Dove si è persa l'adolescente ribelle sempre in lotta con una madre fredda e seducente? Qual è stato il momento esatto in cui qualcosa si è spezzato? E perché quella tentazione irrefrenabile di camminare a occhi chiusi sul bordo di un precipizio?

L'AUTRICE:
Nata a Bologna, Grazia Verasani ha esordito ventenne pubblicando racconti sul Manifesto, nella rubrica curata da Gianni Celati. Sono seguiti romanzi, antologie, opere teatrali, fino a Quo vadis baby? (Feltrinelli) da cui il regista Gabriele Salvatores ha girato l'omonimo film nel 2005 e prodotto una serie tv. Per Feltrinelli, oltre a Tutto il freddo che ho preso, sono usciti Velocemente da nessuna parte, Di tutti e di nessuno, Cosa sai della notte e Senza ragione apparente (menzione speciale premio Scerbanenco 2015), con protagonista l'investigatrice privata Giorgia Cantini. Del 2012 è il film Maternity Blues tratto dalla sua opera From Medea (Sironi Editore), vincitore di molti premi. Per Giunti, sono usciti Mare d'inverno (2014) e Lettera a Dina (2016). Ingresso libero.