A Trani "La lettera di Cristoforo Colombo ai reali di Spagna"
Un viaggio fra geografia, storia, arte e poesia alla lega navale
sabato 22 giugno 2024
11.23
Nella prima serata di ieri, mentre le rondini danzavano nel cielo all'imbrunire e il nostro porto si tingeva di sfumature arancioni, la sede della Lega Navale è diventata palcoscenico di un evento che ha rievocato uno dei momenti più significativi della storia umana: la scoperta delle Americhe.
L'evento dal titolo "La lettera di Cristoforo Colombo ai reali di Spagna", organizzato dalla Lega Navale sezione di Trani, dal Lions Club Ordinamenta Maris Trani e dalla Croce Bianca, ha visto un'ampia partecipazione di pubblico, nonostante il caldo afoso della giornata appena trascorsa. Elio Loiodice, presidente del Lions Club Ordinamenta Maris Trani, e Luigi Ventura, presidente della Lega Navale di Trani, hanno aperto la serata con parole di benvenuto, per poi introdurre i relatori Alessandro Moscatelli e Franco Leone.
L'avvocato Moscatelli, vicepresidente della citata sezione dei Lions Club, ha dato luogo ad una relazione che ha messo in luce il contesto storico in cui era immersa Trani nel periodo che va dalla seconda metà del XV secolo all' inizio del XVI, focalizzandosi sugli Statuti Marittimi , soprattutto attraverso il loro confronto con il codice di navigazione ora vigente. Un'analisi che ha sottolineato l'importanza di Trani come punto di riferimento nel Mediterraneo, e soprattutto la grande modernità di tanti concetti espressi in questa pietra militare del diritto marittimo, nonché vanto della nostra storia.
Avendo avuto come fonte principale l'opera di Antonio di Maggio sugli Statuti marittimi di Trani , Moscatelli ha dichiarato di voler provare a vedere la vicenda di Colombo attraverso gli occhi di un tranese della stessa epoca. Diversi sono stati i passaggi di grande rilievo, come gli approfondimenti su alcuni concetti caratterizzanti l'antico codice tranese e le similitudini presenti negli attuali regolamenti marittimi; ad esempio: l'istituto del "getto in mare" (alleggerimento del carico di bordo in caso di particolari difficoltà) o le procedure da seguire per occuparsi delle "cose trovate in mare".
Franco Leone, con la sua eloquenza e passione per la storia e per l'arte, che la nostra città aveva già avuto modo di apprezzare in occasione dell'evento sul Caravaggio ospitato nella chiesa di Ognissanti lo scorso 14 dicembre , ha condotto l'uditorio in un affascinante viaggio spazio-temporale. Analizzando la lettera di Colombo ai reali di Spagna del marzo 1493, Leone ha ripercorso il suo primo viaggio nelle Americhe, intrecciando storia e geografia.
Seguendo l'itinerario colombiano attraverso le diverse isole toccate dalla prima sua spedizione , ha evidenziato come la scelta dei nomi assegnati da Colombo ai territori su cui approdò siano il riflesso dei suoi profondi valori: la fede , attraverso le denominazioni prese dalla tradizione cristiana; la gratitudine, attraverso i nomi dedicati ai regnanti o agli altri componenti della famiglia reale. Interessante anche il costante confronto, per ognuno dei luoghi incontrati nel viaggio, fra la descrizione riportata nella lettera e le immagini di come sono ora.
Prendendo spunto da alcuni riferimenti agli indigeni, presenti nella medesima missiva del navigatore genovese, i quali avrebbero ispirato la loro rappresentazione nell' arte romana nel secolo successivo, l'analisi si è successivamente concentrata su quello che è fra i maggiori capolavori della scuola Berniniana: la "Fontana dei Quattro Fiumi" situata in Piazza Navona a Roma.
La serata si è conclusa con la recitazione di una poesia in endecasillabi scritta dallo stesso Franco Leone, che ha reso omaggio alle sculture della fontana, e con la consegna, da parte di quest'ultimo , di una copia della lettera ai presidenti Ventura e Loiodice.
L'evento dal titolo "La lettera di Cristoforo Colombo ai reali di Spagna", organizzato dalla Lega Navale sezione di Trani, dal Lions Club Ordinamenta Maris Trani e dalla Croce Bianca, ha visto un'ampia partecipazione di pubblico, nonostante il caldo afoso della giornata appena trascorsa. Elio Loiodice, presidente del Lions Club Ordinamenta Maris Trani, e Luigi Ventura, presidente della Lega Navale di Trani, hanno aperto la serata con parole di benvenuto, per poi introdurre i relatori Alessandro Moscatelli e Franco Leone.
L'avvocato Moscatelli, vicepresidente della citata sezione dei Lions Club, ha dato luogo ad una relazione che ha messo in luce il contesto storico in cui era immersa Trani nel periodo che va dalla seconda metà del XV secolo all' inizio del XVI, focalizzandosi sugli Statuti Marittimi , soprattutto attraverso il loro confronto con il codice di navigazione ora vigente. Un'analisi che ha sottolineato l'importanza di Trani come punto di riferimento nel Mediterraneo, e soprattutto la grande modernità di tanti concetti espressi in questa pietra militare del diritto marittimo, nonché vanto della nostra storia.
Avendo avuto come fonte principale l'opera di Antonio di Maggio sugli Statuti marittimi di Trani , Moscatelli ha dichiarato di voler provare a vedere la vicenda di Colombo attraverso gli occhi di un tranese della stessa epoca. Diversi sono stati i passaggi di grande rilievo, come gli approfondimenti su alcuni concetti caratterizzanti l'antico codice tranese e le similitudini presenti negli attuali regolamenti marittimi; ad esempio: l'istituto del "getto in mare" (alleggerimento del carico di bordo in caso di particolari difficoltà) o le procedure da seguire per occuparsi delle "cose trovate in mare".
Franco Leone, con la sua eloquenza e passione per la storia e per l'arte, che la nostra città aveva già avuto modo di apprezzare in occasione dell'evento sul Caravaggio ospitato nella chiesa di Ognissanti lo scorso 14 dicembre , ha condotto l'uditorio in un affascinante viaggio spazio-temporale. Analizzando la lettera di Colombo ai reali di Spagna del marzo 1493, Leone ha ripercorso il suo primo viaggio nelle Americhe, intrecciando storia e geografia.
Seguendo l'itinerario colombiano attraverso le diverse isole toccate dalla prima sua spedizione , ha evidenziato come la scelta dei nomi assegnati da Colombo ai territori su cui approdò siano il riflesso dei suoi profondi valori: la fede , attraverso le denominazioni prese dalla tradizione cristiana; la gratitudine, attraverso i nomi dedicati ai regnanti o agli altri componenti della famiglia reale. Interessante anche il costante confronto, per ognuno dei luoghi incontrati nel viaggio, fra la descrizione riportata nella lettera e le immagini di come sono ora.
Prendendo spunto da alcuni riferimenti agli indigeni, presenti nella medesima missiva del navigatore genovese, i quali avrebbero ispirato la loro rappresentazione nell' arte romana nel secolo successivo, l'analisi si è successivamente concentrata su quello che è fra i maggiori capolavori della scuola Berniniana: la "Fontana dei Quattro Fiumi" situata in Piazza Navona a Roma.
La serata si è conclusa con la recitazione di una poesia in endecasillabi scritta dallo stesso Franco Leone, che ha reso omaggio alle sculture della fontana, e con la consegna, da parte di quest'ultimo , di una copia della lettera ai presidenti Ventura e Loiodice.