Al via giovedì 21 settembre la quinta edizione de "I Dialoghi di Trani"
Mediterraneo: Identità o meticciato?
martedì 19 settembre 2006
Da giovedì 21 a domenica 24 settembre torna, nell'incantevole cornice del castello Svevo della cittadina pugliese, la rassegna I dialoghi di Trani, appuntamento con i libri e le riflessioni a più voci all'insegna dello scambio di idee e della disponibilità al confronto e alla comprensione reciproca che si apre anche al dibattito con il pubblico, i cittadini, gli studenti. Organizzata dall'Associazione Culturale "La Maria del Porto", con l'Alto Patronato del Presidente della Repubblica, e in collaborazione con Regione Puglia, Comune di Trani, Fondazione Cassa di Risparmio di Puglia, Sovrintendenze Bap e Psad della Puglia, l'ormai consolidata manifestazione tranese, giunta alla quinta edizione, amplia quest'anno la propria offerta costituendosi come vero e proprio appuntamento multidisciplinare.
Emblematico il filo conduttore scelto dagli organizzatori per questa quinta edizione: Mediterraneo: Identità o meticciato? Il Mare Nostrum, come somma espressione del concetto di frontiera e di ponte, che unisce mentre divide, che crea uno spazio del dialogo - appunto - tra i molti che si affacciano su questa barriera d'acqua, permettendo l'esperienza della molteplicità delle voci, delle lingue e dei vissuti, diventa la chiave di lettura che attraversa e accomuna l'intero programma della rassegna, connotando anche presentazioni di libri, reading e tavole rotonde. Trani, città porto e crocevia del Mediterraneo, impone se stessa e la Puglia come palcoscenico privilegiato di uno spettacolo di "frontiera" al centro dell'attenzione di un pubblico vasto e diversificato per età e interessi, intendendo il dialogo nella sua accezione più ampia, come incontro, spazio "portuale" di raffronto e sinergia.
Tra le novità di questa edizione, nella sezione Filosofia e dialogo, il dialogo platonico nella sua veste classica: una forma prosastica che fa interagire gli interlocutori costantemente ciascuno a partire dal testo dell'altro. Venerdì 22 settembre verrà, inoltre, inaugurata la mostra Identità di una città mediterranea. Tra gli eventi spettacolari in programma Pino Petruzzelli mette in scena il Periplo mediterraneo di Predrag Matvejevic. Inedita, inoltre, la lettura de L'Ecclesiaste interpretata da Vincenzo Cerami, dalla traduzione di Guido Ceronetti, con la musica scritta e eseguita da Aidan Zammit.
I temi dei Dialoghi
Nel programma delle quattro giornate si sviluppano diversi percorsi di riflessione, ognuno dei quali è protagonista di uno dei sette Dialoghi:
Confronto o dialogo? (giovedì 21 settembre, ore 19)
Dialogo tra Massimo Fini e Khaled Fouad Allam
Coordina Lino Patruno
La guerra è la peggior sciagura che l'uomo possa conoscere. Eppure, la storia è costituita da un susseguirsi interminabile di conflitti. Oggi una nuova tragica e improvvisa svolta nel Medio Oriente ci impone la domanda: che cosa può fare l'Europa per sanare questa tragedia? Il tremendo potenziale di distruzione racchiuso nei conflitti di questa area, vicina geograficamente e storicamente all'Europa, potrà costringere a rinunciare al confronto armato per risolvere nel dialogo e nel negoziato problemi e divergenze? Consumismo e comunitarismo (venerdì 22 settembre, ore 11.30)
Dialogo tra Khaled Fouad Allam e Maria Pace Ottieri
Coordina Giorgio Zanchini
