Amministrative 2015, Patrizia Cormio: «Per cambiare serve la squadra giusta»
Candidata Pd a supporto di Debora Ciliento e Amedeo Bottaro
giovedì 14 maggio 2015
8.26
È un volto nuovo, in questa campagna elettorale, Patrizia Cormio, candidata al Consiglio Comunale nella lista del Partito Democratico, a sostegno di Amedeo Bottaro. Componente della Direzione Regionale del Partito Democratico, non è nuova all'attività politica, ma trae la propria esperienza da due mondi cittadini in continuo fermento: quello dell'associazionismo sportivo e quello della scuola. «Non esistono soluzioni infallibili - afferma Cormio - al rilancio di questa città. Quello su cui bisognerà concentrarsi è la corretta gestione della cassa pubblica, un cambiamento che dovrà passare assolutamente da una nuova maturità della classe politica: i cittadini non devono subire l'incapacità di trovare soluzioni complete. Ci vuole solo la squadra giusta: quella allenata da Amedeo Bottaro, a cui saprò dare il mio apporto. Non si tratta di fare una scelta verso le cosiddette "quote rosa", ma di voler coronare un percorso pregresso al servizio della comunità».
Al suo fianco, per l'occasione, un'altra donna importante per questa campagna elettorale dell'attuale maggiore partito nazionale: Debora Ciliento, capolista nella Bat per le Regionali. «Metto a disposizione la creatività nelle proposte, acquisita nel corso della mia esperienza. Lo stesso approccio che sta avendo Michele Emiliano, con la sua sagra del programma. La mia idea di politica è partire dal basso ed essere capaci di ascoltare. Bisogna essere capaci di ridare speranza. Spero di farlo attraverso la trasparenza della mia storia».
Amedeo Bottaro, il candidato sindaco del centro-sinistra, sottolinea l'importanza di candidature come quelle di Patrizia Cormio: «Ringrazio Patrizia e sono contento, perché è una candidatura che mi sono guadagnato. Da una parte ho detto di no a una marea di nomi, che mi sono stati offerti anche ripetutamente. Al contrario, sono riuscito ad avere il mio sostegno di un vero carico di energie come lei. Possiamo parlare di sigle politiche, ma senza le persone non si va da nessuna parte. È normale che la parte sana della città volesse rimanere fuori dalla situazione attuale. Però il sindaco vince solo le elezioni: è il consiglio comunale a governare. Per questo son partito dalle persone. Io ho fatto una scrematura, ora la prossima toccherà alla città. Per questo chiedo uno sforzo: devono diventare gli elettori i veri protagonisti».
«In questa città - prosegue Bottaro - è arrivata l'ora di cambiare, bisogna dare la possibilità all'unica alternativa credibile. Nelle primarie, al contrario delle cassandre del centro-destra, abbiamo dato prova di compattezza. Non ci siamo compattati, siamo sempre stati uniti e questi ultimi due giorni, con la presenza, stasera, di Fabrizio (Ferrante, ndr) in sala, e di Triminì e Briguglio ieri al mio fianco nella presentazione dei candidati di Realtà Italia, ne è la prova. Qui non si salva nessuno. Deve capirlo anche il centro destra. Si tratta di amministrare non contro qualcuno, ma con qualcuno. E questo qualcuno è la cittadinanza. Le difficoltà sono notevoli ma sapremo venirne fuori, abbiamo le ricette giuste. Ci proponiamo per costruire, o meglio ricostruire questa città. Che è stata distrutta».
