Assemblea nazionale del Pd, Ferrante tuona contro Emiliano e Spina

Il presidente del Consiglio comunale tranese: «Non bisogna essere servi dei potentati locali»

martedì 23 febbraio 2016 18.33
A cura di Maria Scoccimarro
«Non bisogna lasciare il Pd alla mercè dei soliti potentati locali che fanno male al partito e non lo incoraggiano». È un Fabrizio Ferrante duro e senza giri di parole quello che è intervenuto all'assemblea nazionale del Pd a Roma (http://www.unita.tv/speciali/assemblea-pd-intervento-di-fabrizio-ferrante/#.Vsob5E1i4vc.facebook). Il presidente del consiglio tranese ha analizzato la situazione problematica che sta caratterizzando gli ultimi mesi del Partito Democratico in Puglia e non si è tirato indietro nel criticare esplicitamente le decisioni prese recentemente da Michele Emiliano e da Francesco Spina.

Fabrizio Ferrante è salito sul palco dell'assemblea puntando il dito contro il governatore pugliese, Michele Emiliano, che si è opposto fermamente a molte riforme del governo Renzi: «Nei territori il Pd - ha detto - sembra essere una cosa diversa rispetto a quello che succede a Roma. Si va contro le volontà del governo sulle trivellazioni, sulla "Buona scuola", sul gasdotto Tap, opponendosi all'operato del governo centrale (tutte riforme impugnate proprio dal presidente Emiliano, ndr). A questo punto - continua amaro Ferrante - penso che non siamo in grado di stare insieme nel partito democratico».

Ferrante ha commentato anche la scelta di Francesco Spina, presidente della Bat, di assessori, consiglieri ed elettori che sono transitati in blocco dal centrodestra al Pd, passaggio in massa accettato da Michele Emiliano e criticato ampiamente da Matteo Renzi proprio durante l'assemblea del Pd. «I Pd locali - ha detto - sono gli stessi che si fanno promotori delle 400 tessere online a Bisceglie. Dobbiamo capire quelle che sono le regole di un partito che serve alla nostra Nazione. Non bisogna essere succubi e servi sciocchi dei potentati locali. Se a Roma c'è stata la rottamazione -ha commentato - nei territori si sta facendo riesumazione».

L'intervento di Ferrante all'assemblea nazionale del Pd si è concluso con la necessità di creare un comitato per il referendum costituzionale. «II Pd - ha detto - deve organizzarsi con i comitati pro referendum costituzionale. Se questo non dovesse passare, ciò rappresenterebbe una sconfitta per tutti noi e per gli obiettivi prefissati. Non lasciamo - ha concluso duro Ferrante - i Pd locali alla mercè dei soliti potentati locali, che fanno male al partito e non lo incoraggiano».