Alberto Bertoli riceve il premio il Giullare: un concerto memorabile in Piazza Duomo
Lo spettacolo nel ricordo del grande cantautore a 20 anni dalla sua scomparsa
domenica 7 agosto 2022
15.28
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"Mio padre non parlava di disabilità in maniera esplicita nelle sue canzoni, ma si presentava ai concerti in carrozzella, in un'epoca in cui i disabili erano ancora chiamati handicappati e quindi in questa maniera testimoniava come l'arte potesse abbattere ogni tipo di pregiudizio e di barriera": è con grande orgoglio che Alberto Bertoli ricorda il padre, morto che lui era poco più che ventenne, lasciando incompiuti progetti che avevano insieme ma che negli anni sono andati avanti comunque: e di questo artista che è diventato suo figlio, anche per questo il grande cantautore di Sassuolo sarebbe stato profondamente orgoglioso.
Ieri sera alla fine di un concerto coinvolgente, entusiasmante, avvenuto sul palco montato davanti uno degli irripetibili tramonti che unisce la "quinta" del Castello Svevo a quella più lontana e sbiadita della sagoma del Gargano, Alberto Bertoli ha ricevuto il premio Nazionale Il giullare 2022, non solo per continuare a portare avanti la missione artistica che era anche impegno sociale dell'indimenticato Pierangelo, ma anche per una professione - quella di logopedista, raccontata sul palco - tesa a permettere di superare le difficoltà del linguaggio e della comunicazione per le cause più disparate.
Figlio d'arte, Alberto, nel senso più nobile del termine, capace di gestire con umiltà ma anche con talento e piglio rock un palco sul quale è stato superbamente accompagnato dalla sua band che porta il nome" giullari"per un bellissimo scherzo del destino.
Con lui protagonista della serata è stata Paola Severini Melograni, conduttrice e ideatrice della trasmissione "O anche no" di Rai per il sociale, tornata a Trani per la seconda volta in occasione del Festival del Giullare e entusiasta portavoce dell'impegno che gli organizzatori da 14 anni dimostrano a favore del superamento di tutte le barriere.
"Mio padre non parlava di disabilità in maniera esplicita nelle sue canzoni, ma si presentava ai concerti in carrozzella, in un'epoca in cui i disabili erano ancora chiamati handicappati e quindi in questa maniera testimoniava come l'arte potesse abbattere ogni tipo di pregiudizio e di barriera": è con grande orgoglio che Alberto Bertoli ricorda il padre, morto che lui era poco più che ventenne, lasciando incompiuti progetti che avevano insieme ma che negli anni sono andati avanti comunque: e di questo artista che è diventato suo figlio, anche per questo il grande cantautore di Sassuolo sarebbe stato profondamente orgoglioso.
Ieri sera alla fine di un concerto coinvolgente, entusiasmante, avvenuto sul palco montato davanti uno degli irripetibili tramonti che unisce la "quinta" del Castello Svevo a quella più lontana e sbiadita della sagoma del Gargano, Alberto Bertoli ha ricevuto il premio Nazionale Il giullare 2022, non solo per continuare a portare avanti la missione artistica che era anche impegno sociale dell'indimenticato Pierangelo, ma anche per una professione - quella di logopedista, raccontata sul palco - tesa a permettere di superare le difficoltà del linguaggio e della comunicazione per le cause più disparate.
Figlio d'arte, Alberto, nel senso più nobile del termine, capace di gestire con umiltà ma anche con talento e piglio rock un palco sul quale è stato superbamente accompagnato dalla sua band che porta il nome" giullari"per un bellissimo scherzo del destino.
Con lui protagonista della serata è stata Paola Severini Melograni, conduttrice e ideatrice della trasmissione "O anche no" di Rai per il sociale, tornata a Trani per la seconda volta in occasione del Festival del Giullare e entusiasta portavoce dell'impegno che gli organizzatori da 14 anni dimostrano a favore del superamento di tutte le barriere.