Anagrafe patrimoniale amministratori comunali.

Intervento del consigliere Cuccovillo su "questione morale e trasparenza"

sabato 14 ottobre 2006
«Lo scorso anno intervenendo in Consiglio Comunale nei c.d. "preliminari" sulla questione morale e sulla trasparenza, facevo presente che da qualche giorno avevo rintracciato una delibera approvata in un Consiglio Comunale del lontano 1994 in cui veniva istituita l'anagrafe patrimoniale per gli amministratori pubblici, sia coloro che sono eletti dai cittadini e sia coloro che sono designati dal Sindaco (quindi anche per i consiglieri d'amministrazione delle nostra attuali S.p.A.). Comunicavo inoltre di aver nuovamente consegnato al Segretario Generale (tramite protocollo), il Modello Unico inerente la dichiarazione del reddito, invitando implicitamente gli altri consiglieri ad adoprarsi in merito.
Il presupposto dell'approvazione di tale delibera era "l'esigenza di rendere il più possibile trasparente la gestione della cosa pubblica" essendo "stata avvertita la necessità di eliminare qualsiasi dubbio e sospetto sull'operato degli amministratori comunali" e si faceva riferimento anche alla legge n.441/82 che istituisce l'anagrafe patrimoniale per i titolari di cariche elettive e di cariche direttive degli Enti, per i Comuni superiori ai 100 mila abitanti: il nostro Consiglio Comunale, pur non avendo Trani tale requisito numerico, decideva autonomamente di istituire ugualmente l'anagrafe patrimoniale. Cosa specificava nel merito questa delibera che approvava anche un regolamento ad hoc? Innanzitutto era prevista la presentazione annuale della dichiarazione dei redditi soggetti all'imposta sui redditi delle persone fisiche nonché il rilascio di una dichiarazione concernente la situazione patrimoniale e la dichiarazione dei redditi del coniuge, salvo pronunciamento di separazione (art.150 cod.civ.) .Veniva esentato dalla sola presentazione del reddito della moglie e figli nel caso che questi non vi consentivano espressamente, ma a questo punto il consigliere era tenuto a presentare apposita dichiarazione sottoscritta dai figli e dal coniuge.
Questo regolamento, mai abrogato, prevedeva anche altri passaggi quali la "publicizzazione della situazione patrimoniale dei soggetti obbligati", la "diffida" ad adempiere ed anche i relativi obblighi al momento della cessazione della carica. A riguardo della PUBBLICIZZAZIONE e quindi del diritto all'informazione degli elettori è bene tenere presente che l'art. 8 della Carta dei diritti dell'Unione europea (ripreso dalla legge italiana sulla privacy) premette che "ogni individuo ha diritto alla protezione dei dati personali che lo riguardano… e che tali dati devono essere trattati secondo il principio di lealtà". Pur tenendo fermo questo principio, sono altresì convinto che essendo la legalità e la trasparenza un bene primario, nessuno di noi avrà problemi a fornire la relativa liberatoria sulla diffusione della dichiarazione del reddito.
La delibera prevede poi la DIFFIDA in caso di inadempienza della presentazione nei termini: in tal caso il Sindaco è tenuto a compiere tale atto e se entro 15giorni nulla cambia, "il Sindaco iscriverà l'argomento fra gli oggetti all'ordine del giorno della prima riunione consigliare, ai fini dei provvedimenti di competenza". Questi consistono, nel caso il consigliere dichiara di non voler adempiere, nell'assegnazione della " CENSURA" da parte del Consiglio Comunale con obbligo per il Segretario Generale di trasmissione all'allora competente Uff. Distr. II.DD (ora Agenzia Entrate). Infine, estremamente interessante è la parte riguardante gli OBBLIGHI SUCCESSIVI alla carica (come può avvenire sia a brevissimo nel caso che il Sindaco Tarantini non ritirasse le dimissioni che in caso di fine legislatura naturale). Ebbene l'art. 5 della delibera prevede che il consigliere, entro 4 mesi dalla cessazione della carica, E' TENUTO a depositare una copia della dichiarazione dei redditi". E se teniamo presente che a breve, il 31 ottobre scade il termine per l'invio telematico della dichiarazione dei redditi alle Agenzie delle Entrate, ecco che tutti noi amministratori siamo in condizione di ottemperare SUBITO alla delibera in oggetto. Se lo scorso anno si può ritenere che possa essere sfuggita o ci possa essere stata sottovalutazione, ora nessuno potrà addurre scusanti. Per questo mi permetto sommessamente fare appello alla Vostra sensibilità richiedendo di dare esecutività al deliberato.
Tutto questo anche perchè in questo momento di grave crisi economica, come non avveniva da decenni, abbiamo ancor più il dovere di dare segnali di moralità e trasparenza. Ed a tal proposito concludo asserendo che stante questa crisi economica, dobbiamo cercare di abbassare i costi della democrazia ed un passo in tale direzione sarebbe quello di copiare i componenti del governo nazionale di centrosinistra che in questi giorni si sono decurtati i propri emolumenti. Questo Consiglio Comunale (se proseguisse ad esistere) o il prossimo potrebbero andare ad un ridimensionamento delle indennità di funzione così come già scritto e dichiarato da alcuni di noi.»

Nicola Cuccovillo
Capogruppo Socialisti Autonomisti