«Altro che blitz, nella Bat si parli di nuovo ospedale»
Pina Marmo chiede all'assessore Gentile di riportare al centro dell’agenda quell'obiettivo. L'appello ai politici
giovedì 18 aprile 2013
9.17
Il consigliere provinciale Pina Marmo (gruppo misto), interviene sui blitz dell'assessore regionale alla sanità, Elena Gentile e chiede che vengano riportati al centro dell'agenda politica, i temi della costruzione del nuovo ospedale, dell'abbattimento delle liste di attesa e del potenziamento delle risorse umane nella sanità della Bat.
«L'azione dell'assessore regionale – dice Pina Marmo – è condivisibile nell'ottica di motivare ancora di più tutti coloro che operano nella sanità pubblica ed è uno sprone a fare meglio. Bene ha fatto, dunque, Elena Gentile ma non vorrei che ci si limitasse soltanto a questo. Ricordo che la giunta regionale, con la deliberazione 613 del 3 marzo 2010, approvò le linee guida per l'attivazione delle attività e progetti di partenariato fra pubblico e privato e di project financing finalizzati alla realizzazione di nuove strutture sanitarie pubbliche ad alto contenuto tecnologico e assistenziale. Si trattava di un provvedimento che creava le premesse operative e dettava le procedure per attuare il percorso amministrativo e di progetto per la realizzazione di nuove strutture sanitarie. In particolare, la deliberazione stabiliva una sorta di priorità per la costruzione del nuovo ospedale nella Bat. Invece tutto sembra essersi fermato e nessuno parla più della costruzione del nuovo ospedale. Cosa è successo? Perché questo silenzio? Conosco Elena Gentile per la sua competenza e per la sua energica determinazione. Auspico, quindi, che la questione del nuovo ospedale sia riportata al centro dell'agenda politica e che siano ripristinati quei fondi che, già destinati alla costruzione del nosocomio della Bat furono dirottati dall'allora assessore Fabiano Amati verso quello di Ostuni, Fasano e Cisternino in modo scorretto».
Gli appunti di Pina Marmo non si fermano qui: «Spero che l'assessore Gentile, avendo l'esatta conoscenza delle problematiche della sanità regionale, guardi alla provincia Barletta Andria Trani con la stessa attenzione degli altri territori pugliesi anche in considerazione del popoloso bacino d'utenza (circa 400.000 abitanti) che si rivolge alle strutture sanitarie. Non è un segreto per nessuno che si allungano le liste d'attesa e l'assistenza domiciliare integrata procede ancora a rilento per le note carenze di personale. A tal proposito la Asl Bat ha bandito nel corso dell'anno 2012 concorsi pubblici per titoli ed esami riservato esclusivamente alle categorie protette per le figure di collaboratore amministrativo, coadiutore amministrativo ed operatore tecnico addetto al computer. Le scoperture delle categorie protette risultanti negli elenchi tenuti presso gli uffici provinciali della Bat sono pari a 92. La spesa del personale delle categorie protette, secondo le disposizioni regionali e statali vigenti, non vengono considerate ai fini dei limiti di spesa riferiti all'anno 2004 e, pertanto, si potrebbe procedere ad assumere oltre alle figure su indicate anche gli infermieri (come ha già fatto la Asl di Lecce), gli operatori socio sanitari, gli ausiliari specializzati ed altri. Vista la grave carenza di personale ed il particolare momento storico si potrebbe procedere all'espletamento delle prove selettive dei concorsi riservati già banditi e a bandirne altri».
«Anche la classe politica della Bat – conclude Pina Marmo - è chiamata a far sentire in maniera univoca la propria voce per non mostrarsi debole e fornire, in tal modo, l'alibi per l'impoverimento sistematico a danno del nostro territorio e delle nostre comunità».
«L'azione dell'assessore regionale – dice Pina Marmo – è condivisibile nell'ottica di motivare ancora di più tutti coloro che operano nella sanità pubblica ed è uno sprone a fare meglio. Bene ha fatto, dunque, Elena Gentile ma non vorrei che ci si limitasse soltanto a questo. Ricordo che la giunta regionale, con la deliberazione 613 del 3 marzo 2010, approvò le linee guida per l'attivazione delle attività e progetti di partenariato fra pubblico e privato e di project financing finalizzati alla realizzazione di nuove strutture sanitarie pubbliche ad alto contenuto tecnologico e assistenziale. Si trattava di un provvedimento che creava le premesse operative e dettava le procedure per attuare il percorso amministrativo e di progetto per la realizzazione di nuove strutture sanitarie. In particolare, la deliberazione stabiliva una sorta di priorità per la costruzione del nuovo ospedale nella Bat. Invece tutto sembra essersi fermato e nessuno parla più della costruzione del nuovo ospedale. Cosa è successo? Perché questo silenzio? Conosco Elena Gentile per la sua competenza e per la sua energica determinazione. Auspico, quindi, che la questione del nuovo ospedale sia riportata al centro dell'agenda politica e che siano ripristinati quei fondi che, già destinati alla costruzione del nosocomio della Bat furono dirottati dall'allora assessore Fabiano Amati verso quello di Ostuni, Fasano e Cisternino in modo scorretto».
Gli appunti di Pina Marmo non si fermano qui: «Spero che l'assessore Gentile, avendo l'esatta conoscenza delle problematiche della sanità regionale, guardi alla provincia Barletta Andria Trani con la stessa attenzione degli altri territori pugliesi anche in considerazione del popoloso bacino d'utenza (circa 400.000 abitanti) che si rivolge alle strutture sanitarie. Non è un segreto per nessuno che si allungano le liste d'attesa e l'assistenza domiciliare integrata procede ancora a rilento per le note carenze di personale. A tal proposito la Asl Bat ha bandito nel corso dell'anno 2012 concorsi pubblici per titoli ed esami riservato esclusivamente alle categorie protette per le figure di collaboratore amministrativo, coadiutore amministrativo ed operatore tecnico addetto al computer. Le scoperture delle categorie protette risultanti negli elenchi tenuti presso gli uffici provinciali della Bat sono pari a 92. La spesa del personale delle categorie protette, secondo le disposizioni regionali e statali vigenti, non vengono considerate ai fini dei limiti di spesa riferiti all'anno 2004 e, pertanto, si potrebbe procedere ad assumere oltre alle figure su indicate anche gli infermieri (come ha già fatto la Asl di Lecce), gli operatori socio sanitari, gli ausiliari specializzati ed altri. Vista la grave carenza di personale ed il particolare momento storico si potrebbe procedere all'espletamento delle prove selettive dei concorsi riservati già banditi e a bandirne altri».
«Anche la classe politica della Bat – conclude Pina Marmo - è chiamata a far sentire in maniera univoca la propria voce per non mostrarsi debole e fornire, in tal modo, l'alibi per l'impoverimento sistematico a danno del nostro territorio e delle nostre comunità».