Cosa divide realmente le nazioni islamiche dall'Occidente? Cosa rifiutiamo, gli uni degli altri, in termini di valori e modelli di vita? Certo, nell'Islam esistono forti resistenze ad accettare la parità tra uomo e donna e la religione ha in genere sulle istituzioni statali un peso molto maggiore che da noi, ma forse è anche vero che l'Islam tende a rifiutare il consumismo occidentale soprattutto perché lo identifica con una perdita di rigore morale e di senso della collettività. Una riflessione su quel che avremmo da guadagnare in un dialogo più ravvicinato con un mondo che conosciamo troppo poco. Europa e Turchia (venerdì 22 settembre, ore 19)
Dialogo tra Yasemin Taskin e Ennio Remondino
Coordina Giorgio Zanchini
In Europa, alcuni ritengono che l'ingresso della Turchia nella Comunità Europea possa costituire lo strumento ideale per aprire un dialogo con tutto il mondo islamico; altri invece temono che l'ingresso dei Turchi possa rappresentare un grave rischio - soprattutto demografico - per l'identità europea. Le due posizioni, oltretutto, non coincidono con precisi schieramenti politici dei singoli governi europei. È una scommessa che siamo in grado di affrontare? Se il Mediterraneo emigra a Nord (sabato 23 settembre, ore 11.30)
Dialogo tra Laura Balbo e Marco Tarchi
Coordina Giorgio Zanchini
Le recenti rivolte nella banlieue parigina hanno evidenziato una contraddizione, finora sottovalutata, relativa alla presenza in Europa di rilevanti comunità di cittadini di origini africane ed extraeuropee nelle aree metropolitane. L'Italia non ha un passato coloniale importante, ma rischia comunque di doversi prossimamente confrontare con il problema di minoranze extracomunitarie che si lasciano alle spalle economie poco competitive e disoccupazione endemica, ma anche una volta naturalizzate o comunque regolarizzate non riescono a ottenere una soddisfacente integrazione economica e sociale. C'è un'ibridazione che ci può salvare? (sabato 23 settembre, ore 19.30)
Dialogo tra Remo Bodei e Franco Cassano
Coordina Piero Dorfles
Il dialogo necessita della consapevolezza che chi abbiamo di fronte potrebbe avere ragione e che quello che abbiamo sempre pensato non è necessariamente giusto, nonché della disponibilità ad accettare il rischio di dover rinunciare al rassicurante riparo delle nostre convinzioni per affrontare il mare aperto delle verifiche. Nel confronto di idee e valori, si possono avere certezze sulle quali non si è disposti a transigere e altre, magari oggi apparentemente indiscutibili, sulle quali potremmo invece accettare di discutere. Su questa base, è possibile ipotizzare un'ibridazione feconda tra i popoli e le culture del Mediterraneo? Le due facce dell'Adriatico (domenica 24 settembre, ore 11.30)
Dialogo tra Predrag Matvejevic e Ennio Remondino
Coordina Maddalena Tulanti
C'è una costa, ancora più vicina di quella nordafricana, dove conflitti etnici, religiosi e politici non sono ancora sopiti e una tregua controllata da forze internazionali garantisce una pacificazione incerta. Come ci confrontiamo con questa situazione, tanto vicina geograficamente, quanto lontana dalle prospettive di coesistenza pacifica duratura che caratterizzano la Comunità Europea? Ebrei, cristiani e islamici (domenica 24 settembre, ore 19)
Dialogo tra Tonio Dell'Olio, Daniele Garrone, Adnane Mokrani
Coordina Gabriella Caramore
Non possiamo non riconoscere come uno dei problemi essenziali per capire se sia possibile o meno immaginare un futuro pacifico nel Mediterraneo sia costituito dalla capacità di convivere - senza conflitti e all'insegna della tolleranza reciproca - delle tre religioni monoteiste e delle culture che vi si riconoscono. Sullo sfondo di questo dibattito c'è il problema irrisolto dei rapporti tra israeliani e palestinesi. Ma quanto pesa, ancora, la religione e quanto è ancora vitale la funzione di nazioni che hanno statuti o tendenze teocratiche in Medio Oriente, in Nord Africa e in Europa?