Il candidato sindaco, poi, incalza sulla grossa opportunità tranese della prossima tornata elettorale. «Questa volta abbiamo la possibilità di allineare il governo cittadino con quello regionale, che non è una cosa da poco. Il comune non ha un euro. Tutti i progetti passano per finanziamenti comunitari, gestiti in prima persona dalla Regione. Le cose sono già cambiate da questo punto di vista, a Trani abbiamo ricevuto il posto di capolista, attraverso Debora. Poi ministri, europarlamentari, consiglieri regionali. Siamo tornati sulla scena nazionale. europea, mi arrischierei a dire. Assessori e consiglieri a Bari, in questi giorni, mi hanno detto: finalmente Trani in Regione. Alle mie remore, da semplice candidato, mi hanno risposto: il sindaco non l'abbiamo mai visto, ci accontentiamo, per iniziare a comunicare. Dobbiamo essere tutti dei militanti, non dei semplici elettori. Vincere al primo turno significherebbe dare un segnale forte. Trani deve governare. Vi chiedo questo sforzo».
Al suo fianco, per l'occasione, un'altra donna importante per questa campagna elettorale dell'attuale maggiore partito nazionale: Debora Ciliento, capolista nella Bat per le Regionali. «Metto a disposizione la creatività nelle proposte, acquisita nel corso della mia esperienza. Lo stesso approccio che sta avendo Michele Emiliano, con la sua sagra del programma. La mia idea di politica è partire dal basso ed essere capaci di ascoltare. Bisogna essere capaci di ridare speranza. Spero di farlo attraverso la trasparenza della mia storia».
Amedeo Bottaro, il candidato sindaco del centro-sinistra, sottolinea l'importanza di candidature come quelle di Patrizia Cormio: «Ringrazio Patrizia e sono contento, perché è una candidatura che mi sono guadagnato. Da una parte ho detto di no a una marea di nomi, che mi sono stati offerti anche ripetutamente. Al contrario, sono riuscito ad avere il mio sostegno di un vero carico di energie come lei. Possiamo parlare di sigle politiche, ma senza le persone non si va da nessuna parte. È normale che la parte sana della città volesse rimanere fuori dalla situazione attuale. Però il sindaco vince solo le elezioni: è il consiglio comunale a governare. Per questo son partito dalle persone. Io ho fatto una scrematura, ora la prossima toccherà alla città. Per questo chiedo uno sforzo: devono diventare gli elettori i veri protagonisti».
«In questa città - prosegue Bottaro - è arrivata l'ora di cambiare, bisogna dare la possibilità all'unica alternativa credibile. Nelle primarie, al contrario delle cassandre del centro-destra, abbiamo dato prova di compattezza. Non ci siamo compattati, siamo sempre stati uniti e questi ultimi due giorni, con la presenza, stasera, di Fabrizio (Ferrante, ndr) in sala, e di Triminì e Briguglio ieri al mio fianco nella presentazione dei candidati di Realtà Italia, ne è la prova. Qui non si salva nessuno. Deve capirlo anche il centro destra. Si tratta di amministrare non contro qualcuno, ma con qualcuno. E questo qualcuno è la cittadinanza. Le difficoltà sono notevoli ma sapremo venirne fuori, abbiamo le ricette giuste. Ci proponiamo per costruire, o meglio ricostruire questa città. Che è stata distrutta».
Il candidato sindaco, poi, incalza sulla grossa opportunità tranese della prossima tornata elettorale. «Questa volta abbiamo la possibilità di allineare il governo cittadino con quello regionale, che non è una cosa da poco. Il comune non ha un euro. Tutti i progetti passano per finanziamenti comunitari, gestiti in prima persona dalla Regione. Le cose sono già cambiate da questo punto di vista, a Trani abbiamo ricevuto il posto di capolista, attraverso Debora. Poi ministri, europarlamentari, consiglieri regionali. Siamo tornati sulla scena nazionale. europea, mi arrischierei a dire. Assessori e consiglieri a Bari, in questi giorni, mi hanno detto: finalmente Trani in Regione. Alle mie remore, da semplice candidato, mi hanno risposto: il sindaco non l'abbiamo mai visto, ci accontentiamo, per iniziare a comunicare. Dobbiamo essere tutti dei militanti, non dei semplici elettori. Vincere al primo turno significherebbe dare un segnale forte. Trani deve governare. Vi chiedo questo sforzo».