Amet Trani: «L’inversione di tendenza è un dato incontestabile»
Il Presidente Lucio Gala puntualizza alcuni aspetti del bilancio 2008
lunedì 4 maggio 2009
«Dispiace che anche in presenza di buone notizie, non per il sottoscritto, non per il sindaco, ma per l'intera città di Trani, ci sia sempre qualcuno pronto a distruggere e solo per mere ragioni politiche. E' infatti strumentale contestare un risultato chiaro e legittimo. Amet ha chiuso il Bilancio di esercizio al 31 dicembre 2008 con un utile prima delle imposte pari a 865.776 di euro e senza alcun aiuto pubblico.
La perequazione non può essere definita "aiuto pubblico": si tratta di un meccanismo che permette la compensazione delle perdite provocate dallo scompenso tra costo d'acquisto, fissato con cadenza mensile dalla Borsa elettrica, e costo di vendita dell'energia, che invece viene stabilito e imposto anticipatamente dall'Autorità per l'Energia Elettrica e il Gas. Amet è spesso costretta a vendere l'energia a un prezzo inferiore rispetto a quello d'acquisto e questo squilibrio viene parzialmente coperto dall'Aeeg: nessun aiuto pubblico, dunque, nessun contributo, ma un doveroso "risarcimento", previsto da una precisa regola del mercato controllato. Il fondo di perequazione, dunque, rientra legittimamente tra i ricavi dell'azienda e contribuisce alla formazione dell'utile aziendale, ma naturalmente in un'azienda che ha un volume d'affari di oltre 35 milioni di euro annui, non è la sola perequazione, che incide marginalmente, a determinare l'utile.
Tutto ciò solo per chiarire che Amet non beneficia di alcun aiuto pubblico, come invece strumentalmente asserito dal capogruppo del Partito Democratico. Detto questo, l'inversione di tendenza è un fatto oggettivo, che neanche i veleni della campagna elettorale possono mistificare.
Questa è un'azienda che riesce a chiudere il bilancio in attivo, che riesce a chiudere il bilancio entro il 31 marzo, dato da non sottovalutare, e che, soprattutto, riesce a rimanere a galla nonostante i grandi mutamenti subiti dal mercato dell'energia, tesi a favorire i grandi gruppi. Tutta la classe politica cittadina dovrebbe esserne felice, considerando anche il ruolo sociale svolto dall'azienda, e questo particolare agli attenti analisti dei nostri bilanci non dovrebbe sfuggire. Ma il capogruppo del Pd, mentre prima dichiara di astenersi dall'esprimere giudizi riservandosi un'attenta analisi del bilancio, ipotizza dubbi sulla correttezza dello stesso senza neanche averlo mai visto. A questo punto mi chiedo: di chi è la "smania" di fare campagna elettorale diffondendo notizie non corrette a danno dell'Azienda? Altre riflessioni le rimando alla conferenza stampa che sarà convocata a giorni per meglio illustrare i risultati operativi e di bilancio.»
Lucio Gala Presidente Amet Spa
La perequazione non può essere definita "aiuto pubblico": si tratta di un meccanismo che permette la compensazione delle perdite provocate dallo scompenso tra costo d'acquisto, fissato con cadenza mensile dalla Borsa elettrica, e costo di vendita dell'energia, che invece viene stabilito e imposto anticipatamente dall'Autorità per l'Energia Elettrica e il Gas. Amet è spesso costretta a vendere l'energia a un prezzo inferiore rispetto a quello d'acquisto e questo squilibrio viene parzialmente coperto dall'Aeeg: nessun aiuto pubblico, dunque, nessun contributo, ma un doveroso "risarcimento", previsto da una precisa regola del mercato controllato. Il fondo di perequazione, dunque, rientra legittimamente tra i ricavi dell'azienda e contribuisce alla formazione dell'utile aziendale, ma naturalmente in un'azienda che ha un volume d'affari di oltre 35 milioni di euro annui, non è la sola perequazione, che incide marginalmente, a determinare l'utile.
Tutto ciò solo per chiarire che Amet non beneficia di alcun aiuto pubblico, come invece strumentalmente asserito dal capogruppo del Partito Democratico. Detto questo, l'inversione di tendenza è un fatto oggettivo, che neanche i veleni della campagna elettorale possono mistificare.
Questa è un'azienda che riesce a chiudere il bilancio in attivo, che riesce a chiudere il bilancio entro il 31 marzo, dato da non sottovalutare, e che, soprattutto, riesce a rimanere a galla nonostante i grandi mutamenti subiti dal mercato dell'energia, tesi a favorire i grandi gruppi. Tutta la classe politica cittadina dovrebbe esserne felice, considerando anche il ruolo sociale svolto dall'azienda, e questo particolare agli attenti analisti dei nostri bilanci non dovrebbe sfuggire. Ma il capogruppo del Pd, mentre prima dichiara di astenersi dall'esprimere giudizi riservandosi un'attenta analisi del bilancio, ipotizza dubbi sulla correttezza dello stesso senza neanche averlo mai visto. A questo punto mi chiedo: di chi è la "smania" di fare campagna elettorale diffondendo notizie non corrette a danno dell'Azienda? Altre riflessioni le rimando alla conferenza stampa che sarà convocata a giorni per meglio illustrare i risultati operativi e di bilancio.»
Lucio Gala Presidente Amet Spa