Amministrazione trasparente, forse anche troppo
Una consigliera sbaglia documento: a finire online quello della sorella
sabato 7 novembre 2015
11.35
Nessun reato. Semplicemente una curiosa distrazione. Segno però di quanto al Comune di Trani la trasparenza non sia poi così curata.
Capita così che, nella sezione dedicata ai consiglieri comunali, si ritrovino documenti di altre persone. E' quanto capitato a una consigliera comunale che ha, giustamente, fornito agli uffici curriculum, dichirazioni sostitutive della situazione patrimoniale, delle spese elettorali e così via da pubblicare online (http://www.comune.trani.bt.it/AmministrazioneTrasparente/Dataview.aspx?id=8117).
Per la verità non tutti l'hanno fatto. E già per questo la solerte consigliera sarebbe da premiare. Peccato che però, insieme al curriculum, abbia allegato la fotocopia della carta d'identità di un'altra persona. Quella di sua sorella esattamente, di otto anni più anziana e con altre propensioni professionali. Nulla di grave, per carità. Senza dubbio una svista della consigliera. L'ufficio comunale preposto alla pubblicazione poi non si è, probabilmente, soffermato sull'allegato da mettere online e, come risultato, i dati sensibili di una privata cittadina, dalla data e luogo di nascita all'indirizzo di residenza, fino alla professione, sono esposti al pubblico senza che ce ne fosse bisogno.
I primi sospetti, in realtà, sarebbero dovuti nascere quando nel campo "capacità e competenze artistiche" la suddetta si è attribuita un innato senso creativo. Forse anche troppo, visti i risultati.
LA REPLICA - La svista non è stata della consigliera ma di chi ha inserito la copia della carta d'identità online. Il documento appartiene alla sorella della consigliera che non intendeva autorizzare la pubblicazione della sua situazione patrimoniale. Subentra a quel punto l'obbligo di fornire il documento che, per errore, è stato solo pubblicato nella sezione sbagliata.
Capita così che, nella sezione dedicata ai consiglieri comunali, si ritrovino documenti di altre persone. E' quanto capitato a una consigliera comunale che ha, giustamente, fornito agli uffici curriculum, dichirazioni sostitutive della situazione patrimoniale, delle spese elettorali e così via da pubblicare online (http://www.comune.trani.bt.it/AmministrazioneTrasparente/Dataview.aspx?id=8117).
Per la verità non tutti l'hanno fatto. E già per questo la solerte consigliera sarebbe da premiare. Peccato che però, insieme al curriculum, abbia allegato la fotocopia della carta d'identità di un'altra persona. Quella di sua sorella esattamente, di otto anni più anziana e con altre propensioni professionali. Nulla di grave, per carità. Senza dubbio una svista della consigliera. L'ufficio comunale preposto alla pubblicazione poi non si è, probabilmente, soffermato sull'allegato da mettere online e, come risultato, i dati sensibili di una privata cittadina, dalla data e luogo di nascita all'indirizzo di residenza, fino alla professione, sono esposti al pubblico senza che ce ne fosse bisogno.
I primi sospetti, in realtà, sarebbero dovuti nascere quando nel campo "capacità e competenze artistiche" la suddetta si è attribuita un innato senso creativo. Forse anche troppo, visti i risultati.
LA REPLICA - La svista non è stata della consigliera ma di chi ha inserito la copia della carta d'identità online. Il documento appartiene alla sorella della consigliera che non intendeva autorizzare la pubblicazione della sua situazione patrimoniale. Subentra a quel punto l'obbligo di fornire il documento che, per errore, è stato solo pubblicato nella sezione sbagliata.