"Aspettando la Disfida", a Barletta il Videomapping sulla facciata della Basilica del S. Sepolcro

Oggi e domani l'iniziativa realizzata dall’artista Hermes Mangialardo

sabato 29 giugno 2019 10.08
Prosegue con successo "Aspettando la Disfida" a cura di Comune di Barletta, Patto Territoeiale Nord Barese Ofantino e DIDA.Art: in questo fine settimana appuntamento con "Fieramosca expeience realizzato dal FIOF (Fondo Internazionale per la Fotografia) che oggi e domani, dalle 21 in C.so V. Emanuele propone un evento suggestivo ed emozionante. Si tratta di un Videomapping creativo realizzato dall'artista Hermes Mangialardo che si svilupperà con forme e colori sulla meravigliosa facciata della Basilica del Santo Sepolcro.

Ma non solo: previste sempre in C.so V. Emanuele lle 21.30 "Degustazioni letterarie" a cura di Francesco Emanuele Delvecchio e Luigi Di Schiena che propongono "QUALCOSA DI NOI", UNA CRONACA D'AUTORE. IL RITRATTO DEL D'AZEGLIO", reading teatrale, nato in concomitanza con la nuova programmazione per "Aspettando la Disfida di Barletta". Si parte dal romanzo di Massimo D'Azeglio, certamente uno dei testi più celebri della sua epoca, che offre un ritratto particolareggiato e stratificato dell'evento.

I personaggi, le situazioni (belliche e non) vengono trattati come se fossero delle pennellate, mai nessuna uguale ad un'altra, in modo da creare un quadro vivido e tridimensionale, nel quale il lettore non può non immergersi.

Il reading prende le mosse, appunto, da questo romanzo, per guidare lo spettatore in un viaggio per temi, in modo da offrire una visione organica e approfondita di ciò che oggi conosciamo come "Disfida".

Obiettivo dei due lettori (anche autori dell'allestimento scenico) è quello di educare un cittadino che ha perso non solo il legame viscerale con l'accaduto, ma anche il suo senso storico. A tutto ciò, aggiungendo fatti di cronaca, testimonianze che varie voci ci hanno lasciato riguardo cosa sia stata la Disfida nel corso di secoli di rievocazioni, si esalta la dimensione dell'evento, non solo per la sua eco storica, però, che rischia di coprirlo di una patina di grigiore, ma anche per quella sociale e umana di cui si è caricato nel corso degli anni, non solo a Barletta, ma anche nel circondario.

In un momento storico come quello attuale, in cui tanto si parla di "chi sia il vero italiano", tornare a riflettere sull'unità dimostrata dal manipolo di eroi capeggiato da Fieramosca, può essere una traccia per ritornare umani e, nonostante la diversa provenienza geografica, sentirsi italiani e fieri di esserlo.