Archivio di Stato a Barletta, Comitato: «Per il vicesindaco la responsabilità è del senatore Damiani»

A sollevare la questione nell'ultimo Consiglio Comunale è stato il consigliere De Toma

lunedì 2 dicembre 2024 10.41
«Nell'ultima uscita in Consiglio Comunale, in merito alle interpellanze presentate dai consiglieri Pasquale De Toma e Andrea Ferri, il vice-sindaco di Trani ha inteso addossare le responsabilità dell'eventuale istituzione a Barletta e non a Trani della sede provinciale dell'Archivio di Stato al Senatore Dario Damiani. A parte la gravità di affermazioni su presunte interferenze di soggetti estranei al procedimento amministrativo, si tratta di dichiarazioni del tutto fuori luogo - dichiara Alessandro Moscatelli del Comitato Pro Archivio di Stato - e tendenti a ricercare un capro espiatorio su cui scaricare le responsabilità di una omissione che, invece, è tutta della amministrazione tranese.

Il comitato pro Archivio di Stato a Trani ha interloquito con il Sindaco di Trani, ha partecipato ad un tavolo sull'argomento in Prefettura insieme ai Sindaci di Trani e Barletta e al direttore dell'Archivio di Stato di Bari, ha avuto contatti epistolari con il Ministero della Cultura, ha esposto il caso a Deputati e Senatori, che hanno presentato due interrogazioni parlamentari, ed anche ad un europarlamentare e si è rivolto alla Corte dei Conti.

Chi sta rendendo vana tutta questa mole di lavoro e sta remando contro la istituzione della sede dell'Archivio a Trani è proprio la stessa amministrazione comunale di Trani che, in sede di conferenza permanente provinciale per la istituzione degli uffici periferici dello Stato, tramite l'assessore Carlo Laurora, ha assentito acchè la sede dell'Archivio fosse istituita a Barletta e non a Trani. La legge prevede espressamente che il Presidente del Consiglio dei Ministri adotti i provvedimenti necessari per la istituzione degli uffici periferici dello Stato "tenendo conto nella loro dislocazione delle vocazioni territoriali" (art.4 comma 1 legge n.148/2024) ed, appunto, le vocazioni territoriali sono state dettagliatamente individuate nello Statuto Provinciale (art.1 comma 2).

La direzione generale del Ministero della Cultura, con note del 22.11.2021 e del 28.11.2023 ha comunicato per iscritto che la sede debba essere istituita secondo le indicazioni degli enti territoriali e, quindi, della conferenza provinciale permanente, facendo espresso riferimento alla seduta del 21.10.2021 cui ebbe a partecipare il Sindaco di Trani.

Esiste anche un procedimento del 2008 concluso con la designazione di Trani per la sede provinciale dell'Archivio di Stato e detti atti sono stati espressamente indicati nella delibera del Consiglio Comunale di Trani del 21.04.2022 ma nessuno, nemmeno l'assessore Carlo Laurora, nella seduta della conferenza provinciale permanente del 20.06.2024, ha profferito parola in merito assentendo alla scelta di Barletta.

Ci sorprende che gli stessi amministratori tranesi non prendano atto delle loro palesi responsabilità e non si adoperino con urgenza per chiedere la immediata riconvocazione della conferenza permanente provinciale per ridiscutere l'argomento, prima che sia troppo tardi.

Ci saremmo aspettati un minimo sussulto di orgoglio da parte dell'assessore alla Cultura, dell'assessore regionale tranese e della maggioranza che, in data 21.04.2022, fu promotrice della mozione, votata all'unanimità, sull'Archivio di Stato. Chiediamo il rispetto della legge e dei patti che dettero vita alla sesta provincia pugliese ("pacta sunt servanda!). Vista l'inerzia dell'amministrazione comunale, ancora una volta, saremo costretti ad organizzare una petizione popolare»: lo dichiara Alessandro Moscatelli del Comitato pro Archivio di Stato.