Alla mostra "Riflessi" di Merano anche il tranese Francesco Porcelli
L'artista partecipa con tre acqueforti di cui "Alberi nell'Angelini"
giovedì 24 ottobre 2019
10.54
Ci sono anche le opere del tranese Francesco Porcelli alla mostra dal titolo "Riflessi/Reflexionen", in mostra fino a domani presso l'istituto per la grafica d'arte di Merano. Si tratta di tre acqueforti (particolare tecnica d'incisione) tra cui "Alberi nell'Angelini" esposta in origine a Trani nell'ambito della mostra Angelini.
In quasi tutte le lingue il termine "riflesso/riflessione" ha un doppio significato: può designare un semplice rispecchiamento, come accade ai raggi di luce nel campo della fisica e dell'ottica; quando un essere umano "riflette" su un determinato argomento, ciò significa però anche che è impegnato in un processo mentale che lo porterà a valutare un'idea o un pensiero da diversi punti di vista. Questo duplice significato è stato tradotto dalle artiste e dagli artisti in mostra, declinandolo in base alle loro esperienze e dinanzi al loro orizzonte personale.
Gli approcci sono tanto diversi, quanto lo sono il carattere e la creatività di ognuno di loro. Nonostante ciò, è possibile notare una specificità che li accomuna: la voglia di sperimentare. L'incisione e la xilografia sono delle tecniche molto tradizionali, perfezionate dai grandi maestri dell'arte come Albrecht Dürer o Leonardo da Vinci. Con l'avvento delle avanguardie all'inizio del 20° secolo, queste modalità espressive hanno subito una notevole trasformazione, così che oggi offrono la possibilità di sperimentare diversi materiali: nel laboratorio di Merano plexiglas, fibre vegetali, microchip e alluminio affiancano le classiche procedure di stampa come, per esempio, la linoleografia. Questo rispecchia le intenzioni dell'istituto che sin dalla sua fondazione nel 1982, promuove la ricerca di nuove modalità espressive attraverso la sperimentazione tecnica.
Oltre a Francesco Porcelli partecipano alla mostra anche Reinhold Ebner, Ambrogio Dessì, Monika Fiechter Rossi, Renate Hausbrandt Gruber, Hilde Kljun, Osvaldo Martinelli, Margaretha Pertoll Breitenberger, Francesco Porcelli, Maria Rossato, Reinhold Stainer, Eva Thaler Pixner, Martha Unterholzner Gazzarata.
In quasi tutte le lingue il termine "riflesso/riflessione" ha un doppio significato: può designare un semplice rispecchiamento, come accade ai raggi di luce nel campo della fisica e dell'ottica; quando un essere umano "riflette" su un determinato argomento, ciò significa però anche che è impegnato in un processo mentale che lo porterà a valutare un'idea o un pensiero da diversi punti di vista. Questo duplice significato è stato tradotto dalle artiste e dagli artisti in mostra, declinandolo in base alle loro esperienze e dinanzi al loro orizzonte personale.
Gli approcci sono tanto diversi, quanto lo sono il carattere e la creatività di ognuno di loro. Nonostante ciò, è possibile notare una specificità che li accomuna: la voglia di sperimentare. L'incisione e la xilografia sono delle tecniche molto tradizionali, perfezionate dai grandi maestri dell'arte come Albrecht Dürer o Leonardo da Vinci. Con l'avvento delle avanguardie all'inizio del 20° secolo, queste modalità espressive hanno subito una notevole trasformazione, così che oggi offrono la possibilità di sperimentare diversi materiali: nel laboratorio di Merano plexiglas, fibre vegetali, microchip e alluminio affiancano le classiche procedure di stampa come, per esempio, la linoleografia. Questo rispecchia le intenzioni dell'istituto che sin dalla sua fondazione nel 1982, promuove la ricerca di nuove modalità espressive attraverso la sperimentazione tecnica.
Oltre a Francesco Porcelli partecipano alla mostra anche Reinhold Ebner, Ambrogio Dessì, Monika Fiechter Rossi, Renate Hausbrandt Gruber, Hilde Kljun, Osvaldo Martinelli, Margaretha Pertoll Breitenberger, Francesco Porcelli, Maria Rossato, Reinhold Stainer, Eva Thaler Pixner, Martha Unterholzner Gazzarata.