Amianto all'esterno del Pta di Trani, Codacons e Aea: «Trascurata la legge 257»

Carrabba e Ulisse puntano il dito anche contro l'inerzia della politica tranese

mercoledì 23 novembre 2022 8.14
«La segnalazione di una cisterna di cemento-amianto rotta alla base, lasciata all'esterno dell'ex casa suore del PTA cittadino, segnalata alla ASL, rimasta là per alcuni giorni e al momento rimossa, pone questioni di responsabilità, di educazione, di civiltà e, ultima ma non ultima, di buona politica»: lo scrivono in una nota Antonio Carrabba Portavoce prov. BAT AEA (Associazione Esposti Amianto e rischi per la salute) e Avv. Nicola Ulisse, Responsabile CODACONS, sede locale di Trani.

«Abbiamo l'impressione che la legge 257/92, che dal 27 marzo 1992 vieta l'uso e la commercializzazione dell'amianto, disciplinandone lo smaltimento, continua ad essere sistematicamente trascurata finanche dai tecnici incaricati di progetti di interventi di restauro e/o abbattimento di immobili ove sono tuttora presenti (e non autodenunciati) manufatti in cemento-amianto e ignorata dalle maestranze, che se non altro per una forma di tutela della loro salute, dovrebbero rifiutarsi di trattare quel materiale come semplice rifiuto edilizio. La responsabilità attiene a due ordini di valori: giuridici e morali; giuridici perché è violazione della legge e questa comporta precise conseguenze; morali perché attengono alla capacità/volontà degli individui di apprenderle, assimilarle e applicarle nell'interesse proprio e della collettività.

Pone ancora una volta una questione di educazione perché il deposito di rifiuti pericolosi, qual è l'amianto, è una pratica in evidente contrasto con l'interesse individuale e collettivo dei cittadini tutti e, di conseguenza, di vera e propria "civiltà".

Infine, è questione politica, perché se è vero come è vero che fare "politica" vuol dire fare delle scelte dobbiamo prendere atto che l'espressione plastica della politica tranese, ovvero tutte le amministrazioni che dal 27 marzo 1992 si sono succedute, non hanno mai ritenuto di doversi conformare al dettato di una legge dello Stato, non sono mai state applicate le norme previste dalla citata legge, dal successivo Decreto ministeriale 6.9.1994 contenente norme e metodologie di applicazione della legge 257/92 relativa alla cessazione dell'impiego dell'amianto e dal Piano Regionale Amianto della regione Puglia del 3.3.2015.

Qualche tempo fa avevamo affermato che con i tempi di bonifica del Supercinema, tenuto conto delle numerose coperture in cemento-amianto in città, peraltro, non censite e senza che sia stata eseguita una loro mappatura come previsto dalle leggi, Trani potrà forse essere "Asbestos free" solo intorno al 2700!

Non ci resta che aspettare e ricordare che le nostre associazioni lottano dal 1999 per vedere bonificata la città dall'amianto; il pensiero va alle numerose vittime e ai loro familiari di questa sostanza nociva che provoca gravissime patologie polmonari che conducono alla morte e che ha ucciso a Casale Monferrato, come a Bari, a Pozzuoli a Taranto a Bologna e ovunque non si sia provveduto e non si provvede alla bonifica dell'amianto».