Amet, Marinaro insiste: «Riserbato dica la verità»
Il segretario provinciale di Fli reitera la richiesta di chiarimento sulla posizione di De Toma. Da due mesi l’azienda naviga a vista attendendo l'approvazione del bilancio
giovedì 21 febbraio 2013
9.20
Dino Marinaro, segretario provinciale di Fli, torna a bomba sul caso Amet e sulla posizione in seno al Consiglio d'amministrazione, di Ninni De Toma. L'esponente politico di Fli reitera al sindaco Riserbato una richiesta esplicita di chiarimento: «Mi corre l'obbligo – dice Marinaro – di tornare sull'argomento Amet e di chiedere spiegazioni in merito alla posizione di Ninni De Toma all'interno dell'azienda stessa. A distanza di circa due mesi dalla sua autosospensione da presidente e amministratore delegato perché non si è ancora provveduto a nominare il successore? Lo statuto cosa prevede?».
«Circolano voci incontrollate – prosegue Marinaro - che testimonierebbero come questa situazione di stallo sia tenuta in piedi per salvaguardare per qualche mese o per un esercizio poltroncine e poltrone presenti e future e che si tenda a giungere, almeno in queste condizioni, al termine dell'esercizio con l'approvazione di un bilancio possibilmente positivo con l'attuale Consiglio d'amministrazione, anche se dall'interno della stessa azienda e da altre parti giungono notizie di difficoltà. Per questo motivo chiedo al sindaco di dire la verità ai cittadini e di compiere un passo definitivo per il bene della comunità. La migliore soluzione sarebbe quella che il primo cittadino si dimettesse affinchè si possano sistemare adeguatamente non solo le questioni dell'Amet ma anche quelle economiche e strutturali del Comune considerate tutte le criticità che la Corte dei Conti ha sollevato e che erano state già evidenziate in passato dal Collegio dei revisori dei Conti, restando però inascoltate e sottovalutate».
«Circolano voci incontrollate – prosegue Marinaro - che testimonierebbero come questa situazione di stallo sia tenuta in piedi per salvaguardare per qualche mese o per un esercizio poltroncine e poltrone presenti e future e che si tenda a giungere, almeno in queste condizioni, al termine dell'esercizio con l'approvazione di un bilancio possibilmente positivo con l'attuale Consiglio d'amministrazione, anche se dall'interno della stessa azienda e da altre parti giungono notizie di difficoltà. Per questo motivo chiedo al sindaco di dire la verità ai cittadini e di compiere un passo definitivo per il bene della comunità. La migliore soluzione sarebbe quella che il primo cittadino si dimettesse affinchè si possano sistemare adeguatamente non solo le questioni dell'Amet ma anche quelle economiche e strutturali del Comune considerate tutte le criticità che la Corte dei Conti ha sollevato e che erano state già evidenziate in passato dal Collegio dei revisori dei Conti, restando però inascoltate e sottovalutate».