Nasce il comitato referendario No Triv cittadino

A farne parte sei associazioni, in programma attività fino al voto del 17 aprile

giovedì 18 febbraio 2016 11.58
«Il 17 aprile 2016 saremo chiamati a votare ad un referendum relativo alle trivellazioni petrolifere; avremo quindi la possibilità di esprimere la nostra secca contrarietà a che i nostri territori siano considerati solo terra di conquista per le società petrolifere e non fonte di sviluppo e benessere per chi li abita». Così Anna Rossi, referente del Comitato Referendario No Triv, invita le associazioni e i cittadini a sostenere l'iniziativa volta ad impedire le trivellazioni nell'Adriatico.

«La scelta del governo Renzi di non far coincidere questa votazione con le elezioni amministrative – prosegue - oltre ad essere uno spreco di denaro pubblico, è chiaramente tesa a boicottare questo importante momento di democrazia popolare in modo che non si raggiunga il quorum dei votanti e il referendum non sia valido. Compito di tutti è fare in modo che ciò non avvenga ed anzi dobbiamo impegnarci perchè la partecipazione dei cittadini sia quanto più ampia e informata possibile; per questo ieri, come da tempo programmato, il movimento Possibile, il movimento Traniacapo, l'associazione Idee giovani e Politica e il Comitato Bene Comune Trani, Legambiente e Hastarci, si sono incontrate per cominciare a definire insieme una serie di iniziative necessarie per informare e coinvolgere le popolazioni locali su quanto la partecipazione di ognuno sia fondamentale».

Per farlo però è necessario che tutte le realtà associative, i sindacati, i portatori di interessi diffusi e i cittadini si aggreghino e facciano fronte comune; auspichiamo dunque che la sensibilità di fronte a questi temi cresca ancora, che ci siano altri momenti di incontro quanto più partecipati e aperti a tutti per arricchirlo di contenuti e iniziative. Noi certamente - conclude - saremo presenti nel dare il nostro contributo concreto. Poi sarà fondamentale collaborare con le altre realtà che si stanno formando nelle città intorno a noi perché questa è una sfida che si vince facendo rete nei territori e tra le persone».