Alberi tagliati e mai sostituiti «A Trani è una vera strage»
Per i Verdi «uno scempio che si consuma da tempo»
mercoledì 15 luglio 2009
«Quando un albero a Trani viene abbattuto, poi non viene più sostituito da una nuova pianta. Contro quella che è una brutta pratica, diventata ormai un fatto normale a Trani, si scagliano i Verdi, stanchi di una città ormai disseminata da buche vuote che spesso ospitano solo monconi di tronchi d'albero recisi.
E così, con l'aiuto di alcuni cittadini cui sta molto a cuore il verde pubblico, sono stati contati gli alberi abbattuti e mai più sostituiti in alcune zone della città. Ad esempio su corso Vittorio Emanuele mancano ben 32 alberi, su corso Cavour ne mancano ben sette, su corso Regina Elena ne sono stati tagliati 12 mai più sostituiti, ne mancano 12 in piazza Plebiscito e ben 14 in piazza Gradenico (Sant'Agostino). Un numero considerevole di buche sono poi presenti in piazza della Repubblica, polmone verde simbolo della nostra città con la villa comunale.
Per queste ragioni e considerando che ciascun albero da reimpiantare costa poco, chiediamo che si provveda con l'aiuto del famoso "piano del verde" (una sorte di elenco ricognitivo di tutto il verde esistente con le indicazioni necessarie per la sua manutenzione in città fatto redigere con dispendio di denaro pubblico) a piantumare in questi spazi vuoti nuovi alberi, magari chiedendo l'intervento del corpo forestale dello Stato e rispolverando una vecchia legge dello Stato che prevedeva l'obbligo di piantare un nuovo albero ogni nuovo bambino nato in città. Infine, ricordiamo che il Consiglio comunale ha recentemente approvato un regolamento che disciplina la possibilità di sponsorizzare e gestire non solo eventi, ma anche alcune parti del nostro territorio. E allora perché lasciare lettera morta tale strumento ed invece non utilizzarlo, per esempio, per la gestione e la cura degli spazi verdi cittadini (aiuole, piazze alberate) affidandoli ai privati interessati?.
Con questo sistema si potrebbero compiere interventi urgenti nella villa comunale, dove gli alberi corrono gli stessi rischi di quello caduto qualche giorno fa in via Malcangi. Ma se il verde pubblico piange, il pochissimo verde privato rimasto in città continua a subire mutilazioni nel silenzio più assoluto. E' il caso di villa Lalli su via Bisceglie dove, per far posto a villini residenziali, è stato completamente raso al suolo un piccolo polmone verde e soprattutto sono stati abbattuti anche alberi di alto fusto per fare, che invece dovrebbero essere protetti dalle norme del regolamento edilizio del nuovo Pug (articolo 10a). Per questo motivo reiteriamo la richiesta già proposta mesi addietro sulla legittimità di questa attività di abbattimento degli alberi e mai riscontrata dall'ufficio tecnico comunale. In caso contrario chiederemo l'intervento di altri organi.
Ma ci sono altre situazione che meriterebbero interventi urgenti come il giardino di villa Monetti (ampiamente denunciato da Verdi e Legambiente con richiesta di intervento della Soprintendenza), dove saranno ospitati altri metri cubi di cemento; senza trascurare giardino Telesio, l'area dell'ex ospedaletto o l'area La Pietra».
E così, con l'aiuto di alcuni cittadini cui sta molto a cuore il verde pubblico, sono stati contati gli alberi abbattuti e mai più sostituiti in alcune zone della città. Ad esempio su corso Vittorio Emanuele mancano ben 32 alberi, su corso Cavour ne mancano ben sette, su corso Regina Elena ne sono stati tagliati 12 mai più sostituiti, ne mancano 12 in piazza Plebiscito e ben 14 in piazza Gradenico (Sant'Agostino). Un numero considerevole di buche sono poi presenti in piazza della Repubblica, polmone verde simbolo della nostra città con la villa comunale.
Per queste ragioni e considerando che ciascun albero da reimpiantare costa poco, chiediamo che si provveda con l'aiuto del famoso "piano del verde" (una sorte di elenco ricognitivo di tutto il verde esistente con le indicazioni necessarie per la sua manutenzione in città fatto redigere con dispendio di denaro pubblico) a piantumare in questi spazi vuoti nuovi alberi, magari chiedendo l'intervento del corpo forestale dello Stato e rispolverando una vecchia legge dello Stato che prevedeva l'obbligo di piantare un nuovo albero ogni nuovo bambino nato in città. Infine, ricordiamo che il Consiglio comunale ha recentemente approvato un regolamento che disciplina la possibilità di sponsorizzare e gestire non solo eventi, ma anche alcune parti del nostro territorio. E allora perché lasciare lettera morta tale strumento ed invece non utilizzarlo, per esempio, per la gestione e la cura degli spazi verdi cittadini (aiuole, piazze alberate) affidandoli ai privati interessati?.
Con questo sistema si potrebbero compiere interventi urgenti nella villa comunale, dove gli alberi corrono gli stessi rischi di quello caduto qualche giorno fa in via Malcangi. Ma se il verde pubblico piange, il pochissimo verde privato rimasto in città continua a subire mutilazioni nel silenzio più assoluto. E' il caso di villa Lalli su via Bisceglie dove, per far posto a villini residenziali, è stato completamente raso al suolo un piccolo polmone verde e soprattutto sono stati abbattuti anche alberi di alto fusto per fare, che invece dovrebbero essere protetti dalle norme del regolamento edilizio del nuovo Pug (articolo 10a). Per questo motivo reiteriamo la richiesta già proposta mesi addietro sulla legittimità di questa attività di abbattimento degli alberi e mai riscontrata dall'ufficio tecnico comunale. In caso contrario chiederemo l'intervento di altri organi.
Ma ci sono altre situazione che meriterebbero interventi urgenti come il giardino di villa Monetti (ampiamente denunciato da Verdi e Legambiente con richiesta di intervento della Soprintendenza), dove saranno ospitati altri metri cubi di cemento; senza trascurare giardino Telesio, l'area dell'ex ospedaletto o l'area La Pietra».