Archivio di Stato, il punto della situazione di un percorso travagliato

La ricostruzione della vicenda per la assegnazione della sede

mercoledì 18 settembre 2024 8.03
A cura di Adriana Fabrizio
In fase di istituzione della provincia Barletta – Andria – Trani si propose di istituire l'Archivio di Stato a Trani ma, ancora oggi, questa decisione viene messa in dubbio.
Il percorso travagliato per vedere la definitiva assegnazione della sede dell'Archivio di Stato a Trani sembra non essere ancora terminato.
Il 21 ottobre 2021 la Prefettura diramava un comunicato che riportava la volontà del Presidente della Provincia BAT, d'intesa con i Sindaci dei Comuni di Trani e Barletta e con il Commissario Prefettizio del Comune di Barletta, di poter ubicare la sede dell'Archivio di Stato a Barletta invece che a Trani. Le città di Trani e Barletta ospitano, infatti, due sezioni dell'Archivio di Stato di Bari ma non vi è ancora una sede dell'Archivio per la sesta provincia.
Da allora il Comitato "Pro Archivio di Stato a Trani" si è incessantemente battuto perché ciò non accadesse, in virtù di quanto prevede la legge istitutiva della sesta provincia dell'11 giugno 2004, n. 148. L'art. 4 della legge, prevede infatti delle "vocazioni territoriali" che rendono idonea Trani all'istituzione della sede dell'Archivio di Stato. Lo stesso Statuto della Provincia BAT prevede, all'articolo 1 comma 2 una serie di "poli territoriali", assegnando a Trani il polo giuridico – culturale – finanziario – scientifico e turistico, ragione che spinge ancora di più a ritenere che la legittima sede dell'Archivio debba essere proprio il Comune di Trani.
In seguito alla notizia del 21 ottobre 2021, si è richiesto di discutere in Consiglio Comunale di tale tematica, in particolar modo per ribadire che in Prefettura non si fosse adottata nessuna formale decisione circa l'ubicazione della sede dell'Archivio di Stato. Tale richiesta si rendeva doverosa poiché in un incontro tenutosi tra alcuni membri del comitato "Pro Archivio di Stato a Trani" e il Vice – Sindaco e l'Assessore alla Cultura, questi ultimi avevano dichiarato che la sede dell'archivio sarebbe stata assegnata a Barletta, negando ogni minima possibilità di istituzione della sede a Trani e che tutt'al più, e sempre senza alcuna certezza, si sarebbe potuto istituire un Ufficio della Sovrintendenza ai Beni Culturali Tuttavia, portare la sede da Trani a Barletta, oramai capoluogo di Provincia, significherebbe la chiusura definitiva dell'attuale sezione di Trani.
Oltre ad un motivo puramente legislativo, il comitato ritiene idonea la sede di Trani anche per motivi storici e logistici: la sezione di Trani è infatti la più antica d'Italia, giacché fu istituita il 12 novembre del 1818 e contiene una mole di materiale storico di grande valore storico e culturale, conservata negli oltre 7 chilometri di scaffalature. La sezione di Barletta, per contro, è stata invece istituita solo nel 1973 e ha dimensioni notevolmente ridotte, solo 2 chilometri di scaffalature. Inoltre, a Barletta la sezione è ubicata in un palazzo condominiale, uno spazio assolutamente insufficiente per ospitare tutto il materiale proveniente da Trani. Oltretutto, avendo da sempre gli Archivi di Stato problemi di organico, seppure la sezione di Trani dovesse sopravvivere dopo l'assegnazione della sede a Barletta, potrebbe comunque rischiare la chiusura a causa della mancanza di personale.
Per questa serie di ragioni, nel 2022, i Consiglieri Comunali della città di Trani hanno formalmente richiesto al sindaco di esprimere la ferma volontà politica di istituire la Sede dell'Archivio di Stato della Provincia BAT nella città di Trani.
Nella serata del 16 settembre 2024, presso la sede della Croce Bianca, l'avv. Alessandro Moscatelli insieme al dott. Vincenzo Cappetta, ha dato lettura dei verbali della Conferenza Provinciale Permanente alla presenza di una folta rappresentanza cittadini, delle istituzioni delle associazioni culturali e della stampa. Particolare scalpore ha suscitato tale verbale del 20 giugno 2024, secondo cui il dott. Laurora, in rappresentanza della città di Trani, avrebbe espresso la sua apertura alla possibilità di assegnare la sede dell'Archivio a Barletta; di parere nettamente contrario, invece, l'avv. Buzzanca.
Dalla lettura dei verbali ne è scaturito un vivace dibattito, che ha coinvolto i cittadini e le istituzioni;
tra gli interventi di particolare interesse quello dell'ex sindaco di Trani, Giuseppe Tarantini, che ha ribadito la centralità di Trani espressa nello Statuto provinciale come polo giuridico e quello del Consigliere Pasquale De Toma, interessatosi alla vicenda fin dai suoi esordi, che ritiene che il dialogo col Ministro debba essere intavolato sulla base di ciò che è stato deciso in sede di istituzione della Provincia, più che attraverso la mediazione dei parlamentari a Roma. secondo il Vice – Sindaco Fabrizio Ferrante si dovrebbe coinvolgere tutte le forze politiche locali al fine di sollecitare un intervento del Ministro della Cultura, poiché – al momento – da parte del Ministero non è ancora pervenuta alcuna formale scelta sull'individuazione della sede dell'Archivio di Stato. Nel corso del dibattito è stata posta l'attenzione su un passaggio fondamentale di questa intricata vicenda: all'indomani delle richieste del Consiglio comunale, a fronte dell'immutata situazione di fatto, l'allora prefetto, dott.ssa Riflesso, convocò in Prefettura, il 3 novembre 2022, l'avv. Alessandro Moscatelli, il cons. Pasquale De Toma, i due sindaci di Barletta e Trani, Cannito e Bottaro insieme al direttore dell'Archivio Michele Grimaldi. La dottoressa Riflesso, in tale occasione, preso atto della situazione di totale stallo circa l'assegnazione della sede, prese l'impegno, poi mantenuto, di mettere a conoscenza di tale circostanza il Ministero.
Ad oggi non vi è ancora la parola fine riguardo la vicenda dell'Archivio di Stato a Trani, ma il comitato "Pro Archivio di Stato a Trani", insieme alle altre associazioni tranesi che seguono la vicenda, l'Associazione Tranensis, il movimento Articolo 97 – Liberi e Trasparenti e l'Associazione Croce Bianca, continuano a mantenere alta l'attenzione dei cittadini su questo capitolo della storia tranese.

Archivio di stato
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