Alessandro Cerminara: «Minacciato ed aggredito da 5 fascisti»
Lettera aperta di un giovane iscritto ai DS
martedì 30 gennaio 2007
Cari amici della stampa, vi lascio queste mie riflessioni, strettamente personali. Ritengo sia giusto renderle pubbliche, perché tutti possano riflettere su temi che ritengo siano importanti nella discussione politica. Le affido quindi a voi.:
«Nella sera di sabato 27 Gennaio camminavo lungo Viale Europa, tornando a casa. Avevo indosso una sacca rossa presa a Pesaro, alla Festa Nazionale della Sinistra Giovanile (organizzazione alla quale sono iscritto), nell'ambito della Festa Nazionale dell'Unità, e che recava i loghi della festa in questione. Essendo in un Paese Democratico, non dovrebbero esserci problemi nell'esporre le proprie idee politiche con ogni mezzo, nel portarne indosso i segni e nel difenderle. Tutto questo in linea teorica. In linea pratica, invece, purtroppo spesso le cose vanno diversamente. Mi è accaduto infatti di imbattermi in un gruppo di 5 persone, che cantavano inni fascisti (ma l'apologia di fascismo non era reato?). Quando hanno visto che mi ero accorto di loro, si sono avvicinati cantando "Boia chi molla" ed altre cose simili. Mi son sentito, essendo di idee opposte, di volergli rispondere. Apriti cielo.
Nei successivi minuti sono stato circondato da loro (che erano in 5 contro 1), con atteggiamento minaccioso. Uno in particolare, che aveva la faccia coperta da una sciarpa (e figuriamoci!), era il più aggressivo di tutti, ed ha anche avvicinato la fiamma di un accendino alla mia sacca (che, essendo addosso a me, vi lascio immaginare cos'avrebbe prodotto se fosse stata toccata dalla fiamma stessa). Più volte mi sono state alzate le mani contro, con fare minaccioso. Ed infine mi è stato intimato di non passare più di lì, perché uno di loro sarebbe "il boss della 167", ed imponeva la sua legge, che impediva a chi aveva una sacca come la mia (e delle idee come le mie) di passare di la. Ed ho avuto l'impressione che, se la strada non fosse stata trafficata, poteva succedere di peggio. Non è la prima volta che subisco minacce da gente simile. Durante la campagna elettorale del 2005 ebbi minacce telefoniche. Denunciai la cosa a chi di competenza, ma non ebbi risultati. Stavolta non farò lo stesso, anche perché, non avendo testimoni, e non avendo nemmeno memoria fotografica, rischierei pure di "beccare il resto". Ma non solo per questo. Ritengo infatti che la questione sia soprattutto politica.
30 anni fa episodi del genere erano all'ordine del giorno, ed anche con finali ben diversi, purtroppo. Si disse che la Politica era impazzita, in generale. Ed in parte era vero, anche se le maggiori vittime stavano da una parte. Ma oggi?
Nella mia esperienza politica, ho conosciuto persone di Sinistra di tutti i tipi, dai Socialisti agli Anarchici, passando per Comunisti, Troskisti, Extraparlamentari ecc. In nessuno di loro ho trovato nemmeno l'ombra di simili tendenze, anzi! La Nonviolenza è patrimonio comune, e solo in un ben determinato periodo storico c'è stata una "sbandata" che ha portato ad altro. Nei fascisti, invece, simili tendenze sono ancora all'ordine del giorno. Io stesso, che sono l'ultimo dei militanti dei DS e dell'SG, ne ho avuto esperienza. E di brutti episodi, troppo spesso, se ne sentono eccome. Dagli immigrati bruciati, ai Centri Sociali devastati, alle aggressioni agli Omosessuali (vedi Bellomo nel 2003, a Bari). Come mai?
