Asl Bat, da inizio anno ad oggi 42 donne hanno dichiarato atti di violenza

Il report nel corso di un incontro con tutte le istituzioni coinvolte

sabato 18 maggio 2024
"Nei primi 4 mesi del 2024 nei pronto soccorso della Asl Bt 40 donne hanno dichiarato atti di violenza: i numeri sono in costante aumento e non perché il fenomeno sia nuovo ma perché è cresciuta la consapevolezza delle donne e di chiunque subisce violenza, è aumentata la fiducia nei confronti delle istituzioni e si è meglio qualificata la capacità di decodifica da parte degli operatori sanitari delle situazioni di violenza non dichiarate". Ieri a Bisceglie si è tenuto l'evento di formazione "Codice Rosa e sostegno alle donne vittime di violenza" organizzato dalla Asl Bt con la collaborazione dei Centri Antiviolenza del Territorio e la partecipazione di tutte le istituzioni coinvolte: comuni, Prefettura, Procura e forze dell'Ordine.

"La soluzione non è il carcere - ha detto il Procuratore del Tribunale di Trani Renato Nitti - in Procura abbiamo adottato il Codice Rosso, abbiamo un gruppo di lavoro dedicato, adottiamo misure cautelari e misure di sicurezza ma quello che serve è creare sinergia con i servizi sociali del territorio, gli operatori sanitari, le comunità di riferimento, il Tribunale per i minori. Dobbiamo lavorare insieme per intervenire prima, ci dobbiamo riconoscere tra operatori per lavorare sulla prevenzione". Sul concetto di prevenzione ha insistito anche il Questore *Alfredo Fabbrocini: "Dobbiamo intervenire prima ma abbiamo bisogno di fare un lavoro culturale, sociale, bisogna segnalare i casi che possono essere sospetti, darci la possibilità di intervenire subito".

Durante l'evento è stato presentato il percorso diagnostico terapeutico per la gestione della donne vittime di violenza attivo nella Asl Bt: "Il codice rosa è attivo da tempo, abbiamo una stanza rosa per la corretta presa in carico delle donne vittime di violenza ma tutta l'attività è stata nel corso del tempo perfezionata attraverso diversi strumenti - hanno sottolineato Antonella Inglese e Ivana Favia, dirigenti del Pronto Soccorso di Barletta - dal questionario per la verifica della violenza domestica non dichiarata, alla scheda clinica unica, alla definizione della catena di custodia e al referto psicologico. Importanti sono anche la consulenza medico-legale, l'utilizzo del codice di diagnosi alla dimissione e la stretta collaborazione con i centri antiviolenza".

"Il perfezionamento del percorso diagnostico terapeutico dedicato alle donne vittime di violenza, il lavoro che sta svolgendo il centro per la cura del trauma che prende in carica i minori e una intensa attività di formazione rivolta a tutti gli operatori sanitari - ha aggiunto la Direttrice Generale della Asl Bt Tiziana Dimatteo - sono segni tangibili della attenzione che stiamo dedicando alla corretta gestione dei casi di violenza".

L'evento è stato organizzato con la responsabilità scientifica di Irene Riezzo, medico legale della Asl Bt: "Dobbiamo sempre garantire l'equilibrio tra le esigenze cliniche, le esigenze di protezione e le esigenze giudiziarie - ha sottolineato - il nostro compito è quello di
supportare gli operatori dell'emergenza nella gestione corretta dei casi di violenza in maniera tale da mettere le forze dell'ordine e la magistratura nelle condizioni di lavorare al meglio".