«A Trani si vuol cancellare la storia»

Mario Schiralli a tutto tondo: dalla beauty farm al piano dei parcheggi

giovedì 16 aprile 2009
«Cosa ci si può aspettare da un'amministrazione nella quale alcuni assessori pare abbiano un unico obiettivo cioè quello di cancellare le testimonianze storiche della città? Dopo la malsana idea della beauty farm al monastero di Colonna (fortunatamente scongiurata a furor di popolo), delle rastrelliere presso la cattedrale (anche queste rimosse per le proteste dei cittadini), della chiesa del XII secolo trasformata in ristorante (un assessore, quando ancora non ricopriva tale carica quando ne sentì parlare protestò veementemente proprio sul forum di Traniweb, poi entrato in amministrazione si è… adeguato), dell'abbattimento dell'unica testimonianza di archeologia industriale, ecco ora l'ultima… perla del parcheggio a ridosso di un tratto delle mura federiciane sotto la cattedrale.

Alla protesta contro lo scempio a compiersi (e non è il solo contemplato dal piano generale del traffico predisposto su incarico del Comune da uno studio tecnico di Perugia), tale assessore De Toma di Trani sulle pagine del Corriere se n'è uscito con la seguente considerazione «il piano non è il vangelo…e in ogni caso non vedo perché non coniugare il moderno con l'antico, come si fa in tanti centri d'Italia».

La sola dichiarazione non meriterebbe alcuna considerazione. Sta di fatto che l'opinione pubblica deve essere informata preventivamente e non trovarsi le brutture a fatto compiuto. Dall'esame del non "vangelizzato" piano, pare evincersi un dato: i redattori si sarebbero più preoccupati di analizzare il traffico cittadino e non il sottosuolo dove prevedere i parcheggi sotterranei, né tanto meno l'importanza storica di alcuni siti, come quello contemplato a pag.81 sul quale si andrebbe a compiere lo scempio di occultare un sostanzioso tratto della ex murazione della città, risalente, tanto per intenderci, al XIII secolo. Sulla considerazione del piano-non vangelo ci sarebbe ancora una volta da far notare quello che è ormai diventato l'imprimatur di questa amministrazione: cioè l'improvvisazione. Si va avanti a tentativi, tanto poi a pagare sono i… sudditi.



Il tratto della murazione di epoca federiciana.
Sullo sfondo si nota l'inizio di un arco, forse di una porta secondaria di accesso dal mare.


Sull'altra considerazione del non c'è niente di male a coniugare l'antico col moderno (ah se la leggessero Sgarbi o il sodale di partito Ministro Bondi collegandola alla famigerata pag.81!), va specificato che coniugare non significa certamente occultare. Vada l'assessore, tanto per fare qualche esempio di recenti ristrutturazioni eseguite a regola d'arte e non a improvvisate in Cattedrale, o, rimanendo nelle vicinanze, in piazza Ferrarese a Bari, o in via Marche a Taranto e osservi cosa significhi coniugare antico e moderno. E se può vada al museo del Louvre di Parigi, o in Spagna a vedere Sagunto, o ancora nella cittadina austriaca di Lienz dove si e no pochi metri di mura di un insediamento romano vengono tenute in considerazione più di una reliquia. Un amministratore intelligente e preparato, deve guardare ad esempi validi e non alle brutture di altre città, e non sono poche. A tal proposito il sindaco di Margherita di Savoia ha dato una bella lezione ai colleghi di Trani: disponendo l'abbattimento di un vecchio opificio, ha imposto di salvare la ciminiera, perché testimonianza dell'archeologia industriale del luogo.»

Mario Schiralli