Dialogo tra Massimo Fini e Khaled Fouad Allam
Coordina Lino Patruno
La guerra è la peggior sciagura che l'uomo possa conoscere. Eppure, la storia è costituita da un susseguirsi interminabile di conflitti. Oggi una nuova tragica e improvvisa svolta nel Medio Oriente ci impone la domanda: che cosa può fare l'Europa per sanare questa tragedia? Il tremendo potenziale di distruzione racchiuso nei conflitti di questa area, vicina geograficamente e storicamente all'Europa, potrà costringere a rinunciare al confronto armato per risolvere nel dialogo e nel negoziato problemi e divergenze? Consumismo e comunitarismo (venerdì 22 settembre, ore 11.30)
Dialogo tra Khaled Fouad Allam e Maria Pace Ottieri
Coordina Giorgio Zanchini
Cosa divide realmente le nazioni islamiche dall'Occidente? Cosa rifiutiamo, gli uni degli altri, in termini di valori e modelli di vita? Certo, nell'Islam esistono forti resistenze ad accettare la parità tra uomo e donna e la religione ha in genere sulle istituzioni statali un peso molto maggiore che da noi, ma forse è anche vero che l'Islam tende a rifiutare il consumismo occidentale soprattutto perché lo identifica con una perdita di rigore morale e di senso della collettività. Una riflessione su quel che avremmo da guadagnare in un dialogo più ravvicinato con un mondo che conosciamo troppo poco. Europa e Turchia (venerdì 22 settembre, ore 19)
Dialogo tra Yasemin Taskin e Ennio Remondino
Coordina Giorgio Zanchini
In Europa, alcuni ritengono che l'ingresso della Turchia nella Comunità Europea possa costituire lo strumento ideale per aprire un dialogo con tutto il mondo islamico; altri invece temono che l'ingresso dei Turchi possa rappresentare un grave rischio - soprattutto demografico - per l'identità europea. Le due posizioni, oltretutto, non coincidono con precisi schieramenti politici dei singoli governi europei. È una scommessa che siamo in grado di affrontare? Se il Mediterraneo emigra a Nord (sabato 23 settembre, ore 11.30)
Dialogo tra Laura Balbo e Marco Tarchi
Coordina Giorgio Zanchini
Le recenti rivolte nella banlieue parigina hanno evidenziato una contraddizione, finora sottovalutata, relativa alla presenza in Europa di rilevanti comunità di cittadini di origini africane ed extraeuropee nelle aree metropolitane. L'Italia non ha un passato coloniale importante, ma rischia comunque di doversi prossimamente confrontare con il problema di minoranze extracomunitarie che si lasciano alle spalle economie poco competitive e disoccupazione endemica, ma anche una volta naturalizzate o comunque regolarizzate non riescono a ottenere una soddisfacente integrazione economica e sociale. C'è un'ibridazione che ci può salvare? (sabato 23 settembre, ore 19.30)
Dialogo tra Remo Bodei e Franco Cassano
Coordina Piero Dorfles
Il dialogo necessita della consapevolezza che chi abbiamo di fronte potrebbe avere ragione e che quello che abbiamo sempre pensato non è necessariamente giusto, nonché della disponibilità ad accettare il rischio di dover rinunciare al rassicurante riparo delle nostre convinzioni per affrontare il mare aperto delle verifiche. Nel confronto di idee e valori, si possono avere certezze sulle quali non si è disposti a transigere e altre, magari oggi apparentemente indiscutibili, sulle quali potremmo invece accettare di discutere. Su questa base, è possibile ipotizzare un'ibridazione feconda tra i popoli e le culture del Mediterraneo? Le due facce dell'Adriatico (domenica 24 settembre, ore 11.30)
Dialogo tra Predrag Matvejevic e Ennio Remondino
Coordina Maddalena Tulanti
C'è una costa, ancora più vicina di quella nordafricana, dove conflitti etnici, religiosi e politici non sono ancora sopiti e una tregua controllata da forze internazionali garantisce una pacificazione incerta. Come ci confrontiamo con questa situazione, tanto vicina geograficamente, quanto lontana dalle prospettive di coesistenza pacifica duratura che caratterizzano la Comunità Europea? Ebrei, cristiani e islamici (domenica 24 settembre, ore 19)
Dialogo tra Tonio Dell'Olio, Daniele Garrone, Adnane Mokrani
Coordina Gabriella Caramore
Non possiamo non riconoscere come uno dei problemi essenziali per capire se sia possibile o meno immaginare un futuro pacifico nel Mediterraneo sia costituito dalla capacità di convivere - senza conflitti e all'insegna della tolleranza reciproca - delle tre religioni monoteiste e delle culture che vi si riconoscono. Sullo sfondo di questo dibattito c'è il problema irrisolto dei rapporti tra israeliani e palestinesi. Ma quanto pesa, ancora, la religione e quanto è ancora vitale la funzione di nazioni che hanno statuti o tendenze teocratiche in Medio Oriente, in Nord Africa e in Europa?