Ritengo di avere una spiegazione: se alla base di ogni ideologia di Sinistra c'è la frase, pronunciata da Rosa Luxemburg, "Non c'è Socialismo senza Democrazia", e quindi la libertà di esprimere le proprie idee senza dover rischiare l'incolumità fisica (ma nemmeno l'emarginazione, o il disagio economico ecc.) è alla base del pensiero di Sinistra, ed ogni qual volta è andata diversamente si è tradito quel pensiero, per il fascismo le cose vanno ben diversamente. Alla base del fascismo c'è sempre stata la cultura della forza, della guerra, del combattimento. Hanno trovato espressione nei fasci di combattimento, nelle squadre d'azione, in un regime totalitario, nell'alleanza con l'invasore nazista, e poi, nel dopoguerra, in tutte le vicende ben conosciute (compreso il terrorismo nero, che tante stragi ha regalato all'Italia). Il fascismo non può essere nonviolento, perché il fascismo è violenza in sé. Il fascismo nasce come qualcosa che combatte la libertà e la democrazia. Io combatto le altre destre ogni giorno, sul terreno della Politica. Ma ho sempre ben presente che c'è una grande differenza tra ognuna di esse, anche quelle più demagogiche, quelle meno libertarie, quelle più censorie, ed il fascismo. Il fascismo, come ha detto un leader politico che esprime in linea generale delle idee molto diverse dalle mie, ma col quale in questo concordo, è "il male assoluto". E non per niente, infatti, la nostra Costituzione ha dei precisi passi conseguenti a questo.
Ma la Politica e la Società combattono abbastanza contro questo male? Mi sorgono dei forti dubbi. Perché quando si sentono cantare inni fascisti la reazione non è di rabbrividire, ma è semplicemente quella di chi ascolta una semplice canzone Politica? Perché si organizzano convegni su simboli fascisti senza che questo venga fortemente condannato? Perché spesso si sentono esponenti (soprattutto giovani! E questo mi preoccupa fortemente!) di un partito a tutti gli effetti democratico cantare "viva il Duce" e fare saluti romani, e nessuno ha nulla da ridire? Perché spesso si equipara il fascismo ad altri movimenti politici, che nulla hanno a che spartire con la pericolosità del fascismo? Finchè il germe del fascismo non sarà definitivamente estirpato, la Politica sarà sempre in pericolo, e continueranno ad accadere "spiacevoli eventi" come quelli di cui sono testimone. Fino a quando tutto ciò sarà sopportabile? Ed è pensabile il poter fare Politica fino in fondo con il rischio, da un giorno all'altro, di incontrare questa gente?» ----------------------------------------- AGGIORNAMENTO "Riguardo alla Lettera Aperta intitolata "Minacce" inviata da me sabato scorso, comunico che, contrariamente alle mie iniziali intenzioni, esposte anche nella lettera, ho denunciato l'episodio alla Polizia, per non rendermi responsabile di un'omissione di denuncia." Alessandro Cerminara
Iscritto SG e DS
«Nella sera di sabato 27 Gennaio camminavo lungo Viale Europa, tornando a casa. Avevo indosso una sacca rossa presa a Pesaro, alla Festa Nazionale della Sinistra Giovanile (organizzazione alla quale sono iscritto), nell'ambito della Festa Nazionale dell'Unità, e che recava i loghi della festa in questione. Essendo in un Paese Democratico, non dovrebbero esserci problemi nell'esporre le proprie idee politiche con ogni mezzo, nel portarne indosso i segni e nel difenderle. Tutto questo in linea teorica. In linea pratica, invece, purtroppo spesso le cose vanno diversamente. Mi è accaduto infatti di imbattermi in un gruppo di 5 persone, che cantavano inni fascisti (ma l'apologia di fascismo non era reato?). Quando hanno visto che mi ero accorto di loro, si sono avvicinati cantando "Boia chi molla" ed altre cose simili. Mi son sentito, essendo di idee opposte, di volergli rispondere. Apriti cielo.
Nei successivi minuti sono stato circondato da loro (che erano in 5 contro 1), con atteggiamento minaccioso. Uno in particolare, che aveva la faccia coperta da una sciarpa (e figuriamoci!), era il più aggressivo di tutti, ed ha anche avvicinato la fiamma di un accendino alla mia sacca (che, essendo addosso a me, vi lascio immaginare cos'avrebbe prodotto se fosse stata toccata dalla fiamma stessa). Più volte mi sono state alzate le mani contro, con fare minaccioso. Ed infine mi è stato intimato di non passare più di lì, perché uno di loro sarebbe "il boss della 167", ed imponeva la sua legge, che impediva a chi aveva una sacca come la mia (e delle idee come le mie) di passare di la. Ed ho avuto l'impressione che, se la strada non fosse stata trafficata, poteva succedere di peggio. Non è la prima volta che subisco minacce da gente simile. Durante la campagna elettorale del 2005 ebbi minacce telefoniche. Denunciai la cosa a chi di competenza, ma non ebbi risultati. Stavolta non farò lo stesso, anche perché, non avendo testimoni, e non avendo nemmeno memoria fotografica, rischierei pure di "beccare il resto". Ma non solo per questo. Ritengo infatti che la questione sia soprattutto politica.
