Amiu, nel bene o nel male...sarà stangata
Bottaro studia le soluzioni per salvare la municipalizzata
venerdì 24 luglio 2015
7.05
Non ha tempo da perdere, il neo-sindaco di Trani Amedeo Bottaro. Sono parecchie le problematiche che attanagliano la città, ma tra queste l'ambiente è certamente l'elemento di preoccupazione principale. A giocare un ruolo importante nella tematica ambientale cittadina Amiu, che sta vivendo un momento di forte crisi tra lo stato della discarica, i fondi mancanti e le tasse in aumento. La "salute" dell'azienda municipalizzata è stata al centro di due recenti incontri del primo cittadino: la riunione del gruppo consiliare di maggioranza ieri e il confronto con l'ormai ex commissario tranese Maria Rita Iaculli.
Per riattivare l'azienda, colpita da un passivo di cinque milioni di euro, sono tante le ipotesi avanzate dalla neo-classe dirigente. Certo è un aumento sostanzioso della Tari nei prossimi anni, per consentire un nuovo slancio, nel segno di raccolta differenziata e del ripristino delle condizioni di sicurezza nella discarica, attualmente priva di ogni autorizzazione e ancora al centro di indagini. In questo modo, il sacrificio dei cittadini potrebbe vedere, in questo lungo e difficile tunnel, un barlume di speranza.
L'ipotesi da scongiurare è la messa in fallimento dell'azienda, che al momento pare un pozzo senza fondo. Circa cento dipendenti potrebbero rimanere senza lavoro, oltre al conseguente aumento vertiginoso del costo di smaltimento dei rifiuti nella completa esternalizzazione di questo servizio. Quella che sarebbe una vera e propria catastrofe per la città andrà esorcizzata a tutti i costi e, per fortuna, stessa opinione pare essere condivisa tutti i membri della maggioranza del governo cittadino.
In attesa dell'evolversi della situazione, si attendono i risvolti delle varie vicende giudiziarie che vedono coinvolta Amiu. Chi ha portato l'azienda a questo punto dovrà assumersi le proprie responsabilità. Bisognerà far chiarezza su modalità e tempistiche della rovina. Trani ha bisogno di sapere chi ha ridotto la salute degli abitanti a semplice pedina in un gioco di potere e di denaro molto grosso.
Per riattivare l'azienda, colpita da un passivo di cinque milioni di euro, sono tante le ipotesi avanzate dalla neo-classe dirigente. Certo è un aumento sostanzioso della Tari nei prossimi anni, per consentire un nuovo slancio, nel segno di raccolta differenziata e del ripristino delle condizioni di sicurezza nella discarica, attualmente priva di ogni autorizzazione e ancora al centro di indagini. In questo modo, il sacrificio dei cittadini potrebbe vedere, in questo lungo e difficile tunnel, un barlume di speranza.
L'ipotesi da scongiurare è la messa in fallimento dell'azienda, che al momento pare un pozzo senza fondo. Circa cento dipendenti potrebbero rimanere senza lavoro, oltre al conseguente aumento vertiginoso del costo di smaltimento dei rifiuti nella completa esternalizzazione di questo servizio. Quella che sarebbe una vera e propria catastrofe per la città andrà esorcizzata a tutti i costi e, per fortuna, stessa opinione pare essere condivisa tutti i membri della maggioranza del governo cittadino.
In attesa dell'evolversi della situazione, si attendono i risvolti delle varie vicende giudiziarie che vedono coinvolta Amiu. Chi ha portato l'azienda a questo punto dovrà assumersi le proprie responsabilità. Bisognerà far chiarezza su modalità e tempistiche della rovina. Trani ha bisogno di sapere chi ha ridotto la salute degli abitanti a semplice pedina in un gioco di potere e di denaro molto grosso.