"Accumuli", il tranese Gig inaugura la personale
Le opere di Luigi Loquarto in mostra al laboratorio urbano Mat di Terlizzi
venerdì 20 novembre 2015
5.13
Sarà inaugurata domenica 22 novembre, alle ore 20.30, presso il laboratorio urbano Mat di Terlizzi, la mostra del tranese Luigi "Gig" Loquarto, classe '82, intitolata "Accumuli". Aperta e visitabile fino a domenica 6 dicembre, è inserita nel calendario del Mu.Co Fest, rassegna multidisciplinare promossa dal Collettivo Zebù. La presentazione della personale è affidata alle parole di Alessia Venditti, curatrice delle installazioni: «Accumuli è un progetto espositivo in bianco e nero, a colori, in un luogo piccolo, su grandi superfici, è la raccolta di alcune delle ultime opere grafiche, tele e disegni. "Ogni cosa che puoi immaginare, la natura l'ha già creata" è la frase che apre la sezione "about" del suo sito e la natura si ritrova forte, imponente, invadente, onnipresente nelle sue opere che sono fatte tanto di materia pittorica, quanto di esperienza visiva; le tele si nutrono di ambienti reali e vanno a rivestirli in modo inedito e sorprendente».
«Gig - prosegue la curatrice - lavora sulle superfici e le rielabora, ne ripropone la percezione, trasferisce allo spettatore un invito alla rilettura del parietale che si insedia tra l'incanto per Twombly e l'essenziale contemporaneo. Nelle sue opere i pieni circoscrivono i vuoti, lo spazio si articola in forme modulari e connesse, la linearità dei contorni è mediata da curve serpeggianti che scandiscono il ritmo d'insieme in una perfetta alternanza di dinamismo e quiete. L'infinitamente piccolo, i punti, le linee o l'ombra di queste, dialogano con segmenti più ampi, di natura geometrica, ma che vanno ridefinendosi come entità iconiche».
«Tutto converge - conclude Alessia Venditti - verso una coralità sorprendente che fa si che tra un'opera e l'altra si percepisca la vera forza dell'artista: la riconoscibilità. Il ruolo chiave di una suggerita tridimensionalità si avverte e si percepisce in ogni tratto. Ognuna di queste opere, anche la più minimale, sospinge verso un vorticismo reinventato che cattura lo sguardo e invita al ragionamento. Il bianco è quasi sovrano indiscusso, il nero definisce e colma. Tutto sembra coordinato da una bizzarra forza primigenia, quella della natura». L'ingresso alla mostra sarà completamente gratuito.
«Gig - prosegue la curatrice - lavora sulle superfici e le rielabora, ne ripropone la percezione, trasferisce allo spettatore un invito alla rilettura del parietale che si insedia tra l'incanto per Twombly e l'essenziale contemporaneo. Nelle sue opere i pieni circoscrivono i vuoti, lo spazio si articola in forme modulari e connesse, la linearità dei contorni è mediata da curve serpeggianti che scandiscono il ritmo d'insieme in una perfetta alternanza di dinamismo e quiete. L'infinitamente piccolo, i punti, le linee o l'ombra di queste, dialogano con segmenti più ampi, di natura geometrica, ma che vanno ridefinendosi come entità iconiche».
«Tutto converge - conclude Alessia Venditti - verso una coralità sorprendente che fa si che tra un'opera e l'altra si percepisca la vera forza dell'artista: la riconoscibilità. Il ruolo chiave di una suggerita tridimensionalità si avverte e si percepisce in ogni tratto. Ognuna di queste opere, anche la più minimale, sospinge verso un vorticismo reinventato che cattura lo sguardo e invita al ragionamento. Il bianco è quasi sovrano indiscusso, il nero definisce e colma. Tutto sembra coordinato da una bizzarra forza primigenia, quella della natura». L'ingresso alla mostra sarà completamente gratuito.