Aprire una nuova discarica a Trani? Bene Comune non ci sta

Il comitato: «Un vero e proprio oltraggio nei confronti dei cittadini»

domenica 28 maggio 2017
Quelli che ci hanno assicurato la definitiva chiusura della discarica vogliono riaprila. Finalmente, dopo tante false rassicurazioni, delle quali abbiamo sempre dubitato, sono usciti allo scoperto. La volontà di aprire una nuova discarica, sempre all'interno del sito in contrada Puro Vecchio, è stata annunciata dallo stesso sindaco nella trasmissione 'Diritto e Rovescio', andata in onda venerdì 26 su Teledheon, in cui era ospite insieme all'amministratore dell'Amiu, Alessandro Guadagnuolo.

Del resto tale proposito si evince chiaramente dalla documentazione tecnica ed amministrativa per il bando di gara relativa al progetto di chiusura della discarica, presente in questi giorni sulla piattaforma di Empulia di Innovapulia. Nel visionare la documentazione del progetto allegato si rileva che in realtà si tratta di un vero e proprio ampliamento della discarica esistente, con la realizzazione di un nuovo lotto suddiviso in ben tre vasche di fondo cava, denominate vasche di rilancio delle acque meteoriche.

Si tratta di un vero e proprio oltraggio ai cittadini di Trani che vivono in prossimità di un impianto altamente inquinante da anni e che subiranno un ulteriore contaminazione ambientale da una discarica che doveva essere chiusa e bonificata e che invece verrà addirittura ampliata.

Ci chiediamo poi: con quali risorse economiche si sosterrà la progettazione e l'esecuzione dell'ampliamento? Verranno attinte dal fondo post-gestione, che verrà quindi impoverito? Per ammissione dello stesso sindaco la discarica verrà ceduta con il ramo impianti dell'AMIU ad un soggetto privato, che ne gestirà il funzionamento incassando dai comuni i fondi per lo smaltimento dei rifiuti. In altri termini per noi cittadini tranesi non cambierà assolutamente nulla perché la discarica, pur inquinando, sarà paradossalmente ampliata e riattivata, e per noi già vessati da una TARI estremamente esosa, continueranno a gravare gli elevati costi di conferimento per i rifiuti in un impianto ex pubblico e ceduto a privati.

E se già una gestione totalmente pubblica della discarica è stata in grado di produrre il disastro ambientale che conosciamo, cosà succederà con il subentro di un partner privato, prioritariamente orientato alla realizzazione del profitto?

Solo due giorni fa l'assessore Di Gregorio, alla nostra richiesta di una sua garanzia di non riapertura della discarica, né di altre possibili discariche rispondeva , dinanzi alla platea dei giovani studenti del liceo scientifico, confermando il suo massimo impegno personale in tal senso. Ebbene delle due l'una, o ci ha preso in giro due giorni fa o ci sta prendendo in giro adesso.
Nel caso di conferma di quel suo impegno, può contestare l'operato della sua amministrazione. Senza indugi, così come faceva quando era furente oppositore e combattente per l'ambiente.
Sempre Di Gregorio ha affermato che la tragedia risiede nella chiusura della discarica nel 2014 e che la raccolta porta a porta richiede ingenti risorse economiche. Un messaggio chiaro, un sostegno alla riapertura della discarica che però non ha voluto anticipare dinanzi ai giovani liceali a cui si sta consegnando un futuro tragico.

Il sindaco dice che la riapertura avverrà dopo l'avvio della raccolta differenziata. Che però non sa dire quando partirà. In definitiva non ci sono risorse economiche per la differenziata ma ci sono per la riapertura della discarica; non si sa quando partirà il porta a porta ma si hanno idee chiare sul futuro della discarica.

Riguardo invece l'assessore Santorsola, si è ben defilato affermando che la regione non c'entra nulla con la questione discarica e che le discariche sono previste dalla gerarchia della gestione dei rifiuti che ci impone l'Europa.

Forse l'assessore dovrebbe ricordare quanto peso ha avuto la regione nelle problematiche relative alla nostra discarica inquinante, e dovrebbe rileggere la normativa europea che pone le discariche all'ultimo gradino della gerarchia, e non al primo.

Non possiamo rimanere in silenzio di fronte a tutto questo. Non possiamo accettare in maniera passiva che venga tradita così impunemente la volontà degli elettori; di quanti hanno creduto nelle promesse di risanamento ambientale; di quanti si sono fidati delle continue rassicurazioni sulla volontà di chiudere per sempre la stagione nefasta della discarica tranese e di intraprendere un percorso che avrebbe dovuto portare ad un progressivo raggiungimento dell'obiettivo rifiuti zero, come stabilito da una delibera approvata dal consiglio comunale rimasta in realtà lettera morta; di quanti erano convinti che una persona che aveva costruito una carriera politica sulle lotte ambientaliste, come l'assessore all'ambiente, non avrebbe mai tradito le aspettative generate con il suo impegno pregresso.

Oggi siamo profondamente indignati, e annunciando fin da ora che non ce ne staremo a guardare, e che faremo tutto il possibile per contrastare quello che consideriamo un delitto a danno della cittadinanza tranese, chiediamo a gran voce le dimissioni del sindaco e dell'assessore Di Gregorio.


Comitato Bene Comune: Teresa De Vito, Enzo Scaringi, Anna Rossi e Vincenzo Ferreri