30 anni fa episodi del genere erano all'ordine del giorno, ed anche con finali ben diversi, purtroppo. Si disse che la Politica era impazzita, in generale. Ed in parte era vero, anche se le maggiori vittime stavano da una parte. Ma oggi?
Nella mia esperienza politica, ho conosciuto persone di Sinistra di tutti i tipi, dai Socialisti agli Anarchici, passando per Comunisti, Troskisti, Extraparlamentari ecc. In nessuno di loro ho trovato nemmeno l'ombra di simili tendenze, anzi! La Nonviolenza è patrimonio comune, e solo in un ben determinato periodo storico c'è stata una "sbandata" che ha portato ad altro. Nei fascisti, invece, simili tendenze sono ancora all'ordine del giorno. Io stesso, che sono l'ultimo dei militanti dei DS e dell'SG, ne ho avuto esperienza. E di brutti episodi, troppo spesso, se ne sentono eccome. Dagli immigrati bruciati, ai Centri Sociali devastati, alle aggressioni agli Omosessuali (vedi Bellomo nel 2003, a Bari). Come mai?
Ritengo di avere una spiegazione: se alla base di ogni ideologia di Sinistra c'è la frase, pronunciata da Rosa Luxemburg, "Non c'è Socialismo senza Democrazia", e quindi la libertà di esprimere le proprie idee senza dover rischiare l'incolumità fisica (ma nemmeno l'emarginazione, o il disagio economico ecc.) è alla base del pensiero di Sinistra, ed ogni qual volta è andata diversamente si è tradito quel pensiero, per il fascismo le cose vanno ben diversamente. Alla base del fascismo c'è sempre stata la cultura della forza, della guerra, del combattimento. Hanno trovato espressione nei fasci di combattimento, nelle squadre d'azione, in un regime totalitario, nell'alleanza con l'invasore nazista, e poi, nel dopoguerra, in tutte le vicende ben conosciute (compreso il terrorismo nero, che tante stragi ha regalato all'Italia). Il fascismo non può essere nonviolento, perché il fascismo è violenza in sé. Il fascismo nasce come qualcosa che combatte la libertà e la democrazia. Io combatto le altre destre ogni giorno, sul terreno della Politica. Ma ho sempre ben presente che c'è una grande differenza tra ognuna di esse, anche quelle più demagogiche, quelle meno libertarie, quelle più censorie, ed il fascismo. Il fascismo, come ha detto un leader politico che esprime in linea generale delle idee molto diverse dalle mie, ma col quale in questo concordo, è "il male assoluto". E non per niente, infatti, la nostra Costituzione ha dei precisi passi conseguenti a questo.
Ma la Politica e la Società combattono abbastanza contro questo male? Mi sorgono dei forti dubbi. Perché quando si sentono cantare inni fascisti la reazione non è di rabbrividire, ma è semplicemente quella di chi ascolta una semplice canzone Politica? Perché si organizzano convegni su simboli fascisti senza che questo venga fortemente condannato? Perché spesso si sentono esponenti (soprattutto giovani! E questo mi preoccupa fortemente!) di un partito a tutti gli effetti democratico cantare "viva il Duce" e fare saluti romani, e nessuno ha nulla da ridire? Perché spesso si equipara il fascismo ad altri movimenti politici, che nulla hanno a che spartire con la pericolosità del fascismo? Finchè il germe del fascismo non sarà definitivamente estirpato, la Politica sarà sempre in pericolo, e continueranno ad accadere "spiacevoli eventi" come quelli di cui sono testimone. Fino a quando tutto ciò sarà sopportabile? Ed è pensabile il poter fare Politica fino in fondo con il rischio, da un giorno all'altro, di incontrare questa gente?» ----------------------------------------- AGGIORNAMENTO "Riguardo alla Lettera Aperta intitolata "Minacce" inviata da me sabato scorso, comunico che, contrariamente alle mie iniziali intenzioni, esposte anche nella lettera, ho denunciato l'episodio alla Polizia, per non rendermi responsabile di un'omissione di denuncia." Alessandro Cerminara
Iscritto SG e DS