Giuseppe Antonio Lomuscio lo scultore tranese che ha conquistato il Vaticano
L'artista che ha creato la statua di San Michele Arcangelo
domenica 2 marzo 2014
10.40
Giuseppe Antonio Lomuscio, pittore, scultore e orafo, ha realizzato la statua di San Michele Arcangelo, vincitore del concorso internazionale indetto dal cardinale Giuseppe Lojolo. Grande commozione ed orgoglio negli occhi dell'artista canosino di nascita ma tranese d'adozione nel rivedere le immagini della sua statua che il 5 luglio 2013 è stata collocata nei giardini vaticani.
«La statua di San Michele - ha affermato l'artista poliedrico durante la conferenza tenutasi a Palazzo Beltrani ieri sera - ha come tema principale il connubio tra arte e religione». Molti, infatti, sono i messaggi che racchiude l'eccellente scultura come il rapporto tra bene e male, tra Dio e l'uomo e tra finito e infinito. Lo scultore si è definito "fortunato" poiché ha avuto l'onore di vedere la sua opera benedetta dai due papi, Benedetto XVI e Francesco, ed ammirata in tutto il mondo. Sostiene, con un pizzico di orgoglio, che «ogni artista vorrebbe avere una propria opera al Vaticano».
Presenti all'evento anche il sindaco Luigi Nicola Riserbato, l'assessore alla cultura Salvatore Nardò e il vescovo di Trani Mons. Giovanni Battista Pichierri, i quali si sono vivamente congratulati con Lomuscio per aver portato il nome della nostra città in tutto il mondo.
«La statua di San Michele - ha affermato l'artista poliedrico durante la conferenza tenutasi a Palazzo Beltrani ieri sera - ha come tema principale il connubio tra arte e religione». Molti, infatti, sono i messaggi che racchiude l'eccellente scultura come il rapporto tra bene e male, tra Dio e l'uomo e tra finito e infinito. Lo scultore si è definito "fortunato" poiché ha avuto l'onore di vedere la sua opera benedetta dai due papi, Benedetto XVI e Francesco, ed ammirata in tutto il mondo. Sostiene, con un pizzico di orgoglio, che «ogni artista vorrebbe avere una propria opera al Vaticano».
Presenti all'evento anche il sindaco Luigi Nicola Riserbato, l'assessore alla cultura Salvatore Nardò e il vescovo di Trani Mons. Giovanni Battista Pichierri, i quali si sono vivamente congratulati con Lomuscio per aver portato il nome della nostra città in tutto il mondo.
Esaustiva è stata la sua spiegazione riguardo la presenza di punti di ruggine sul portale di bronzo della Cattedrale di Trani: approfittando delle competenze tecniche dell'artista nella fusione e trattamento del bronzo, abbiamo sottoposto a Lomuscio la segnalazione giunta in redazione alcune settimane fa sulla riproduzione del portale di Barisano realizzata dalla Domus Dei. «Si tratta di una patina sprigionata dagli acidi del metallo - ha spiegato. Con il passare del tempo, si stabilizzeranno».