Archivio di Stato, Moscatelli: «Non si comprendono ragioni per le quali si vuole sottrarre alla città di Trani un presidio plurisecolare»

De Toma: «Si profila l'ennesimo scippo nei confronti della città di Trani»

sabato 26 febbraio 2022 10.00
«Fumata nera nell'incontro con il Sindaco di Trani per l'Archivio di Stato. Una delegazione del comitato spontaneo di cittadini pro Archivio di Stato a Trani, nel pomeriggio del 24 febbraio scorso, avrebbe dovuto incontrare il Sindaco del Comune di Trani per aggiornamenti in merito alla paventata attribuzione della sede dell'Archivio di Stato alla città di Barletta, come apparso in un comunicato della Prefettura del 22.10.2021». E' quanto dichiara il presidente del Comitato pro Archivio di Stato a Trani, Alessandro Moscatelli.

«Il Sindaco di Trani, però, non ha presenziato all'incontro per impegni istituzionali e ha delegato a partecipare il Vice-Sindaco e l'assessore alle Culture, che ringraziamo per la cortese disponibilità. Mentre nell'incontro del mese di dicembre il Sindaco aveva assicurato che, nel corso della riunione dinanzi al Prefetto tenutasi il 21.10.2021 con i Sindaci delle tre città capoluogo "non era stata assunta formalmente alcuna decisione", i delegati dal Sindaco, al contrario, hanno riferito che la sede dell'Archivio di Stato verrà fissata a Barletta mentre a Trani rimarrà una sezione con la novità che, forse, in futuro verrà aperto un ufficio della Sovrintendenza dei Beni Culturali.

I delegati del comitato hanno ribadito che la sede dell'Archivio di Stato non può essere in una città diversa da Trani, per quanto previsto sia dalla legge che dalla indiscutibile tradizione storico-giuridica della Sezione che opera da cinque secoli in una sede prestigiosa (Palazzo Valenzano), a costo zero per il Ministero, in quanto bene demaniale. Per chiarezza ed informazione, va detto che a Barletta la Sezione dell'Archivio di Stato è stata istituita nel 1973 ed attualmente trovasi in un locale di un palazzo condominiale. La sede che avrebbe dovuto ospitare la Sezione di Barletta è rimasta incompiuta. E' di una gravità inaudita quanto sta accadendo e non si tratta di essere campanilisti.

Trani sta perdendo la sede dell'Archivio di Stato e la politica aderisce a logiche oscure che violano le norme ed i principi alla base della legge istitutiva della sesta provincia pugliese. Non si comprendono le ragioni per le quali si vuole sottrarre alla città di Trani un presidio plurisecolare, considerato che nei patti e nella legge a Trani era stato attribuito il ruolo di "polo giuridico-finanziario-culturale-scientifico e turistico".

Il paradosso è che gli amministratori locali, che dovrebbero difendere a spada tratta una istituzione che custodisce la storia di una città e di quella che era la antica "Terra di Bari", anziché tutelare un patrimonio antichissimo, sono succubi di incomprensibili pressioni aderendo alla logica del "meglio poco che niente". Si ha l'impressione di assistere ad un piano ordito da lontano e dall'alto che causa un inspiegabile senso di impotenza. Gli Archivi di Stato hanno problemi di organico ed il rischio è quello che una mera sezione, rispetto alla sede principale, sarebbe la prima a chiudere i battenti, come già sta avvenendo all'attuale sezione tranese che dipende da Bari».

«Archivio di Stato: si profila l'ennesimo scippo nei confronti della città di Trani», è invece il commento del consigliere comunale Pasquale de Toma. «Mi sono sempre fatto portavoce delle ragioni del Comitato pro Archivio di Stato Trani: attendevamo da giorni questo incontro col Sindaco per avere risposte ma la conclusione mi sembra andare verso una pagina triste per l'Archivio di Stato della nostra Città».