Amiu, Trani #aCapo: «Fermate Bottaro e Guadagnolo»

Procacci e il gruppo consiliare chiedono l'intervento del prefetto

lunedì 15 febbraio 2016 10.10
A cura di Vincenzo Membola
«Amiu fallirà e parte delle colpe ricade su Bottaro, che non ha rispettato i tempi». Non usa mezze misure Antonio Procacci, nella conferenza stampa convocata d'urgenza questa mattina presso la sede di Trani #aCapo in piazza della Repubblica. «Guadagnolo, a novembre, nell'assemblea dei soci, era conscio del rischio di fallimento dell'azienda, dopo che già a luglio il collegio sindacale aveva chiesto con forza la ricapitalizzazione. Ora, con le carte di cui siamo entrati in possesso solo da qualche giorno, apprendiamo che il 13 gennaio il collegio sindacale ha richiesto la messa in liquidazione. Anche se dovesse ricapitalizzarsi entro il 31 marzo, data limite imposta dalla Corte dei Conti, cosa che appare improbabile, è stata già emessa la sentenza: i libri contabili dovrebbero essere portati in tribunale».

«In un mese - continua il portavoce -, l'advisor, che si doveva nominare sin dal 28 dicembre, non riuscirà mai a riassumere la situazione economica dell'azienda, che secondo l'assessore dimissionario De Biase avrebbe bisogno di 7 i milioni di euro per la ricapitalizzazione. Ancora più grave, in questa ottica, la decisione giunta il 31 dicembre di procedere a delle assunzioni illegittime, visto che l'azienda non poteva categoricamente farle, anche proceduralmente: i lavoratori non sono mai stati retribuiti da Amiu e le motivazioni, necessarie all'assunzione, non sono state in alcun caso specificate. Perché non sono state citate in giudizio le due agenzie interinali, Generazione Vincente e Etica? Perché sono stati rinnovati i contratti agli stessi lavoratori, senza ripetere la selezione iniziale? Anche il dirigente Marcucci era inconsapevole, tanto da richiedere le carte per prendere provvedimenti in merito».

Amiu è, quindi, destinata alla scomparsa, secondo Trani#aCapo e non solo: «I dipendenti di Amiu perché stanno zitti di fronte a questa situazione? Perché il socio non avvia un'azione di responsabilità nei confronti dei suoi amministratori, che sono in prima persona responsabili di quanto accaduto? Chiederemo l'intervento del prefetto, questa amministrazione non può essere onnipotente».