Anche a Trani il nuovo reality "Cambio figlio"
Rivolto a tutte le famiglie che vogliono confronfarsi con stfili di vita diversi dal proprio
venerdì 18 aprile 2008
Sono da poco riaperte le selezioni per le famiglie desiderose di partecipare al nuovo reatity proposto da tntercuttura. Non si tratta di uno dei soliti reality show che siamo abituati o vedere in televisione. Questa volta iL "ciak" si gira a casa propria e i protagonisti di questa singolare iniziativa sono le famiglie che vogliono vivere una nuova esperienza, desiderose di mettersi a confronto con stili di vita completamente diversi. Come? Ospitando uno studente straniero in Italia con intercultura per un periodo che varia da un minimo di un mese, fino al massimo di un intero anno scolastico. A fare da spettatori, pronti a essere a loro volta protagonisti, saranno invece gli amici, parenti e le persone che gravitano afforno alle nuove famiglie "ospitanti".
Intercultura sta infatti selezionando le famiglie che nei prossimi mesi avranno la possibilità di ospitare a cosa propria uno studente straniero proveniente do uno dei 40 paesi con cui l'Associazione ha attivi i suoi programmi di scambio. A Trani da diversi mesi ci sono già 3 studenti: Cui Teng dalla Cina, Karina dalla Norvegia e Matilda dall'Australia. Frequentano scuoLe pubbliche locali: Cui Teng a Trani è iscritta all'Istituto Moro, mentre Karina e Matilda a Barletta frequentano la prima l'Istituto Caffero e la seconda l'Istituto scolastico Garrone. Tutti sono inseriti in famiglie della zona e sono seguiti nelle Loro attività dai volontari del Centro Locate intercultura di Trani.
Per le famiglie che li ospitano si tratta dì un'esperienza dì vita decisamente nuova che vede coinvolti tutti i componenti dei nucleo familiare, chiamati od accogliere un nuovo ospite come un vero e proprio figlio, fratello o sorella, con il quale dovranno sapersi relazionare e imparare a convivere, nonostante le abitudini, gli stili di vita e le culture differenti. Il risultato sarà sicuramente indimenticabile come testimoniano le famiglie che sempre più numerose ogni anno partecipano all'iniziativa.
Una famiglia ospitante dichiara della propria esperienza con una ragazza giapponese: "Bixi ha vivacizzato la nostra routine familiare ci ha regalato i suoi occhi da orientale per vedere le cose sotto un aspetto diverso. Bixi non è mai stata una presenza passiva, pur essendo un po' pigra, amante della casa e della famiglia. Appena ci ha visto ci ha chiesto subito come doveva chiamarci e noi istintivamente le abbiamo detto "mamma e papà". A distanza di tempo vedendo quanto si è attaccata a noi e quanto avrebbe potuto soffrire al momento del distacco, mi sono accorta che quelle due parole che ha interpretato e vissuto nel loro pieno significato affettivo, forse erano fin troppo impegnative, ma credo di essere stata per lei prprio come una mamma, piena di paure e di attenzioni. Con Bixi è entrata nella nostra casa una ventata di allegra novità, una carica di vitalità contagiosa che ha dato nuova senso alle nostre giornate.
Dello stesso tenore è l'opinione di Federica mamma ospitante di Colin, un ragazzo statunitense: "Durante l'esperienza di ospitalità si scoprono o riscoprono tante cose... Scopri che dove c'era stabilità in tre, ci può essere anche in quattro; scopri che i rapporti affettivi familiari quand'anche solidi e duraturi, non devono darsi per scontati, ma anzi apprezzati e coltivati come qualcosa di ancora più prezioso; scopri che non basta tradurre un concetto da una lingua all'altra perché sia compreso nella stessa maniera; scopri che quella che per noi può essere una bugia trascurabile, per qualcun altro può essere una profonda offesa. Ho pensato spesso che "accogliere" fosse la capacità di "dare" senza riserve, senza voler niente in cambio; in realtà mi sbagliavo! Perchè quello che si riceve in cambio è molto di più rispetto a quello che si dà. Perché in cambio si riceve un'esperienza umana indescrivibile, un arricchimento in termini di emozioni, sentimenti, sensazioni, insegnamenti; si prende coscienza da noi stessi e delle persone che ci stanno vicine come difficilmente si è fatto prima, si conoscono nuove persone che hanno in comune entusiasmo e aperture mentali non comuni".
Ma il "reality" di lntercultura è in grado di cambiare la vita anche ai figli. "Non è facile ritrovarsi di colpo con un altro fratello ... già mi bastava quello che avevo", dichiara Marco Caspani di Lecco Che qualche anno fa ha ospitato uno studente intercultura per un intero anno scolastico. "All'inizio ti rendi conto che se vuoi fare questa esperienza devi veramente essere pronto a condividere tutte le cose di casa con il nuovo venuto, sarebbe un errore trattarlo da ospite. Poi diventa più facile e certo nel nostro caso la particolarità di Andy ci ha aiutato: lui è uno statunitense, con mamma texana e papà thailandese; un bel mix di testardaggine e filosofia orientale. Alla fine devo dire che ci ha contagiati tutti con le sue "riffessioni sulla vita".
Ad ospitare uno di questi ragazzi la prossima volta potreste essere voi. Un'esperienza nuova per tutte le famiglie che desiderano una ventata di novità in casa propria. Qvello che si richiede è solo tanta curiosità, voglia di aprirsi, confrontarsi con una nuova cultura, per dar vita ad un vero scambio inferculturale.
Il periodo di ospitalità può variare da un minimo di un mese in estate, a due, tre, sei mesi fino a dieci mesi durante l'anno scolastico. L'Associazione si assume la responsabilità giuridica e morale dei ragazzi, che sono anche coperti per cure ospedaliere da una polizza assicurativa a norma di legge.
Per maggiori informazioni ci si può rivolgere alla Responsabile per i programmi di Ospitalità in Italia del Centro Locale di Trani, il signor Victor Emanuel Motti, tel. 348 5184701, oppure si può visitare il sito www.intercultura.it o richiedere il depliant di presentazione dei programmio di ospitalità scrivendo una e-mail a segreteria@intercultura.it
Il periodo di ospitalità può variare da un minimo di un mese in estate, a due, tre, sei mesi fino a dieci mesi durante l'anno scolastico. L'Associazione si assume la responsabilità giuridica e morale dei ragazzi, che sono anche coperti per cure ospedaliere da una polizza assicurativa a norma di legge.
Per maggiori informazioni ci si può rivolgere alla Responsabile per i programmi di Ospitalità in Italia del Centro Locale di Trani, il signor Victor Emanuel Motti, tel. 348 5184701, oppure si può visitare il sito www.intercultura.it o richiedere il depliant di presentazione dei programmio di ospitalità scrivendo una e-mail a segreteria@intercultura.it