Ancora scempio, tristezza e fiamme a villa Bini
Lo sdegno per ciò che accade si unisce all'amarezza di ciò che poteva essere
mercoledì 18 settembre 2024
16.40
Il contrasto tra quel giallo e luminoso delle mura esterne, del blu delle persiane, delle inconfondibili bande rosse, stride drammaticamente con la fuliggine, il grigio, il nero provocato dalle ultime fiamme divampate ai piedi della povera Villa Bini.
Cos'altro aggiungere a quanto si continua a dire da anni e anni? Basta percorrere pochi passi e ci si trova al centro di un luogo che dopo essere stato riqualificato è stato lasciato alla mercé di se stesso; anzi di vandali, giovinastri, alla mercé di squallore e distruzione perché non protetto e non riempito di vita come sarebbe stato forse giusto che fosse, nel cuore del cuore della città.
Villa Bini, che, ricordiamo, è di proprietà comunale, anche solo come un piccolo parco di appoggio a quanti arrivano alla stazione, con dei bagni dignitosi, un piccolo luogo di ristoro, degli alberi ben tenuti, un verde curato, magari qualche giochino per i bambini e qualche artista di strada a dipingere i ritratti di chi si ferma, persone che vanno a leggere sulle panchine, a chiacchierare a godere di quello che sarebbe stato un piccolo gioiello e che era nato come tale, sarebbe potuto figurare addirittura come una delle attrazioni della città uno dei luoghi da visitare così piccolo e così prezioso, pur con il passaggio dei treni. Magari con l'esposizione di una collezione di immagini di treni antichi o della stazione di Trani nel passato.
Villa Bini è invece lì, uno scempio a cielo aperto, in cui allo sdegno di ciò che avviene ogni giorno e ogni notte si unisce e rammarico di ciò che doveva e sarebbe potuta essere.
La segnalazione e le fotografie fotografie ci sono pervenute dalla pagina Facebook Trani Segnalazioni con Daniele Croce. Cittadini che fanno la cronaca triste di ciò che avviene e soprattutto non avviene.
Cos'altro aggiungere a quanto si continua a dire da anni e anni? Basta percorrere pochi passi e ci si trova al centro di un luogo che dopo essere stato riqualificato è stato lasciato alla mercé di se stesso; anzi di vandali, giovinastri, alla mercé di squallore e distruzione perché non protetto e non riempito di vita come sarebbe stato forse giusto che fosse, nel cuore del cuore della città.
Villa Bini, che, ricordiamo, è di proprietà comunale, anche solo come un piccolo parco di appoggio a quanti arrivano alla stazione, con dei bagni dignitosi, un piccolo luogo di ristoro, degli alberi ben tenuti, un verde curato, magari qualche giochino per i bambini e qualche artista di strada a dipingere i ritratti di chi si ferma, persone che vanno a leggere sulle panchine, a chiacchierare a godere di quello che sarebbe stato un piccolo gioiello e che era nato come tale, sarebbe potuto figurare addirittura come una delle attrazioni della città uno dei luoghi da visitare così piccolo e così prezioso, pur con il passaggio dei treni. Magari con l'esposizione di una collezione di immagini di treni antichi o della stazione di Trani nel passato.
Villa Bini è invece lì, uno scempio a cielo aperto, in cui allo sdegno di ciò che avviene ogni giorno e ogni notte si unisce e rammarico di ciò che doveva e sarebbe potuta essere.
La segnalazione e le fotografie fotografie ci sono pervenute dalla pagina Facebook Trani Segnalazioni con Daniele Croce. Cittadini che fanno la cronaca triste di ciò che avviene e soprattutto non avviene.