Amet e termovalorizzatore. Il presidente Alfonso Mangione replica alle accuse del centrosinistra
Così pensiamo al futuro della nostra azienda pubblica
giovedì 1 giugno 2006
"La città deve sapere che con un progetto per il quale sono state spese poche decine di migliaia di euro siamo risultati aggiudicatari di una gara per la realizzazione di un impianto che non ha il benché minimo rischio sull'ambiente e la salute pubblica, come qualcuno vorrebbe far credere, che risolverà in modo serio il problema rifiuti nel nostro bacino e che produrrà utili all'Amet, che è un'azienda pubblica, dei cittadini tranesi, per oltre 4,5 milioni di euro annui, utili certificati, lo sottolineo".
Il presidente dell'Amet Alfonso Mangione replica così alle accuse rivolte agli amministratori dell'ex municipalizzata del Comune di Trani da esponenti politici del centrosinistra in merito alla vicenda del termovalorizzatore (l'Amet nei giorni scorsi ha preannunciato una richiesta di risarcimento danni alla Regione Puglia nel caso in cui il commissario per l'emergenza ambientale Nichi Vendola revochi l'assegnazione della gara per la realizzazione dell'impianto a Trani).
"Quando questa azienda era amministrata dal consiglio nominato dal centrosinistra", afferma Mangione, "Amet ricavava utili soltanto dagli interessi attivi dei soldi depositati in banca, non da altro. Sfido chiunque a confutare questa affermazione. Noi stiamo guardando avanti, noi stiamo pensando seriamente al futuro di questa azienda, che ha la necessità di tornare a produrre energia per poter stare sul mercato, per poter offrire ai tranesi l'elettricità a costi più bassi, per essere volano dell'economia, per poter assumere nuovo personale.
Il termovalorizzatore che la Regione intende revocarci, non curandosi del grave danno economico che andrebbe a procurare all'intera città di Trani, è una grande occasione per la nostra città. Innanzitutto l'occasione per dimostrare che si può risolvere il problema rifiuti con un impianto tecnologicamente avanzato, che ha le più basse emissioni in atmosfera d'Europa, di dieci volte più basse rispetto ai limiti fissati da una legge approvata dal governo di centrosinistra; e poi l'occasione per pagare meno lo smaltimento dei rifiuti ed anche l'energia elettrica.
Sono questi gli elementi su cui invitiamo il centrosinistra a discutere, non su accuse pretestuose che invece hanno il solo fine di screditare il lavoro di amministratori e dipendenti che stanno tentando di invertire una rotta pericolosa, peraltro senza percepire alcun compenso, come nel caso di amministratori e consiglieri della Rea Trani, la società consortile a cui è stata aggiudicata la realizzazione dell'impianto".