Area Boccadoro, riemerge l'area naturalistica dopo anni di abbandono
Presentati i lavori di bonifica e riqualificazione a cura dell'associazione Delfino Blu
mercoledì 18 luglio 2018
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È stato presentato ieri il nuovo volto dell'area naturalistica di Boccadoro. Dopo più di trent'anni di totale abbandono e degrado, riemerge la vasca ottocentesca come le attività di bonifica e riqualificaione a cura dell'associazione Delfino Blu. Quest'ultima è stata partner del Comune di Trani nell'ambito del progetto "Esploriamo gli ambienti, percorsi didattici nella biodiversità". Si tratta di un progetto finanziato interamente con risorse della presidenza del Consiglio dei ministri (dipartimento della gioventù) che ha consentito al Comune di riqualificare sia la vasca ottocentesca di raccolta delle acque sorgive e sia l'intera area verde.
Ad animare la manifestazione sono state le letture animate, a cura dell'associazione Delfino Blu, riferite alla storia del luogo che sarà fruibile anche nelle settimane a seguire mediante l'organizzazione di una serie di iniziative di promozione e valorizzazione ed attraverso visite didattiche per studenti e cittadini. L'area, di proprietà comunale, era diventata negli anni un luogo di degrado ambientale dove la storia e l'impresa umana si erano persi tra immondizia ed indifferenza. Una zona la cui bellezza e storia legano a sè la vita di migliaia di persone che nei luoghi chiamati della "Padur" sono cresciuti tra storia piantagioni di pomodori ed ortaggi, gelsi rossi e bagni in mare.
Ad animare la manifestazione sono state le letture animate, a cura dell'associazione Delfino Blu, riferite alla storia del luogo che sarà fruibile anche nelle settimane a seguire mediante l'organizzazione di una serie di iniziative di promozione e valorizzazione ed attraverso visite didattiche per studenti e cittadini. L'area, di proprietà comunale, era diventata negli anni un luogo di degrado ambientale dove la storia e l'impresa umana si erano persi tra immondizia ed indifferenza. Una zona la cui bellezza e storia legano a sè la vita di migliaia di persone che nei luoghi chiamati della "Padur" sono cresciuti tra storia piantagioni di pomodori ed ortaggi, gelsi rossi e bagni in mare.