Amet, Mangione a processo per i "contatori d'oro"
L'ex presidente rinviato a giudizio per abuso d'ufficio
mercoledì 25 novembre 2009
L'appalto per i "contatori d'oro" dell'Amet è costato il rinvio a giudizio all'ex presidente e amministratore delegato, Alfonso Mangione. Lo ha deciso il gup del tribunale di Trani Angela Schiralli, che ha invece dichiarato il "non luogo a procedere" per Vincenzo Pizzi, responsabile del servizio Affari generali e commerciale dell'azienda.
Nel 2006 Mangione appaltò la fornitura di 30mila nuovi contatori digitali all'Ibm per 4,6 milioni di euro senza nemmeno una gara pubblica. Così avrebbe fatto spendere – secondo l'accusa sostenuta dal pm Antonio Savasta – fino a 1,8 milioni in più di quanto sarebbe stato necessario individuando l'azienda secondo le procedure a evidenza pubblica.
Mangione dovrà difendersi dall'accusa di abuso d'ufficio a partire dal prossimo 25 febbraio davanti al tribunale in composizione collegiale. (C.C.)
Nel 2006 Mangione appaltò la fornitura di 30mila nuovi contatori digitali all'Ibm per 4,6 milioni di euro senza nemmeno una gara pubblica. Così avrebbe fatto spendere – secondo l'accusa sostenuta dal pm Antonio Savasta – fino a 1,8 milioni in più di quanto sarebbe stato necessario individuando l'azienda secondo le procedure a evidenza pubblica.
Mangione dovrà difendersi dall'accusa di abuso d'ufficio a partire dal prossimo 25 febbraio davanti al tribunale in composizione collegiale. (C.C.)