Addio ad Angelo Giardino, docente in pensione amato da tantissimi tranesi

Aveva 75 anni. Nei primi anni Duemila il suo impegno in politica con Alleanza Nazionale

lunedì 8 aprile 2024 16.56
A cura di Alessandra Vacca
Angelo Giardino non era il solito professore pronto a valutare i suoi studenti sulla base della loro prestazione. Non era il professore dal semplice "non sufficiente" o "ottimo" sulla pagella. Angelo Giardino guardava oltre e sapeva leggere le inclinazioni dei suoi alunni. Era una spalla, una mano sempre aperta quando si aveva bisogno di qualcosa. Docente di matematica, oramai in pensione, non era conosciuto solo nella sua amata scuola media Giovanni Bovio nella quale ha prestato onorato servizio per tantissimi anni ma una amatissimo concittadino per tanti tranesi. Con il suo intramontabile "Nan t' sì preoccupén" che ben si prestava alle più grasse risate dei suoi studenti sembrava accollarsi i problemi di chi veniva a bussare alla sua porta, come a dire: "Stai tranquillo, me ne faccio carico io", per poi riprendere a spiegare come se nulla potesse perturbarlo. E proprio per questo suo modo di dire e di fare così pacato e altruista non mancavano le imitazioni più esilaranti dei suoi amatissimi alunni (vecchi e nuovi) che, nonostante quando saliva in cattedra diventasse severo, lo amavano per così com'era. Perché Angelo Giardino in fondo era un uomo tutto d'un pezzo come si sorrebbe dire, d'altri tempi, ligio al dovere e al sacrificio, ma con uno sguardo alla modernità e rivolto al futuro. Per questo i suoi interessi andavano oltre alla sfera scolastica, concentrandosi anche al bene comune e alle nuove generazioni: nei primissimi anni '2000 si candidò al Consiglio Comunale con la lista Alleanza Nazionale, senza però riuscire ad ottenere i voti necessari per sedere tra i banchi di Palazzo Palmieri nonostante un'appassionatissima campagna elettorale. Quella mano tesa verso tutti, anche verso i suoi studenti, quelli che magari proprio non primeggiavano nelle sue discipline. Se alle interrogazioni dopo un suo rimprovero li vedeva in lacrime non esitava a mandarli in bagno per "sciacquarsi il viso" e ritornare in classe con fare composto e ordinato. Per questo era odiato/amato: sapeva farsi rispettare senza però mancare di empatia. I suoi "ragazzi" sapevano bene che dietro ogni suo richiamo c'era una dolce carezza sul viso come a dire "io credo in te, puoi fare meglio". E riuscivano a portargli rispetto anche quei ragazzi più scanzonati, poco inclini allo studio, che passavano i pomeriggi più per strada che sui libri. Per loro era un po' quel padre severo ma buono che magari non avevano in casa e che riusciva a farli rigare dritto, in un'età (quella che va dagli 11 ai 14) dove è facile perdere la retta via. Ad oggi che Angelo Giardino non c'è e si apprende con commozione la sua prematura dipartita (aveva 75 anni) il ricordo nei suoi studenti è talmente vivo che sembra non sia passato neanche un secondo da quei giorni felici tra i banchi di scuola. Angelo Giardino era il professore che un po' tutti nella vita devono avere, quello che ti fa piangere e sorridere, rigare dritto e aiutare. Un porto sicuro per intere generazioni: oggi lo salutiamo con quel suo sorriso quasi sempre accennato e i suoi occhi blu cielo. Ciao prof!