Accuse di beni mancanti nel Museo Diocesano: la risposta dell'Arcidiocesi e Fondazione Seca

La questione sorta a seguito della segnalazione di un lettore

domenica 27 febbraio 2022 12.16
La questione è cominciata con la lettera di un cittadino tranese residente a Milano in visita a Trani e che aveva riscontrato nella a sezione capitolare del Polo Museale "un patrimonio di suppellettili numericamente risibile" rispetto a quanto indicato nel testo di Benedetto Ronchi afferente proprio al Museo Diocesano di Trani: da esso aveva constatato la mancanza di numerosi beni quali pianete, piviali ed altri arredi che un tempo arricchivano la sezione; oltre a rilevare che la sezione degli argenti sarebbe ridotta solo a quattro calici (mentre nella guida ne sono riportati ben dodici) e che mancherebbero moltissimi oggetti liturgici e reliquiari.

Accuse pesanti rispetto alle quali riportiamo integralmente il comunicato dell'Arcidiocesi Trani-Barletta-Bisceglie e Fondazione Seca.

"E' necessario oltreché doveroso fornire chiarimenti sul Polo Museale di Trani che comprende il Museo Diocesano e il Museo della macchina per scrivere, al fine di fornire alla cittadinanza intera un quadro obiettivo e veritiero.

Il Museo Diocesano (Palazzo Lodispoto) venne istituito nell'anno 1975 ad opera dell'Arcivescovo Mons. Giuseppe Carata, con la finalità di raccogliere tutto il materiale lapideo e scultoreo proveniente dalla Cattedrale di Trani e dalle altre Chiese della Città.

La struttura museale è stata per diversi anni chiusa alla fruizione del pubblico; fu riaperta nel 2011 per un breve lasso temporale e solo nell'anno 2015, a seguito dell'accordo concluso dall'Arcidiocesi di Trani con la Fondazione S.E.C.A. (concessione in gestione), è stata riaperta nuovamente alla fruizione del pubblico (Aprile 2016).
Gli oggetti che si possono visionare sono quelli presenti nel Museo a seguito delle operazioni di consegna (2015) della struttura museale in favore del gestore (Fondazione S.E.C.A.) da parte dell'Arcidiocesi di Trani.

A tal proposito, l'attuale gestore provvede alla custodia degli oggetti esposti con proprio personale, utilizzato all'interno del Museo, nonché attraverso la video sorveglianza di tutti gli ambienti museali, sia durante le ore di fruizione che durante le ore notturne oltreché con il servizio di vigilanza notturna affidato ad apposita società; pertanto, è da escludersi senza ombra di dubbio che possa essere stato distratto illecitamente o ceduto a terzi qualsiasi oggetto in custodia.

Nel 1976 il dr. Benedetto Ronchi ebbe modo di pubblicare la "Guida al Museo Diocesano di Trani" che a seguito della riorganizzazione del Museo fu poi ripubblicata nel 1983. L'attuale esposizione museale non corrisponde alla descrizione della guida per le diverse e successive trasformazioni delle sale espositive.

L'occasione ci è propizia, infine, per annunciare una importante implementazione del Polo Museale con ulteriori sale espositive che arricchiranno il cospicuo patrimonio artistico culturale del Museo a tutto vantaggio del prestigio della citta di Trani. Ai visitatori potremo offrire una più nutrita esperienza visiva di importanti opere artistiche che l'Arcidiocesi di Trani custodisce e tutela e che attendono di incontrare occhi curiosi ma lontani da sterili polemiche".