Angelini, un vero distillato di orrori

Blitz di Traniweb: sversamenti e siringhe. Le foto dello scempio

mercoledì 24 giugno 2009
L'incendio di martedì ha attirato nuovamente l'attenzione sull'area della ex distilleria Angelini. In stato di abbandono da oltre un decennio, il rudere si presenta agli occhi del cronista con quell'aria spettrale che stride con la sua posizione: a dieci metri dal Castello Svevo, qualcuno in più dalla Cattedrale, toccata da un lato da un mare arrabbiato e scuro. L'Angelini è un distillato di orrori su cui la magistratura è intervenuta in passato con un sequestro di alcune aree.



La politica si è più volte interessata del caso ed ha anche proposto una soluzione di riqualificazione, prevista dal Pug e modulata attraverso un progetto di edilizia giudiziaria, vista la vicinanza col Tribunale. A febbraio del 2008, sull'argomento è entrata a piene mani la Soprintendenza che ha sottoposto a vincolo sia l'area che l'immobile. "Un parterre di interesse archeologico": questa la motivazione addotta.



Traniweb, a 24 ore dal rogo, è entrata nell'area, completamente aperta dal lato mare. La prima sensazione è quella di un deja vu. Il posto rievoca macabri ricordi, il luogo che ha inghiottito per sempre i due sfortunati bambini di Gravina, Ciccio e Tore. Pozzi e cisterne dominano un paesaggio macchiato di olio, accompagnato da una puzza indecifrabile. Sversamenti a ridosso del mare, cisterne traboccanti di olio, altre vuote. Ma non solo.



Come è possibile riscontrare dalle foto dell'ampia foto gallery, si cammina fra vetri, batterie, fusti di materiale e siringhe, sparse ovunque, che testimoniano una presenza, anche recente, di tossici. L'Angelini si presta come un ottimo rifugio, nascosto e riparato, fuori controllo. Sicuro per chi, di sicuro, non ha più nulla nella sua vita.



L'Angelini non finisce mai. Un'area immensa, su più piani, devastata dall'incuria del tempo e dell'uomo. Da oltre un decennio l'amministrazione ha cercato di contattare il curatore fallimentare dell'area per trovare uno rimedio allo scempio. Esito negativo. Della storia dell'Angelini si ricorderanno gli ultimi episodi di cronaca, qualche comunicato stampa politico ed un mare di documenti buttati qua e là nelle varie stanze. Fatture, verbali, lettere, ricevute: uno spaccato di storia tranese ridotto a rifiuto. Guardare per credere.

In galleria le immagini del sopralluogo:

GALLERIA FOTOGRAFICA