Antenne: «regolamenti mai applicati e verifiche mai compiute»
I Verdi chiedono conto al Comune dello stato delle installazioni
sabato 8 agosto 2009
Antenne sequestrate (e poi dissequestrate) e un campetto (quello utilizzato dalla parrocchia San Giuseppe) sottratto ai ragazzi per far posto a un ripetitore di telefonia mobile. Dopo questi episodi i Verdi tornano a chiedere conto della situazione delle antenne in città, dove le antenne continuano a spuntare come funghi nonostante il tentativo di pianificare la loro installazione attraverso il "regolamento per l'insediamento urbanistico e territoriale degli impianti per la telefonia mobile per telecomunicazioni radiotelevisive e minimizzazione dell'esposizione della popolazione ai campi elettromagnetici" (approvato dal Consiglio comunale il 30 marzo 2004) e il "piano di installazione comunale per le dislocazioni delle stazioni radiobase" (approvato sempre dal Consiglio comunale il 25 maggio 2005).
In particolare i Verdi ora chiedono al Comune di sapere se i gestori degli impianti abbiano presentato entro il 31 marzo di ogni anno il cosiddetto "piano stralcio comunale", consistente nella mappa completa delle aree interessate dalle richieste delle future installazioni di impianti. Non solo.
«Il Comune - chiede il capogruppo consiliare Michele di Gregorio - ha provveduto all'aggiornamento annuale del "piano di installazione comunale"? Il Comune ha incentivato i gestori affinché utilizzino tecnologie a baso impatto urbanistico?. Da chiarire è anche se si sia mai riunito il "forum consultivo" tra rappresentanti dell'amministrazione, della Asl, dell'Arpa (Agenzia regionale per la protezione dell'ambiente), dei cittadini, delle associazioni ambientaliste e se i gestori degli impianti abbiano mai fornito al Comune la mappa completa ed aggiornata degli impianti presenti sul territorio comunale. Sarebbe anche da chiarire - prosegue l'altro consigliere dei Verdi, Franco Laurora - se l'amministrazione comunale abbia realizzato e aggiornato il catasto degli impianti presenti in città. E i famosi controlli dei livelli delle emissioni sono attualmente e regolarmente effettuati? I dati di questi controlli perché non vengono diffusi con adeguati strumenti?». Ma c'è anche da chiedersi se gli impianti presenti sul territorio comunale siano annualmente sottoposti a controllo; quante convenzioni con i gestori siano state sottoscritte; se siano mai state applicate le sanzioni previste dal "regolamento" e, infine, se le aziende abbiano sanato la loro morosità pari a migliaia di euro per l'occupazione degli spazi pubblici.
In particolare i Verdi ora chiedono al Comune di sapere se i gestori degli impianti abbiano presentato entro il 31 marzo di ogni anno il cosiddetto "piano stralcio comunale", consistente nella mappa completa delle aree interessate dalle richieste delle future installazioni di impianti. Non solo.
«Il Comune - chiede il capogruppo consiliare Michele di Gregorio - ha provveduto all'aggiornamento annuale del "piano di installazione comunale"? Il Comune ha incentivato i gestori affinché utilizzino tecnologie a baso impatto urbanistico?. Da chiarire è anche se si sia mai riunito il "forum consultivo" tra rappresentanti dell'amministrazione, della Asl, dell'Arpa (Agenzia regionale per la protezione dell'ambiente), dei cittadini, delle associazioni ambientaliste e se i gestori degli impianti abbiano mai fornito al Comune la mappa completa ed aggiornata degli impianti presenti sul territorio comunale. Sarebbe anche da chiarire - prosegue l'altro consigliere dei Verdi, Franco Laurora - se l'amministrazione comunale abbia realizzato e aggiornato il catasto degli impianti presenti in città. E i famosi controlli dei livelli delle emissioni sono attualmente e regolarmente effettuati? I dati di questi controlli perché non vengono diffusi con adeguati strumenti?». Ma c'è anche da chiedersi se gli impianti presenti sul territorio comunale siano annualmente sottoposti a controllo; quante convenzioni con i gestori siano state sottoscritte; se siano mai state applicate le sanzioni previste dal "regolamento" e, infine, se le aziende abbiano sanato la loro morosità pari a migliaia di euro per l'occupazione degli spazi pubblici.