Addio a Gigia De Lia, professoressa di generazioni di tranesi
Aveva insegnato storia e filosofia e era attiva nel sociale e nelle attività culturali della Città
martedì 9 marzo 2021
12.28
Quando se ne vanno persone come la professoressa De Lia è davvero come se la città diventasse più povera.
Tantissimi sono insegnanti e lasciano bei ricordi e impronte importanti nei propri allievi; ma nel caso di alcuni quell'impronta è talmente preziosa da risuonare nell'intera comunità.
La professoressa De Lia aveva detto che nella sua attività di volontariato era sempre stata supportata da tanti suoi allievi nei quali evidentemente aveva seminato buoni principi oltre che un caro ricordo tra i banchi di scuola.
Già, il volontariato. Aveva novantatrè anni ma era stata attiva e instancabile fino a poco tempo prima di andarsene - due giorni fa - per problemi di salute ai quali aveva sempre reagito con l'energia di una guerriera per dedicarsi al sociale, alla crescita culturale, alla solidarietà.
La professoressa De Lia era nata a Como e alla Università Cattolica di Milano aveva incontrato il suo amato marito, purtroppo scomparso troppo giovane. Ai quattro figli ha fatto da madre e padre, mentre la sua carriera scolastica la portava dal Collegio dei Barnabiti, alla scuola media "Bovio", alla Ragioneria - dove ha insegnato italiano - e ai Licei classico e infine allo Scientifico, dove per una ventina d'anni ha ricoperto il ruolo di vicepreside. Ha trasmesso la passione per la storia e la filosofia a generazioni di tranesi grazie anche al senso etico profondo che portava dentro di sé e che aveva le radici in una incrollabile, gioiosa e piena fede cattolica.
Tra le tante attività cui si è dedicata dopo il pensionamento vogliamo ricordare il suo ruolo di socia fondatrice e per anni consigliera del Club per l'UNESCO di Trani, con un apporto sempre attivo e prezioso grazie a esperienza, cultura, sensibilità autentiche; ma anche il suo contributo nel Tribunale dei Diritti per il Malato cui si è dedicata, pur con gli acciacchi dell'età, sia intervenendo telefonicamente per risolvere situazioni, sia nel contatto diretto nella Sede T.D.M. dell'Ospedale di Trani, ovviamente prima dell'inizio della pandemia.
Una donna tranese che ha lasciato il segno seminando affetto e disponibilità oltre che un esempio di coraggio, tenacia, forza di volontà. E soprattutto un vuoto profondo nella sua famiglia (era nonna di tanti nipoti e di recente aveva avuto la gioia di diventare bisnonna), nei suoi alunni e nei tanti amici che ieri, a distanza o nella funzione religiosa nella Chiesa del Sacro Cuore, hanno salutato un'amica sincera, colta, generosa, indimenticabile.
Quella voce dal tono morbido, affettuosa, rassicurante, dall'altro capo del telefono - "sono Gigia De Lia"- mancherà davvero a molti.
Tantissimi sono insegnanti e lasciano bei ricordi e impronte importanti nei propri allievi; ma nel caso di alcuni quell'impronta è talmente preziosa da risuonare nell'intera comunità.
La professoressa De Lia aveva detto che nella sua attività di volontariato era sempre stata supportata da tanti suoi allievi nei quali evidentemente aveva seminato buoni principi oltre che un caro ricordo tra i banchi di scuola.
Già, il volontariato. Aveva novantatrè anni ma era stata attiva e instancabile fino a poco tempo prima di andarsene - due giorni fa - per problemi di salute ai quali aveva sempre reagito con l'energia di una guerriera per dedicarsi al sociale, alla crescita culturale, alla solidarietà.
La professoressa De Lia era nata a Como e alla Università Cattolica di Milano aveva incontrato il suo amato marito, purtroppo scomparso troppo giovane. Ai quattro figli ha fatto da madre e padre, mentre la sua carriera scolastica la portava dal Collegio dei Barnabiti, alla scuola media "Bovio", alla Ragioneria - dove ha insegnato italiano - e ai Licei classico e infine allo Scientifico, dove per una ventina d'anni ha ricoperto il ruolo di vicepreside. Ha trasmesso la passione per la storia e la filosofia a generazioni di tranesi grazie anche al senso etico profondo che portava dentro di sé e che aveva le radici in una incrollabile, gioiosa e piena fede cattolica.
Tra le tante attività cui si è dedicata dopo il pensionamento vogliamo ricordare il suo ruolo di socia fondatrice e per anni consigliera del Club per l'UNESCO di Trani, con un apporto sempre attivo e prezioso grazie a esperienza, cultura, sensibilità autentiche; ma anche il suo contributo nel Tribunale dei Diritti per il Malato cui si è dedicata, pur con gli acciacchi dell'età, sia intervenendo telefonicamente per risolvere situazioni, sia nel contatto diretto nella Sede T.D.M. dell'Ospedale di Trani, ovviamente prima dell'inizio della pandemia.
Una donna tranese che ha lasciato il segno seminando affetto e disponibilità oltre che un esempio di coraggio, tenacia, forza di volontà. E soprattutto un vuoto profondo nella sua famiglia (era nonna di tanti nipoti e di recente aveva avuto la gioia di diventare bisnonna), nei suoi alunni e nei tanti amici che ieri, a distanza o nella funzione religiosa nella Chiesa del Sacro Cuore, hanno salutato un'amica sincera, colta, generosa, indimenticabile.
Quella voce dal tono morbido, affettuosa, rassicurante, dall'altro capo del telefono - "sono Gigia De Lia"- mancherà davvero a molti.