Abbattimento alberi, Legambiente: «Gli unici a preoccuparci realmente del verde pubblico»
L'associazione era intervenuta sull'argomento già dal marzo 2022
martedì 21 novembre 2023
9.45
«Legambiente è, innanzitutto, al fianco del verde. Poco ci importa delle colpe scaricate, delle diatribe politiche che, da ogni direzione, stanno investendo la città. Fra tanti gruppi e personaggi che tirano acqua al loro mulino, Legambiente e i cittadini restano tra i pochi a preoccuparsi unicamente di "dare acqua agli alberi"»: lo dichiara in una nota l'associazione Legambiente Trani.
«Sin dal marzo 2022 l'argomento è stato portato all'attenzione pubblica con un comunicato stampa, riflettendo sui risultati del dossier regionale "Città Verdi di Puglia" che penalizzavano la Città di Trani e riprendendo i dati del censimento del verde così come diffusi mezzo stampa e social qualche settimana prima dal consigliere comunale Vito Branà.
Tuttavia non sono stati sufficienti nè l'organizzazione di un forum sul tema Verde urbano e capitozzature, con la partecipazione dell'esperto agronomo e arboricoltore Massimo Rabottini, giunto direttamente da Pescara, a cui l'amministrazione, la ditta di gestione del verde e la cittadinanza tutta è stata invitata (e la cui registrazione è ancora visionabile sulla pagina Facebook dell'associazione), nè altri 5 comunicati pubblicati da Legambiente durante l'estate.
Si ribadisce come il Ministero dell'ambiente con il decreto n. 90/2020 "Criteri ambientali minimi per il servizio di gestione del verde pubblico e la fornitura di prodotti per la cura del verde" sancisca come "l'aggiudicatario deve evitare di praticare la capitozzatura, la cimatura e la potatura drastica perché indeboliscono gli alberi e possono creare nel tempo situazioni di instabilità che generano altresì maggiori costi di gestione". Infatti sono i tagli eccessivi di oggi e una cattiva gestione del verde pubblico, con l'utilizzo della tecnica delle capitozzature, concausa e preludio per i nuovi abbattimenti di "domani".
Si confida, dopo la tempesta mediatica, che si riprendano le redini di un percorso organico supportato da un concreto processo partecipativo che, a partire dall'ascolto dei cittadini, porti l'amministrazione alla condivisione trasparente del piano degli abbattimenti e, soprattutto, a una redazione condivisa del piano dei reimpianti e delle sostituzioni.
Le nuove piantumazioni dovranno attenersi a precisi criteri come la distanza tra gli esemplari e lo spazio di terreno circostante a loro disposizione, tali da consentirne una crescita in salute e non incorrere nel rischio, tra qualche anno, di nuovi abbattimenti. Indispensabile risulta la scelta ed un piano organico delle specie da piantare, laddove in zona Capirro vengono segnalati reimpianti di pini in sostituzione di pini espiantati.
Inoltre, dovranno essere compensati tutti gli alberi che comunque e per necessità sono stati tagliati ed ancora verranno abbattuti, quartiere per quartiere. Diviene fondamentale l'adozione del regolamento del verde pubblico e privato che sancisce i criteri di gestione del verde con una indispensabile regolamentazione dell'adozione delle aiuole, affinché possa configurarsi un criterio standard per stimolare i cittadini ad un impegno verso l'abitare sostenibile e condiviso, non riducendo le aiuole pubbliche a meri spazi per allocare cartelloni pubblicitari. In questo percorso, i nostri volontari, tecnici specializzati, sono e saranno sempre a disposizione per confronti e condivisioni con chiunque voglia essere al fianco del verde».
«Sin dal marzo 2022 l'argomento è stato portato all'attenzione pubblica con un comunicato stampa, riflettendo sui risultati del dossier regionale "Città Verdi di Puglia" che penalizzavano la Città di Trani e riprendendo i dati del censimento del verde così come diffusi mezzo stampa e social qualche settimana prima dal consigliere comunale Vito Branà.
Tuttavia non sono stati sufficienti nè l'organizzazione di un forum sul tema Verde urbano e capitozzature, con la partecipazione dell'esperto agronomo e arboricoltore Massimo Rabottini, giunto direttamente da Pescara, a cui l'amministrazione, la ditta di gestione del verde e la cittadinanza tutta è stata invitata (e la cui registrazione è ancora visionabile sulla pagina Facebook dell'associazione), nè altri 5 comunicati pubblicati da Legambiente durante l'estate.
Si ribadisce come il Ministero dell'ambiente con il decreto n. 90/2020 "Criteri ambientali minimi per il servizio di gestione del verde pubblico e la fornitura di prodotti per la cura del verde" sancisca come "l'aggiudicatario deve evitare di praticare la capitozzatura, la cimatura e la potatura drastica perché indeboliscono gli alberi e possono creare nel tempo situazioni di instabilità che generano altresì maggiori costi di gestione". Infatti sono i tagli eccessivi di oggi e una cattiva gestione del verde pubblico, con l'utilizzo della tecnica delle capitozzature, concausa e preludio per i nuovi abbattimenti di "domani".
Si confida, dopo la tempesta mediatica, che si riprendano le redini di un percorso organico supportato da un concreto processo partecipativo che, a partire dall'ascolto dei cittadini, porti l'amministrazione alla condivisione trasparente del piano degli abbattimenti e, soprattutto, a una redazione condivisa del piano dei reimpianti e delle sostituzioni.
Le nuove piantumazioni dovranno attenersi a precisi criteri come la distanza tra gli esemplari e lo spazio di terreno circostante a loro disposizione, tali da consentirne una crescita in salute e non incorrere nel rischio, tra qualche anno, di nuovi abbattimenti. Indispensabile risulta la scelta ed un piano organico delle specie da piantare, laddove in zona Capirro vengono segnalati reimpianti di pini in sostituzione di pini espiantati.
Inoltre, dovranno essere compensati tutti gli alberi che comunque e per necessità sono stati tagliati ed ancora verranno abbattuti, quartiere per quartiere. Diviene fondamentale l'adozione del regolamento del verde pubblico e privato che sancisce i criteri di gestione del verde con una indispensabile regolamentazione dell'adozione delle aiuole, affinché possa configurarsi un criterio standard per stimolare i cittadini ad un impegno verso l'abitare sostenibile e condiviso, non riducendo le aiuole pubbliche a meri spazi per allocare cartelloni pubblicitari. In questo percorso, i nostri volontari, tecnici specializzati, sono e saranno sempre a disposizione per confronti e condivisioni con chiunque voglia essere al fianco del verde».