Agricoltura, il Consiglio sancisce l’adesione di Trani al Gal
Per il rilancio dell’agricoltura. L’opposizione: «Un poltronificio»
mercoledì 9 dicembre 2009
Dopo i preliminari al pepe con l'intervento di Troysi, il Consiglio comunale ha confermato l'adesione di Trani alla società consortile a responsabilità limitata denominata Gruppo d'azione locale (Gal) Ponte Lama, approvando lo schema di statuto e di atto costitutivo della società, deputata allo svolgimento di attività peculiari legate ad un programma strategico di sviluppo dell'economia agricola e rurale, con impiego di fondi di derivazione comunitaria. La società, senza fini di lucro, ha per scopi la valorizzazione delle risorse specifiche delle zone rurali, attraverso l'attuazione di strategie di sviluppo sostenibile integrate, di elevata qualità, adeguate al contesto locale, concernenti nuove forme di valorizzazione del patrimonio naturale e culturale, di potenziamento dell'ambiente economico, di innovazione e qualificazione del sistema produttivo locale. Lo statuto approvato in aula indica le possibili strade da intraprendersi: il sostegno a strategie pilota di sviluppo rurale attraverso forme di partenariato, il sostegno a forme di cooperazione interterritoriali, nazionali e internazionali, la creazione di reti tra tutti i territori rurali della comunità europea e tra gli operatori del settore. La società inoltre potrà indirizzare proprie iniziative volte al sostegno ed alla promozione dello sviluppo socio economico e territoriale e potrà svolgere un'attività di coordinamento e di gestione tecnica e amministrativa di progetti integrati.
A busta paga della costituenda società, un presidente, un Consiglio d'amministrazione (che oscillerà da un minimo di cinque membri ad un massimo di undici, in carica per tre anni), un collegio sindacale (tre commercialisti esperti contabili) ed un comitato scientifico (massimo cinque membri) del quale la società potrebbe avvalersi con compiti consultivi. La società avrà sede a Bisceglie, la durata è stabilita fino al 31 dicembre 2030 e potrà essere prorogata con delibera dell'assemblea dei soci. Fra questi il Comune di Trani che comparteciperà con una quota di 21mila euro, pari all'acquisto di 210 quote (da 100 euro ciascuna) della società (pari al 14%). Nella delibera si da mandato al sindaco di Trani, in qualità di legale rappresentante dell'Ente, di provvedere alla nomina-designazione dei componenti tranesi all'interno degli organi di amministrazione e controllo della società.
Il provvedimento è passato con 25 voti favorevoli e 7 voti contrari.
Per Michele Di Gregorio (Verdi), la società si presenta come «Un ennesimo carrozzone politico gestito con soldi pubblici». «Anche in questo caso – ha detto Di Gregorio - gli agricoltori di Trani staranno a guardare, considerato che un ruolo preminente lo avrà il Comune di Bisceglie e il consorzio della ciliegia. L'amministrazione, piuttosto che abdicare o marginalizzare Trani in iniziative come il Gal, cominci a dare piena dignità anche ai propri agricoltori, valorizzando le imprese locali o i soggetti giuridici già esistenti».
L'intervento di Mimmo de Laurentis (Socialisti) è in linea con il Troysi pensiero: «Non è possibile affidare tutto il potere di scelta e nomina dei componenti tranesi ad una sola persona, in questo caso al sindaco, a prescindere da chi esso sia. Nella proposta di delibera, inoltre, autorizziamo e legittimiamo il primo cittadino ad accettare eventuali precisazioni e correzioni rispetto alla bozza allegata al provvedimento portato in Consiglio comunale. Di riflesso, il Consiglio è espropriato da qualsiasi potere di controllo, diretto ed indiretto. Il timore è che si stia autorizzando l'ennesimo poltronificio politico».
Duro anche Fabrizio Ferrante (Pd): «Ci troviamo a far da spettatori ad un provvedimento confezionato dall'amministrazione di Bisceglie, nei cui confronti il nostro sindaco ha mostrato un atteggiamento completamente supino ed accondiscendente, senza mai interloquire e far valere le ragioni della città di Trani».
Sull'altro versante, Riccardo Gagliardi (An), ha criticato l'atteggiamento dell'opposizione: «Chi è forza di governo deve avere alto il senso di responsabilità. Il provvedimento avrà importanti ricadute sul territorio e su un settore in forte crisi. Votare contro significa essere degli irresponsabili. Ci sono 12 milioni di euro di finanziamenti sul piatto, non possiamo non tenerne conto».
A busta paga della costituenda società, un presidente, un Consiglio d'amministrazione (che oscillerà da un minimo di cinque membri ad un massimo di undici, in carica per tre anni), un collegio sindacale (tre commercialisti esperti contabili) ed un comitato scientifico (massimo cinque membri) del quale la società potrebbe avvalersi con compiti consultivi. La società avrà sede a Bisceglie, la durata è stabilita fino al 31 dicembre 2030 e potrà essere prorogata con delibera dell'assemblea dei soci. Fra questi il Comune di Trani che comparteciperà con una quota di 21mila euro, pari all'acquisto di 210 quote (da 100 euro ciascuna) della società (pari al 14%). Nella delibera si da mandato al sindaco di Trani, in qualità di legale rappresentante dell'Ente, di provvedere alla nomina-designazione dei componenti tranesi all'interno degli organi di amministrazione e controllo della società.
Il provvedimento è passato con 25 voti favorevoli e 7 voti contrari.
Per Michele Di Gregorio (Verdi), la società si presenta come «Un ennesimo carrozzone politico gestito con soldi pubblici». «Anche in questo caso – ha detto Di Gregorio - gli agricoltori di Trani staranno a guardare, considerato che un ruolo preminente lo avrà il Comune di Bisceglie e il consorzio della ciliegia. L'amministrazione, piuttosto che abdicare o marginalizzare Trani in iniziative come il Gal, cominci a dare piena dignità anche ai propri agricoltori, valorizzando le imprese locali o i soggetti giuridici già esistenti».
L'intervento di Mimmo de Laurentis (Socialisti) è in linea con il Troysi pensiero: «Non è possibile affidare tutto il potere di scelta e nomina dei componenti tranesi ad una sola persona, in questo caso al sindaco, a prescindere da chi esso sia. Nella proposta di delibera, inoltre, autorizziamo e legittimiamo il primo cittadino ad accettare eventuali precisazioni e correzioni rispetto alla bozza allegata al provvedimento portato in Consiglio comunale. Di riflesso, il Consiglio è espropriato da qualsiasi potere di controllo, diretto ed indiretto. Il timore è che si stia autorizzando l'ennesimo poltronificio politico».
Duro anche Fabrizio Ferrante (Pd): «Ci troviamo a far da spettatori ad un provvedimento confezionato dall'amministrazione di Bisceglie, nei cui confronti il nostro sindaco ha mostrato un atteggiamento completamente supino ed accondiscendente, senza mai interloquire e far valere le ragioni della città di Trani».
Sull'altro versante, Riccardo Gagliardi (An), ha criticato l'atteggiamento dell'opposizione: «Chi è forza di governo deve avere alto il senso di responsabilità. Il provvedimento avrà importanti ricadute sul territorio e su un settore in forte crisi. Votare contro significa essere degli irresponsabili. Ci sono 12 milioni di euro di finanziamenti sul piatto, non possiamo non tenerne conto».