Amministrative 2015, tempo scaduto: il voto di Trani in bilico
Politici fiduciosi sulle urne, ma sulla città aleggia il commissariamento lungo
mercoledì 25 febbraio 2015
7.21
Continua l'enigma del "voto/non voto" a Trani. Nell'ultimo giorno utile per l'inserimento della città nell'elenco dei Comuni votanti, si è consumata una inutile attesa di un decreto mai arrivato. Ministero, prefettura e commissario svolgono alla perfezione il ruolo delle tre carte: il primo pare convinto che Trani sia fuori dall'elenco per il rinnovo delle amministrazioni, a causa della mancanza di alcuni requisiti necessari entro il 24 febbraio; la seconda non si pronuncia, in mancanza di comunicazioni ufficiali; la terza afferma senza dubbio che le votazioni ci saranno, si può star tranquilli.
Sul web, pareri discordanti separano giornalisti e politici: i primi in cerca di una prova concreta, i secondi fiduciosi del fatto che al problema si possa sempre rimediare. Ad oggi, con la scarsità di comunicazioni ufficiali, la città sarebbe destinata ad almeno un anno di commissariamento. Le uniche scappatoie potrebbero essere una firma last minute del decreto, giunta nelle ultime ore disponibili, o un'eccezione normativa, che consenta di andare al voto, da sviluppare sempre a livello nazionale.
Come nel caso della validità delle dimissioni di Riserbato, tutto appare in bilico e in balia delle interpretazioni personali. Quello che, invece, risulta lampante è l'importanza, a livello istituzionale, di un capoluogo come Trani. Un peso tale da non meritare neanche una risposta o una rassicurazione da parte dei corpi di governo o dai loro rappresentanti sul territorio. Forse, anche solo per questo, si dovrebbe rimanere a rifletterci su qualche mese in più.
Sul web, pareri discordanti separano giornalisti e politici: i primi in cerca di una prova concreta, i secondi fiduciosi del fatto che al problema si possa sempre rimediare. Ad oggi, con la scarsità di comunicazioni ufficiali, la città sarebbe destinata ad almeno un anno di commissariamento. Le uniche scappatoie potrebbero essere una firma last minute del decreto, giunta nelle ultime ore disponibili, o un'eccezione normativa, che consenta di andare al voto, da sviluppare sempre a livello nazionale.
Come nel caso della validità delle dimissioni di Riserbato, tutto appare in bilico e in balia delle interpretazioni personali. Quello che, invece, risulta lampante è l'importanza, a livello istituzionale, di un capoluogo come Trani. Un peso tale da non meritare neanche una risposta o una rassicurazione da parte dei corpi di governo o dai loro rappresentanti sul territorio. Forse, anche solo per questo, si dovrebbe rimanere a rifletterci su qualche mese in più.